di Valentina Bennati
comedonchisciotte.org
“Avete taciuto abbastanza. E’ ora di finirla di stare zitti! Gridate con centomila lingue. Io vedo che a forza di silenzio il mondo è marcito”.
Quanto attuali risuonano oggi, in tempo di ‘pandemia’, queste parole di Santa Caterina da Siena.
Ma il Covid ha avuto anche un grande e positivo effetto contrario, ha smosso le coscienze e spinto molti a prendere posizione.
Così è avvenuto anche nel mondo medico-scientifico e, per nostra fortuna, sono sempre di più i camici bianchi coraggiosi che si espongono.
Difficilmente li vedrete nei classici programmi televisivi o saranno intervistati dalle solite testate.
Eppure sono la parte migliore.
Sono medici e scienziati che, pur facendo uso di farmaci quando necessari, lavorano per aiutare le persone a conquistare ogni giorno la propria salute in modo naturale e senza soppressioni farmacologiche. Perché sono uomini e donne di Coscienza, oltre che di Scienza, che hanno una visione olistica dell’essere umano (fatto di mente, corpo e spirito) e cercano di fare una lettura più ampia degli eventi che, giustamente, mai vanno inquadrati a sé, ma come parte di un tutto più grande.
Soprattutto prendono le distanze da quella ‘scienza non democratica’ che pretende di imporre dogmaticamente cosa si deve o non si deve fare. Credono, invece, ad una Scienza libera che non ha mai la verità in tasca e umilmente cerca di trovare soluzioni ai problemi sempre nuovi posti dall’evoluzione e dall’ambiente.
È proprio a loro che voglio dare parola. Sempre di più.
Oggi è la volta del Dottor Luca Speciani, Presidente AMPAS (Associazione Medici Per un’Alimentazione di Segnale).
La Medicina di Segnale, per chi non la conosce, ha un approccio terapeutico originale che unisce movimento fisico, alimentazione, integrazione mente-corpo e minor uso possibile di farmaci.
Il Dottor Speciani si occupa da anni di medicina, nutrizione, dietetica e agricoltura naturale (è laureato anche in Scienze Agrarie). È tecnico della FIDAL (federazione di atletica leggera), della FITRI (Federazione Italiana Triathlon) e istruttore di Nordic Walking oltre che responsabile medico nutrizionale della nazionale italiana di Ultramaratona.
È direttore scientifico ed editoriale de ‘L’altra medicina’ e ha scritto svariati volumi su medicina, sport e alimentazione (sempre affrontati ‘un po’ controcorrente’). Ha esordito anche con il suo primo romanzo (già tradotto in Sloveno) dal titolo: ‘Il medico che scelse di morire’, un medical thriller che denuncia le storture e la corruzione del mondo medico e le sue contaminazioni con gli interessi dell’industria.
Su questi argomenti tiene anche convegni ed incontri in Italia e all’estero.
Dottor Speciani come medici e come psicologi aderenti ad AMPAS avete sentito il bisogno con urgenza di esprimere la vostra opinione e di risvegliare le coscienze riguardo la confusione che si è creata, nella percezione comune, in merito ai nuovi contagi di cui continuamente stiamo sentendo parlare. Dunque le persone positive al tampone asintomatiche sono fonte di contagio o no?
“No. E lo affermano anche l’OMS e il Consiglio Superiore di Sanità”.
Cos’è quindi che si sta diffondendo, se non è la malattia?
“Testando sempre più tamponi su asintomatici si rilevano solo molti falsi positivi, come ben sa chiunque si occupi di numeri in ambito medico scientifico. La cosiddetta ‘diffusione’ non è altro che una percentuale fissa di positività (circa l’1%) su un inutile numero di tamponi sempre maggiore.
È estremamente fuorviante confondere le persone sane asintomatiche, positive al tampone, con i ‘contagiati’ che per definizione devono essere malati. È una falsa immagine di diffusione della patologia, quando invece l’unica cosa che si sta diffondendo è la resistenza anticorpale alla malattia stessa”.
Quali sono i rischi di questa interpretazione non corretta della realtà? Nuovi lockdown?
“Esattamente. Chi sta guidando questo genere di falsificazione sono gli stessi poteri forti che hanno scatenato il panico a marzo”.
Qual è invece la situazione attuale reale? Il covid-19 deve fare ancora paura o si può curare? Qualcuno è più a rischio?
“Nessuno muore più di Covid-19 in Italia oggi. Tra i 500 decessi quotidiani per malattie cardiovascolari e i 400 per tumori vengono pescati quei 7-10 casualmente positivi al tampone. Le terapie intensive sono pressoché vuote.
All’epoca in cui il virus si diffondeva con maggiore virulenza, ha ucciso in media individui di età media di 82 anni, 75% maschi, 73% obesi e con almeno tre patologie coesistenti. Individui che devono comunque proteggersi da qualunque virus o batterio pericoloso”.
Che tipo di comunicazione hanno fatto e stanno facendo i mezzi di informazione sul Covid? Da un punto di vista medico-scientifico ritiene che siano passate e stiano passando informazioni corrette?
“I media mainstream sono di una scorrettezza inaccettabile che meriterebbe un intervento deciso da parte dell’ordine dei giornalisti e qualche indagine da parte della magistratura.
Com’è possibile che si parli di ‘focolai di contagiati’ quando si sta parlando di asintomatici?
Com’è possibile continuare a propalare menzogne su bambini o giovani colpiti dalla malattia, poi regolarmente smentite dai diretti interessati?
Perché i dibattiti sono tutti a senso unico con figure filogovernative legate all’industria da gravi conflitti di interesse che parlano senza alcun contraddittorio?
Mai come in questo periodo TV e stampa ci hanno regalato tante menzogne”.
Il tampone è utile o no? Può essere obbligatorio o no?
“Sulla veridicità dei tamponi esistono forti dubbi in ambito scientifico. Molte diverse forme virali lo rendono positivo, per non parlare della papaya in Tanzania …
Poiché è un test basato sulla PCR, una reazione a catena che amplifica anche presenze virali irrisorie, non si capisce perché si debba mettere in quarantena, violando una manciata di diritti costituzionali, un individuo che non abbia due tamponi consecutivi negativi.
L’obbligo di tampone inoltre (‘se non fai il tampone non puoi lavorare…’) è del tutto illegittimo. Trattasi infatti di trattamento sanitario che, come tale, richiede il consenso dell’interessato nel rispetto dell’art.32 della Costituzione.
Qualunque ordinanza, regolamento interno, disposizione scolastica, decreto del Presidente del Consiglio che violi tale articolo è quindi del tutto illegittimo”.
La sua opinione sull’uso della mascherina
“La mascherina è inutile per chi è sano, e – se non è una di quelle specificamente costruite per i medici – lo è anche per chi sia anziano o fragile.
L’unico a doverla usare dovrebbe essere chi è malato e può, con tale protezione, limitare la diffusione nell’ambiente dei propri starnuti o colpi di tosse.
C’è chi ha detto che, considerate le dimensioni del virus e delle maglie, indossarla è come pensare di usare un preservativo fatto all’uncinetto.
La mia idea è che la mascherina sia un simbolo. Un simbolo di schiavitù e di accettazione passiva di regole assurde e antidemocratiche, purtroppo visibili da tutti”.
L’AMPAS in questo momento complesso e difficile per il nostro paese è molto attiva e sta denunciando per procurato allarme singoli giornalisti, inoltre si è attivata nei riguardi della Regione Lazio e della Regione Calabria contro l’obbligo vaccinale. Ci sono sviluppi in merito alle azioni intraprese in queste regioni?
“Per il Lazio, dopo che il TAR ha accettato una serie di nostre richieste di chiarimento anche nei confronti di discutibili affermazioni del comitato tecnico scientifico, l’udienza è stata spostata al 29/9 e siamo in attesa che ci sia resa giustizia.
In Calabria la Regione nemmeno si è disturbata a presentarsi all’udienza di pochi giorni fa. Probabilmente sono molto sicuri del risultato. Speriamo di smentirli e che chi pensa di governare un popolo di beoti con ordinanze illegittime paghi personalmente la propria arroganza.
Ben prima di conoscere l’esito dell’udienza la Regione Lazio ha ordinato a Sanofi più di 130 milioni di euro di inutili vaccini. Sono soldi nostri. Qualcuno, se vincessimo il ricorso, spero debba pagare personalmente le penali previste”.
L’attenzione oggi è più che mai rivolta all’intervento farmacologico ma, invece, è fondamentale agire sullo stile di vita e sul rafforzamento del sistema immunitario e sui sistemi di difesa naturali. La Naturopatia, ma anche le Medicine Naturali e la Medicina di Segnale, concordano nel ritenere determinante il terreno piuttosto che i germi o i virus. Questo vale anche per il Covid?
“E perché non dovrebbe valere? È forse un virus diverso dagli altri?
Il 90% delle persone che contraggono questo virus nemmeno se ne accorge o, al più, fa qualche giorno con sintomi simil influenzali. Che differenza c’è tra questo 90% e l’altro 10? È chiaro che ciò che determina la risposta non è il lavarsi le mani o l’evitare i contatti, ma disporre di un sistema immunitario solido e forte. Come ogni bravo medico dovrebbe sapere”.
AMPAS è un’associazione che ormai riunisce molti medici. In questi mesi avete pubblicato numerosi comunicati anche dai toni molto forti. Qualche trasmissione televisiva o grande testata vi ha mai contattato? Perché si continuano a vedere e leggere sempre gli stessi personaggi che sostengono tutti il medesimo punto di vista?
“Perchè l’informazione in Italia è serva di molti padroni. Diversamente l’opinione, differente da quella del mainstream, di quasi mille medici avrebbe un peso.
Invece in TV vediamo sempre le stesse poche facce che noi addetti ai lavori sappiamo essere gravate da forti conflitti di interesse con produttori di farmaci.
Un’informazione seria e non asservita dovrebbe comunicare, prima di mandare in onda qualunque dichiarazione, i conflitti d’interesse in essere per chi parla. Se non lo fa, è complice”.
Riaprono le scuole. Cosa ne pensa dei patti di corresponsabilità che i vari istituti italiani stanno obbligando a far firmare ai genitori altrimenti i figli non saranno ammessi? Sono l’ennesimo scaricabarile che finisce per gravare solo ed esclusivamente sui cittadini?
“Nessun ‘patto’ deve essere firmato. Manteniamo pienezza dei nostri diritti costituzionali senza scendere a compromessi con chi vuole chiamare il 118 bypassando i genitori non appena nostro figlio avrà due linee di febbre, mettendo in quarantena la famiglia, la classe, l’istituto. Con queste regole chiuderanno tutte le scuole, a fronte di una totalità di bambini sani e asintomatici, nel giro di poche settimane. Sarà la truffa del secolo.
Con FRI (Federazione Rinascimento Italia) abbiamo inviato decine di migliaia di diffide ai presidi, contestando mascherine e distanziamenti e ritenendoli responsabili dei danni fisici e/o psichici eventualmente procurati.
Il ‘patto’ è un escamotage per sfuggire alle proprie responsabilità e ricevere un mandato in bianco verso i nostri figli. Pura follia. Il preside che dicesse che senza firma del patto i bambini non verranno ammessi a scuola, compie un grave e illegittimo atto e ritengo che vada immediatamente denunciato.
Dopo ciò che abbiamo dovuto subire a marzo e aprile, ci manca anche che i nostri diritti costituzionali vengano calpestati anche dall’ultimo dei presidi! È ora che queste persone incomincino a pagare la loro arroganza con le proprie tasche”.
Le severissime disposizioni igienico sanitarie per la riapertura delle scuole renderanno quasi impossibile per gli alunni una frequenza costante per tutto l’anno e soprattutto amputano la didattica di tutte quelle necessità di contatto, interazione e stimoli che, in particolare per i bambini della primaria, sono di fondamentale importanza per un corretto e sano sviluppo. Qual è la posizione di AMPAS su questa problematica che in molti, tra politici, medici ma anche tra gli stessi genitori, sembrano sottovalutare se non ignorare del tutto?
“La scuola così com’è stata concepita, basata sulla paura del contagio, sulla lontananza tra persone, sulla didattica a distanza, non può essere considerata scuola in alcun modo.
Migliaia e migliaia di famiglie si stanno organizzando con l’homeschooling e non manderanno i loro figli in quel calderone di folli prescrizioni che alcuni ministri di questo stato hanno scelleratamente costruito.
Forse, nel giro di qualche anno, le persone sane di mente dovranno costruirsi un mondo parallelo fatto di scuole autogestite, di medici liberi dai lacci dell’industria, di città libere dalle auto inquinanti, di alimenti privi di pesticidi… un mondo che forse non sarà riconosciuto da coloro che vogliono imbavagliarci con la paura ed hanno l’obiettivo di ridurre la popolazione mondiale del 15%.
Noi siamo altrove. Siamo sempre stati altrove. Siamo tanti e, ad ogni ulteriore menzogna, ad ogni ulteriore privazione dei diritti costituzionali conquistati con il sangue dei nostri avi, siamo un po’ più decisi a far valere i nostri diritti con ogni mezzo disponibile.
Stiano certi, lorsignori, che non cancelleranno le nostre esistenze e la nostra libertà di pensiero e di azione senza pagare pegno”.
FONTE: https://valentinabennati.it/basta-menzogne-i-medici-che-parlano-sono-sempre-di-piu/