Sta circolando sempre di più il messaggio lanciato della dottoressa Antonietta Gatti: «Iniziamo a cambiare le cose con un semplice gesto quotidiano. Non guardiamo più la televisione, togliamo il potere, anche economico, a multinazionali e mainstream. Sarà anche una grande mano per i piccoli produttori».
La dottoressa Gatti ha alle spalle una carriera fatta di ricerca e di docenza universitaria in Italia e all’ estero, compreso il ruolo di Visiting Professor all’Institute for Advanced Sciences Convergerne (Dipartimento di Stato americano). Già membro del Comitato Scientifico Nazionale del Ministero della Difesa (CPCM), consulente della Commissione governativa sull’ uranio impoverito e le malattie correlate, coordinatrice di progetti di ricerca europei e italiani, è presidente dell’Associazione Health, Law and Science con sede a Ginevra.
«Noi siamo consumatori – dice Gatti nell’intervista – e l’industria ci vede come una preda».
«La prima cosa che possiamo fare è spegnere la televisione, io l’ho già fatto. Soprattutto è utile “spegnere” certe trasmissioni, così non si vedranno le pubblicità che in tv mandano durante quelle trasmissioni. E non acquisto i prodotti oggetto delle pubblicità tv. Acquisto dalle piccole aziende locali, dai piccoli artigiani».
E Gatti sottolinea la potenza di una scelta che è alla portata di tutti: far crollare lo share di certe trasmissioni tv è un potere grandissimo in mano al cittadino, così come quello di decidere di non seguire le pubblicità, di non comprare ciò che viene presentato in televisione. «E le trasmissioni se non hanno pubblico vengono chiuse. Quindi voi contate, e tanto!».