Rete di reti: verso un cambio di passo

Da tre anni il percorso di Rete di reti, prosegue come una foresta che cresce. Alla base del progetto sta l’idea di creare un sistema di relazioni tra realtà che si impegnano quotidianamente per il Cambiamento dello stato di cose esistenti. Nell’ultimo incontro, iI processo di convergenza finora auspicato, che mira a condividere pratiche, metodi e visioni delle singole reti, è sbocciato.

di Gabriele Taverna, per Terra Nuova
Neanche il Covid-19 ha potuto fermare Rete di reti. Anzi, il contesto destabilizzante che ha creato è stato trasformato in un punto di forza dai portavoce delle Reti, che hanno cercato di utilizzare questo momento per concentrare le energie e fare il punto della situazione e ridefinire le priorità.

Forse è stata proprio l’energia che si è sviluppata durante la “quarantena”, quella sensazione di inadeguatezza rispetto a ciò che stava accadendo, la restrizione delle libertà e l’annullamento degli spazi sociali, e il sentire di dover agire con urgenza, che ha spinto molti movimenti e associazioni che si occupano di cambiamento sociale, a cercare strategie per unire le forze in una direzione comune. Questo è successo anche all’interno ed attorno alla Rete di reti. Per dirla con le parole dei membri della Rete, “alcuni eventi interni ed altri esterni hanno permesso di comprendere meglio il da farsi, cioè la necessità di passare dalla relazione additiva alla verifica delle parti comuni; è un passaggio necessario, è una presa d’atto di alcuni cambiamenti che sono avvenuti, dobbiamo esplicitarli. Quello che ci attende è la naturale evoluzione del nostro ecosistema a partire dal manifesto”.

Già nel Manifesto era stato esplicitato come la Rete intendesse sperimentarsi nelle buone pratiche, nel quadro di una visione globale di cambiamento del sistema, attraverso metodi decisionali partecipativi e consensuali. Questi, dunque, i tre assi nei quali i membri si identificano e su cui vogliono operare una “evoluzione dell’ecosistema” che porti alla convergenza dei rispettivi Sistemi di azione.

Ispirandosi al mantra gandhiano di essere il cambiamento che si vuole nel mondo, la Rete di reti vuole partire anzitutto dai propri modi acquisiti di stare e operare insieme e di prendersi cura delle relazioni al suo interno e con gli altri, attraverso gli strumenti della facilitazione dei processi. L’obiettivo è quello di superare le tradizionali dinamiche di accentramento, di lotta per il potere e di subordinazione, che hanno portato esperienze come questa a fallire, disgregarsi o a non essere efficaci.

Questi temi sono stati il pane quotidiano delle numerose riunioni online, che sono confluite nel primo incontro in presenza, tenutosi presso la comunità ecologica “Torre di mezzo” (PO) dal 30 luglio al 2 agosto, dove l’assemblea dei portavoce di Rete di reti ha potuto riunirsi dopo la pausa forzata del ‘confinamento’, potendo garantire condizioni adeguate per il ritrovo.

Utilizzando gli strumenti della Comunicazione Nonviolenta (CNV) e diverse attività guidate dal gruppo di facilitazione, i partecipanti hanno potuto lavorare sulla cura di sé e del gruppo, sulle modalità comunicative interpersonali, sul riconoscimento del potere che ognuno ha rivestendo un determinato ruolo o rango all’interno di un gruppo. Inoltre, in questa occasione, è stato dato avvio alla progettazione del “processo di convergenza”, attraverso lo strumento del Design Web, proposto dall’Accademia Italiana di Permacultura, che aderisce a Rete di Reti.

“Per la prima volta” racconta Francesca Guidotti, ecovillagista, portavoce della Rete Ecovillaggi e facilitatrice “ho visto una Rete in cui le diverse identità delle singole reti e delle singole persone sono state rispettate, ascoltate. Le ho viste uscire allo scoperto perché si è creato uno spazio protetto di fiducia e non giudizio. La profondità raggiunta ha portato all’emersione non solo di tante informazioni utili per elaborare proposte creative ed inedite, ma ha messo le basi per una relazione autentica e meno timorosa dei conflitti e della gestione consapevole del potere”.

E le novità non finiscono qui.

Oltre alle reti aderenti (1), stanno dimostrando interesse per questo percorso anche altre reti, come WWOOF Italia, rete Salus e Co-Energia, portando ulteriore ricchezza al gruppo.

Fra il 13 e il 27 settembre, con un culmine il 19 settembre 2020, torna inoltre la Giornata Europea delle Comunità Sostenibili (EDSC), organizzata dalla rete europea ECOLISE a cui Rete di reti aderisce per il secondo anno (per maggiori informazioni: events.communityforfuture.org).

Infine, Rete di reti sarà presente il 19 settembre al Macrolibrarsi Fest a Cesena (FC), ospite dello spazio di Armonie Animali: ci sarà una presentazione di RdR e della giornata di Ecolise in tarda mattinata (dalle 11 alle 12: per maggiori informazioni: macrolibrarsifest.it).

Nel lento ed inesorabile proseguire, Rete di reti segna un “cambio di passo” necessario nel suo percorso, e invita a riflettere sulla necessità che esso avvenga anche nel percorso di altre associazioni, reti, movimenti affinché possa essere portato un concreto cambiamento radicale del mondo attuale. E la sua esperienza racconta l’importanza di andare oltre a ciò che è conosciuto, a ciò che è confortevole, al solito modo di pensare e di vedere le proprie azioni. Il cambiamento chiede coraggio, chiede di assumersi una parte di rischio, chiede di mettersi in gioco in prima persona. Non si sa dove questo può portare, ma Rete di reti c’è e ha una gran voglia di giocare. Sul serio.

Per informazioni sulla Rete di Reti: retedellereti2017@gmail.com

NOTE:

1- Ad oggi: Movimento per la Decrescita Felice (MDF), Rete Italiana Villaggi Ecologici (RIVE), Rete Italiana di Economia Solidale (RIES), Associazione per la Decrescita, Economia del Bene Comune, Accademia Italiana di Permacultura, Rete Italiana Cohousing, Armonie Animali, Bilanci di Giustizia

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