Si sta tenendo in queste ore uno sciopero nazionale di 24 ore di tutto il settore del Trasporto Merci Logistica e Spedizione. Lo sciopero è stato indetto da Adl Cobas e Si Cobas in quanto fino ad oggi non vi sia stata alcuna disponibilità ad aprire la trattativa sul rinnovo del CCNL scaduto a dicembre 2019.
La giornata si è articolata con più livelli di mobilitazione, che in vari territori ha toccato i luoghi di lavoro, i centri nevralgici della logistica e le sedi di Confindustria. In Veneto i primi picchetti sono iniziati all’alba. A Padova lo sciopero della logistica è cominciato davanti al magazzino Alì, contro le ritorsioni fatte da decine e decine di lettere di contestazione che stanno arrivando a tutti quei lavoratori che hanno lottato per chiedere il riconoscimento dei diritti sindacali. In seguito la mobilitazione si è spostata davanti alla sede di Confindustria e Assologistica i lavoratori in sciopero stanno spiegando le iniziative della giornata e le rivendicazioni della mobilitazione. L’organizzazione degli industriali, durante il lockdown, ha preteso che si lavorasse dappertutto anche laddove non c’erano situazioni di sicurezza e oggi, per bocca del suo presidente, chiede maggiori sacrifici ai lavoratori e più soldi per le imprese.
A Treviso sono stati bloccati i magazzini che riforniscono i punti vendita della Despar, che hanno annunciato la chiusura e minacciato di licenziamento numerosi lavoratori e lavoratrici. Nel pomeriggio la manifestazione ha raggiunto il centro cittadino, nella piazza adiacente alla sede dell’Assindustria, con lo striscione «Soluzione alla crisi? Redditi e diritti per tutt*! No all’austerity di Confindustria!».
Mobilitazioni anche nei magazzini della logistica vicentina. Presenze fuori dai magazzini TNT, PRIX, DHL, VALENTINO e UPS, dove si sono poi concentrati tutti i lavoratori in sciopero per un’assemblea. Lo striscione recitava quella che dovrebbe essere la ricetta per il rinnovo del CCNL: “Più diritti e salario, Meno orario di lavoro, Stop Covindustria”.
Anche a Rovigo picchetto davanti al magazzino Amazon di Castelguglielmo e poi manifestazione sotto la Prefettura.
In Lombardia, diverse ore di blocco alla Db Schenker di Peschiera Borromeo, nella città metropolitana di Milano.
Ad Alessandria grandissima adesione allo sciopero nel magazzino Maxi Di di Spinetta Marengo. Nel più grande magazzino della grande distribuzione organizzata della città oltre il 90% dei lavoratori e delle lavoratrici ha deciso di incrociare le braccia e dalle ore 5,30 del mattino è stato presidiato l’ingresso nonostante la pioggia battente. Si tratta del primo sciopero nella storia di questo magazzino, reso possibile dalla determinazione dei lavoratori e delle lavoratrici che nei mesi scorsi hanno deciso di abbandonare in massa la CGIL e di aderire ad Adl Cobas.
A Parma bloccati i cancelli della Number1 e dello stabilimento centrale della Barilla. La mattinata si è conclusa con il presidio sotto la sede locale di Confindustria.