Venerdì mattina scorso Padova si è svegliata sotto la pioggia, e con una gran brutta sorpresa: un muro che parla di diritti e di lotte per l’eguaglianza è stato imbrattato e deturpato con messaggi di odio e intolleranza. Un gesto puerile e provocatorio, che gli autori hanno anche deciso di firmare con alcuni simboli neofascisti.
La pur breve storia del murales di corso Milano – fatto per la prima volta lo scorso 6 giugno, in occasione della giornata globale di sostegno alle rivolte statunitensi – è già densa di fatti e contese. Già alla fine di luglio il murales, che reca l’evocativa scritta «We can’t breathe», era stato coperto per lasciare spazio a una nuova opera, commissionata dal Csv ad alcuni writers cittadini nell’ambito delle iniziative di “Padova capitale del volontariato 2020”. L’operazione aveva suscitato grande indignazione ed è stata subito bloccata, il murales ripristinato con una nuova iniziativa pubblica, molto partecipata.
Anche in questo caso la risposta non si è fatta attendere: «il messaggio che è stato vilmente imbrattato nella notte non ha smesso di essere valido e non ha perso forza, vale ancora la denuncia che ci ha portato a dire che non possiamo e non vogliamo convivere con il razzismo sistemico, il sessismo e l’omolesbobitransfobia e con chi calpesta le vite imponendo il suprematismo bianco o su base etnica ovunque nel mondo» scrive il centro sociale Pedro. Così è stata lanciata una nuova iniziativa pubblica, che si terrà stasera (mercoledì 7 ottobre alle 17), durante la quale il murales verrà sistemato e tornerà al suo splendore.
«Dobbiamo portare una cultura diversa nella nostra città, e dobbiamo esserne i/le protagonist*» si legge nel comunicato, «ed è per questo che ci troviamo pront*, ai nostri posti, e alle provocazioni notturne e sporadiche rispondiamo a viso aperto, con i nostri corpi e il nostro impegno quotidiano. Cancelleremo i messaggi di odio dai muri della città, come cancelleremo anche gli spazi pubblici a disposizione dei fascisti, sessisti, razzisti e neocolonialisti che vorrebbero propagandare odio».
L’iniziativa proseguirà in serata e si riaggancia alla manifestazione di due settimane fa in solidarietà a Mattias e Marlon: «partiremo alle 21 da Piazza Capitaniato per far parlare i muri della nostra città, attacchinando alcuni manifesti che parlino di razzismo sessismo e omolesbobitransfobia!».