Il futuro tunnel sul Tamigi che collegherà Kent a Essex causerà oltre 5 milioni di tonnellate di emissioni inquinanti di diossido di carbonio (CO2) e di gas serra: è uno dei tanti progetti infrastrutturali in contraddizione aperta con la ‘rivoluzione verde’ promessa dal premier Boris Johnson. A denunciarlo alla Bbc sono diversi gruppi ambientalisti, a pochi giorni dalla conferenza globale sul clima che Johnson presidierà sabato, dopo aver presentato il mese scorso un piano per l’ambiente in 10 punti, con l’obiettivo dichiarato di ridurre del 68% le emissioni del Paese entro il 2030 rispetto ai livelli del 1900.
“Il Lower Thames Crossing (LTC) e’ una presa in giro rispetto alla promessa del primo ministro di guidare il cambiamento climatico”, sostengono le voci critiche sul progetto.
Il prezzo da pagare pare dunque sia molto alto per l’ambiente, come rivelato da un’inchiesta indipendente sui dati delle emissioni del LTC, che Highways England ha inizialmente rifiuto di rilasciare. In base alle stime, che hanno fatto arrabbiare gli ambientalisti, l’attraversamento del Tamigi causera’ 2 milioni di tonnellate di gas serra mentre il traffico generato da quella strada ne provochera’ altri 3,2 milioni su un periodo di 60 anni. Gli attivisti affermano che il tunnel non avrebbe mai dovuto essere proposto senza un dibattito sugli impatti di CO2 previsti e hanno chiesto al governo di congelare tutti i progetti che aumenteranno le emissioni. Altre infrastrutture genereranno altro CO2, tra cui il tunnel di Stonehenge, che dovrebbe produrre mezzo milione di tonnellate durante la sola costruzione.
“Se il governo e’ seriamente intenzionato ad affrontare il cambiamento climatico, non puo’ continuare a ignorare le emissioni che le strade stanno causando” ha detto Chris Todd, di Transport Action Network. Un rapporto del governo pubblicato lo scorso marzo stima provvisoriamente le emissioni nette di carbonio del Regno Unito nel 2019 a 351,5 milioni di tonnellate.
Fonte: Agenzia di stampa Agi