di Florian Cramer e Wu Ming 1
QAnon – il movimento secondo cui Donald Trump combatte una guerra segreta contro élites sataniste e pedofile – non è la solita credenza complottistica, ma funziona come un gioco collettivo di interpretazione testuale. Questo è anche il motivo della sua spropositata diffusione, che ora abbraccia i soggetti più diversi, dai Reichsbürger tedeschi [convinti che il Reich esista ancora e che la Repubblica Federale di Germania sia una compagnia senza basi legali registrata a Francoforte] a chi nega che sia in corso una pandemia. Il fatto che la premessa narrativa di QAnon derivi da un assemblaggio di fonti letterarie e della cultura pop – tra le quali un romanzo del 1999 scritto anche da uno dei due autori di quest’articolo – non suscita dubbi nei seguaci.
“QAnon” è iniziato nell’autunno 2017 con una serie di messaggi frammentari da parte di un utente “Q” sul forum 4chan, uno dei pochi luoghi della rete ancora “sregolati”, dove negli anni Zero nacque il movimento mascherato “Anonymous”. Dal 2014, quando su 4chan si formò un’orda di odiatori contro un’autrice di videogame femminista [il cosiddetto Gamergate], il forum scivolò nel sessismo militante, nel razzismo e nell’antisemitismo. 4chan divenne uno dei quartieri generali dell’estrema destra “alternativa” (Alt-Right). Nel 2016, nella fase finale della campagna elettorale di Trump, l’Alt-Right diffuse la fantasticheria di complotto “Pizzagate”, secondo cui alti dirigenti del Partito Democratico tenevano bambini rinchiusi nel seminterrato di una pizzeria di Washington, per usarli come schiavi sessuali. Un sostenitore di quella teoria fece irruzione nel locale con un fucile, per scoprire che non c’era nessun seminterrato.
La storia finì solo in apparenza. Un anno più tardi, la credenza in un complotto mondiale pedofilo da parte delle élites liberal – complotto di cui facevano parte anche Hillary Clinton e George Soros – ebbe un revival nei messaggi criptici su 4chan del presunto agente segreto “Q”. La sua narrazione – che Trump stia portando avanti in segreto un’apocalittica battaglia finale contro una casta planetaria di pedofili satanisti che bevono sangue di bambini per mantenersi giovani – recupera leggende antisemite che circolavano già nel Medioevo. Nelle sue interviste coi media, Trump incoraggia questa credenza rifiutandosi di prenderne le distanze. Almeno 25 candidati repubblicani al Congresso sono legati alla sottocultura QAnon. I gruppi Facebook dedicati a QAnon sono arrivati ad avere più di tre milioni di iscritti. Nel corso del tentato assalto al Reichstag durante le proteste dei Querdenker [Pensatori Laterali] che negano l’esistenza del coronavirus, sventolava una grande bandiera di QAnon.
In Germania e nei Paesi Bassi, QAnon si è diffuso molto rapidamente negli ambienti dell’estrema destra esoterica che oggi nega sia in corso una pandemia. Le storie sui potenti che adorano il diavolo e bevono il sangue sono diffuse anche da celebri influencers come il cantante pop Xavier Naidoo. In Italia, la fantasticheria QAnon ha trasformato in negatori del virus persone disperate e rovinate economicamente, fornendo risposte assurde a legittimi dubbi su come il governo gestisce quest’emergenza.
La mappatura del complotto mondiale sviluppata nell’ambito QAnon include – accanto a Trump, Clinton and Soros – tutti gli altri “soliti sospetti”, come gli Illuminati, JFK e Nostradamus. QAnon è diventato una super-fantasticheria di complotto che cerca di integrare tutte le fantasticherie precedenti nella costruzione di un mondo alternativo e di una teologia politica.
Chi si è formato nelle sottoculture e controculture del periodo che va dagli anni Sessanta agli anni Novanta troverà tale cartografia familiare. Include alcuni degli stessi attori e fa gli stessi riferimenti incrociati onnicomprensivi che troviamo, ad esempio, nella trilogia di romanzi Illuminatus! di Robert Shea e Robert Anton Wilson (1975). Illuminatus!, a sua volta, cita L’Incanto del Lotto 49 di Thomas Pynchon (1967), la cui eroina segue le tracce di una rete postale segreta e a quanto pare onnipresente chiamata “Tristero”, che di fatto è una realtà alternativa della controcultura americana. L’esistenza di Tristero, però, rimane incerta fino alla fine del romanzo, e il suo mondo parallelo non è una terra promessa, dato che ne fanno parte anche gruppi di estrema destra. In Illuminatus!, invece, Wilson e Shea giocano coi miti del complotto in modi più svagati e pop.
Illuminatus! divenne una lettura di culto, soprattutto tra gli hacker. Poiché gli hacker, in senso lato, si occupano di sistemi e interconnessioni tra sistemi, storicamente la loro sottocultura ha familiarità sia con fondate ipotesi di complotto sia con l’immaginazione cospirativa. È dunque probabile che la persona o il gruppo di persone che, dietro lo pseudonimo “Q”, ha alimentato questa fantasticheria coi suoi frammenti testuali provenga – come lo stesso 4chan – dall’orbita larga di tale sottocultura.
Da quando si è formata l’Alt-Right, 4chan e i suoi più recenti corrispettivi 8chan/8kun non sono più frequentati solo da aggressivi smanettoni che passano il tempo facendo “shit-posting”: i loro memi politici arrivano nei social network mainstream, dove incontrano la credulità di persone che hanno affinità col revivalismo evangelico negli USA, e con le scene dell’estrema destra esoterica in Europa. I testi di QAnon sono letteralmente prosecuzioni del fondamentalismo cristiano: promettono, con la stessa espressione dei movimenti revivalisti del XVIII secolo, un “Grande Risveglio” e un’imminente battaglia finale del Bene contro il Male.
Almeno una fonte di QAnon è molto plausibile: il romanzo italiano Q, pubblicato nel 1999 e scritto anche da uno dei due autori del presente articolo, all’epoca membro del collettivo Luther Blissett. Q è stato tradotto anche in tedesco e in inglese ed è stato pubblicato in più di trenta paesi. Il romanzo si svolge nel periodo della Riforma e racconta la storia di un agente segreto che, sotto il nome di “Q”, diffonde disinformazione e – proprio come il Q di “QAnon” – sostiene di avere accesso ad alte sfere del potere politico e a informazioni segrete. Nel libro, le lettere di Q convincono i contadini insorti guidati da Thomas Müntzer a combattere una battaglia in Turingia per farla finita per sempre con nobili e vescovi. Ma la battaglia si rivela una trappola mortale. Il “Q” di QAnon copia anche questo, quando dichiara imminente la “tempesta” della battaglia finale, quella in cui Trump libererà gli USA dal “Deep State” e dalle élites liberal.
I parallelismi tra il Q di Luther Blissett e quello di QAnon avevano già attirato la nostra attenzione nel 2018. Media americani ne avevano parlato. Ovviamente, ciò non ha scosso la fede in QAnon.
Il modo in cui Q di Luther Blissett è stato usato per QAnon ricorda la storia di un altro falso: gli antisemiti Protocolli dei Savi Anziani di Sion, che apparvero nel 1903 e documentavano una presunta cospirazione mondiale ebraica. In realtà erano un montaggio e una riscrittura di altri testi, compreso un romanzo satirico anti-monarchico dell’ex-comunardo parigino Maurice Joly, pubblicato nel 1886.
L’episodio è citato anche nel romanzo di Umberto Eco Il pendolo di Foucault (1988), dove si ricorda che la fascista e antisemita inglese Nesta Webster interpretò le somiglianze testuali tra i Protocolli e il romanzo di Joly come prove che Joly era parte del complotto. Probabilmente i credenti in QAnon interpreterebbero Q di Luther Blissett allo stesso modo. Il pendolo di Foucault, come L’incanto del lotto 49 e Illuminatus!, è un compendio letterario di fantasticherie di complotto, ed è quello col più chiaro intento istruttivo. Racconta di tre uomini che, per capriccio, costruiscono una fantasticheria di complotto ricombinando informazioni e leggende su società segrete e movimenti occultisti, ma diventano sempre più prigionieri del proprio gioco e finiscono per attirare l’attenzione di veri cospiratori politici. Il documento segreto che tentano di decifrare – e la cui natura frammentaria anticipa i messaggi di QAnon su 4chan – si rivela una banale lista della spesa.
Un anno prima dell’uscita del romanzo Eco, semiologo di professione, tenne una conferenza all’Università di Costanza sulla «disputa delle interpretazioni». In quella circostanza, definì «semiosi ermetica» – nell’accezione occultista del termine – l’idea secondo cui i testi si possano «interpretare all’infinito». Il pendolo di Foucault racconta la semiosi ermetica in forma di romanzo. Eco tenne quella conferenza nella facoltà dove negli anni Settanta era nata la “teoria della ricezione”. Uno dei suoi concetti-chiave, introdotto da Wolfgang Iser, è quello degli spazi vuoti o blanks (in tedesco Leerstellen) nei testi letterari; costitutive rotture o mancanze di informazioni cui i lettori devono sopperire, per mezzo delle quali il significato può emergere solo in un dialogo tra testo e lettore.
I frammenti testuali di QAnon spingono all’estremo sia la semiosi ermetica sia il principio dello spazio vuoto e, semplificando, portano la teoria della ricezione nella cultura popular. Il mantra del movimento QAnon e dei Querdenker tedeschi è: le nostre non sono asserzioni definitive, ma provocazioni per il pensiero critico, su cui chiunque deve fare le proprie ricerche. Poiché le “ricerche” dei seguaci di QAnon consistono in perlustrazioni delle proprie bolle tramite Google e YouTube, finiscono sempre per confermare le loro assunzioni di partenza e la loro visione del mondo mito-cospirativa, ma con la sensazione di aver raggiunto le proprie conclusioni attraverso un proprio lavoro di ricerca.
QAnon è un coinvolgente gioco interattivo. Questo ne spiega l’attrattività. Di fatto, QAnon è un “Alternate Reality Game” (ARG). Gli ARG sono un genere che coniuga gioco on line e avventura di gruppo, per il quale fin dagli anni Novanta esiste un’industria ludica specializzata. Un ARG contiene indizi e misteri che i giocatori risolvono trovando informazioni fuori dal gioco e condividendole coi loro pari. Spesso gli ARG non hanno un finale già scritto. E come suggerisce il loro nome, i loro intrecci costuiscono realtà alternative che si estendono alle vite quotidiane dei giocatori e, in un certo senso, le infondono di magia.
Un esempio di fantasticheria di complotto che funzionava già come un alternate reality game è “Paul is dead” – la credenza, a partire dal 1969, che il membro dei Beatles Paul McCartney fosse morto in un incidente d’auto tre anni prima e fosse stato rimpiazzato da un sosia. Una vasta sottocultura di fan americani dei Beatles – soprannominati “Cluesters”, cercatori di indizi – si formò intorno a quella fantasia e cominciò a condividere informazioni attraverso programmi radio, giornali locali, fanzine e passaparola. Nei versi delle canzoni, sulle copertine dei dischi e nel materiale promozionale trovavano e decifravano presunti messaggi segreti sulla morte di McCartney. Era un ARG ante litteram, per giunta decentrato e autorganizzato. Quella sottocultura esiste ancora e a partire dal 2000, grazie a Internet, ha anche vissuto una rinascita.
Molti degli elementi costitutivi di QAnon erano già presenti: la “ricerca”, la sovrainterpretazione paranoica dei prodotti della cultura pop per esporre un’orribile verità, l’ossessione per la morte e il “doppio”. Oggi i seguaci di QAnon diffondono la voce che Barack Obama, Michelle Obama e Hillary Clinton sono stati arrestati, giustiziati a Guantanamo e sostituiti da cloni.
Di recente, giornalisti e studiosi americani hanno descritto QAnon come una religione in formazione. Famiglie e coppie vivono esperienze drammatiche quando un loro componente scivola in quel mondo parallelo. Anche se Trump dovesse perdere le elezioni, quella credenza e quelle fantasie non svaniranno. La fine della sua presidenza, probabilmente, ne alimenterebbe lo status leggendario di messia, trasformandolo in un martire, una vittima del “Deep State” e dell’establishment liberal. Con un Trump rieletto, d’altronde, QAnon si ritroverebbe a dover spiegare come mai la salvezza non sia ancora arrivata. In ogni caso, già ora QAnon sta conoscendo varie metamorfosi, che potrebbero accelerare e avere come esito una versione più mainstream della fantasticheria di complotto.
Florian Cramer è professore di cultura visiva alla Willem de Kooning Academy di Rotterdam.
Wu Ming 1 è membro del collettivo di scrittori e attivisti culturali Wu Ming, che fa base a Bologna. Il suo nuovo libro La Q di Qomplotto uscirà nel gennaio 2021.
Una versione ridotta di quest’articolo è uscita in tedesco sulla Süddeutsche Zeitung del 30/10/2020.
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