La premier finlandese: lavorare meno tutti e aumentare la qualità della vita

La premier finlandese Sanna Marin è ritornata recentemente sul tema della riduzione dell’orario di lavoro che aveva già trattato a inizio anno con questa motivazione che ha del sensazionale: “Credo che le persone si meritino di passare più tempo con le loro famiglie, con quelli a cui vogliono bene e di coltivare i loro hobby e altri aspetti della vita, come la cultura”. Cioè un programma e dichiarazioni da fantascienza.

Ha parlato di qualità della vita, di cultura, non di shopping o di cosa ha mangiato a pranzo, non ha fatto proclami al paese di lavorare sempre di più per guadagnare sempre di più, non importa a che prezzo e facendo qualsiasi cosa. Ha semplicemente usato il buon senso e l’intelligenza proponendo l’ovvio e cioè che una società sana, lungimirante, solida, non può che puntare a lavorare meno e vivere di più.

Andatelo a dire a quei governanti che imperterriti, fuori dalla storia e da ogni razionalità, continuano a recitare il mantra della crescita e della super produzione a tutti i costi.

Andatelo a dire ai manager “visionari” (nel senso che probabilmente usano stupefacenti) come Elon Musk che afferma di lavorare 120 ore a settimana, oppure agli apostoli delle super performance che grazie alle tecnologie, che in teoria dovevano liberarci dal lavoro e invece ci fanno lavorare sempre di più, ci spingono oltre i nostri limiti e in questo modo si distruggono relazioni, si cade in depressione cronica o peggio ancora, si finisce drogati, alcolizzati, pazzi.

E come non ricordare il detto che solo perché qualcuno è un “gran lavoratore” allora è sinonimo di brava persona. Poi se trascura gli affetti, se il suo lavoro inquina l’ambiente, se sfrutta la gente, magari ruba pure, tutto ciò non importa, è un gran lavoratore e tanto basta. Da noi ancora si crede che ammazzarsi di lavoro sia cosa buona e giusta e così gli italiani sono fra i popoli che lavorano di più in Europa. Lo fanno anche per pagarsi le idiozie che gli propone la pubblicità bombardandoli da ogni schermo, in ogni dove e poi alla fine della vita gli rimarranno in mano solo tanti acquisti cioè rifiuti e saranno assai delusi. Forse a quel punto penseranno che sarebbe stato meglio stare più con i propri cari o con gli amici, coltivare relazioni con gli altri e dedicarsi a quelle passioni che avevano sempre accantonato perché bisognava guadagnare.

Ancora più grave è il fatto che ci si ammazza di lavoro ma poi i soldi si sprecano in ogni modo e quindi non regge nemmeno la scusa che si adduce quando si afferma che si lavora tanto perché si “tiene famiglia”.

Sanna Marin ha capito che bisogna migliorare la qualità della vita dei cittadini, non massacrarli di lavoro. Infatti non c’è proprio niente di glorioso e saggio nel lavorare come pazzi se poi si trascura quello che rende la vita degna di essere vissuta. Come diceva Roberto Benigni in una sua battuta del passato, facciamo come nel calcio, compriamoci i politici stranieri bravi e facciamoli giocare nel nostro campionato, quindi tanto per iniziare, Greta Thunberg presidente del consiglio e Sanna Marin ministro del Lavoro e la vittoria non ce la leva nessuno.
Grazie ragazze!

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