L’appello della manifestazione antifascista che si terrà a Schio martedì 7 luglio alle 18, in occasione della consueta “commemorazione dell’eccidio” che ogni anno vede giungere in città schiere di nazi-fascisti protetti e accompagnati da note figure della politica locale.
Ogni anno il 7 luglio dobbiamo assistere alla presenza dei neofascisti nella nostra città, ogni anno siamo costretti a vedere saluti romani che, protetti e accompagnati da note figure della politica locale, approfittano della commemorazione religiosa dei parenti dell’eccidio per sfilare nelle nostre strade e prendersi spazio pubblico.
Non possiamo permetterlo!
Chi fa dell’odio verso le persone migranti e verso la comunità LGBTQI la propria fede, chi attacca i più poveri in nome del decoro, chi vorrebbe vedere cancellata dai libri di storia la parola Resistenza non deve avere spazio nei nostri territori.
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Il 7 Luglio di quest’anno, con la consueta manifestazione fascista, acquisisce un senso particolare. Perché la nostra città è stata al centro di un interesse internazionale quando il sindaco ha votato contro la mozione per istituire le pietre d’inciampo. Perché quello che sta accadendo nella nostra provincia è oggetto di una preoccupante attenzione nazionale.
Schio, medaglia d’argento della Resistenza, è stata tristemente criticata dalle democrazie di tutto il mondo. L’attuale amministrazione bocciò la mozione che chiedeva di istituire delle pietre d’inciampo, affermando che erano divisive. Come se non si potesse ricordare un deportato per non colpire un nazi-fascista. Un’apocalisse civico-democratica preoccupante.
A Vicenza, città medaglia d’oro per la Resistenza, tra le liste del sindaco Rucco c’erano candidati che pubblicavano foto con croci celtiche e saluti nazisti. È stata una svista? Un errore? No, la scelta oggi di togliere la clausola antifascista ne è una conferma. L’assessore Giovine trionfante ha affermato: “Primi in Italia”. L’eurodeputato Berlato ha salutato questo atto amministrativo con gioia, affermando che avrebbe “impedito di fare politica attiva in città”. Di fatto auto dichiarandosi fascista.
Siamo fortemente preoccupati, perché l’ideologia autoritaria e fascista prima emarginata adesso è sdoganata, entra nelle istituzioni.
Siamo preoccupati perché mentre in Italia e nel mondo milioni di persone scendono in piazza per chiedere giustizia sociale e diritti, rispetto per la vita biologica nel e del pianeta e un cambiamento di sistema economico e sociale, l’ideologia nazi-fascista rivendica sovranismo, confini, appartenenza identitaria di razza e di genere. Le loro rivendicazioni passano per veri e propri atti di aggressione a persone, di assalto ai luoghi che sono per la comunità rappresentativi della libertà, della solidarietà dell’equità sociale. La violenza dell’estrema destra si è fatta sempre più prepotente ed intollerabile.
A livello locale siamo preoccupati perché dietro queste posizioni politiche si nasconde, anche se ormai si svela senza pudore, una cultura omofoba e razzista. L’assessore regionale Donazzan, vicina a Giovine, incarna in maniera paradigmatica tutto questo. È stata capace di definire la sinistra antifascista “violenta e illiberale”, dimenticando che era stato proprio il fascismo a eliminare i partiti e a fare uso della violenza come strumento di azione politica. Abbiamo un assessore alla istruzione regionale che è riuscita a dire che una persona transessuale è un demonio, che istituì la “giornata della famiglia tradizionale” a scuola, come se dovessimo togliere il diritto all’esistenza alle altre famiglie, così pedagogica ed educata da apostrofare pubblicamente una persona con “magrebino di merda”. Per molto meno, in un paese civile, si sarebbe dovuta dimettere. Il fatto che qui tutto questo venga accettato, e che quasi non susciti un dibattito, è invece sintomo di una deriva etico-culturale che non possiamo più accettare. La Lega e Fratelli d’Italia e i loro accoliti correi si stanno facendo portatori di idee e di disvalori che tradiscono il nostro patto sociale ed usano la data del 7 luglio solo come propaganda per le loro ignobili idee.
“We want to breathe”.
Non vogliamo respirare questo marciume nel territorio, vogliamo respirare aria pulita.
Per questo chiediamo alla cittadinanza di reagire. Se continuiamo a stare zitti diventiamo complici e ciò che prima era inaccettabile diventa, a poco a poco, normale. Vi chiediamo di scendere in piazza martedì 7 Luglio alle 18 a Schio per dire no, non tanto alla sfilata fascista, ma alle idee fasciste, omofobe, razziste, violente che sembravano essere state espulse dalla storia e che invece, nella nostra Schio e nella nostra provincia, stanno ritrovando diritto di cittadinanza.