Nasce il partito della corruzione: “Siamo per un governo di impunità nazionale”

DI ACCATTONE IL CENSORE

comedonchisciotte.org

È giunta per errore sulla nostra scrivania – in un plico che reca in bella evidenza l’IBAN del mittente, evidentemente destinato ad elettori più facoltosi — una missiva che rendiamo pubblica.

Gentile Elettore,

 Le scriviamo per metterLa a parte della nostra commendevole iniziativa.

È finita l’era dell’ipocrisia e del perbenismo: nasce il partito della corruzione.

In un mondo che ha smarrito la coerenza, abbiamo un unico valore: la corruzione. E saremo per sempre fedeli al nostro ideale.

Non è vero che la corruzione appartiene solo alla casta: è alla portata di tutti. Parafrasando un famoso adagio: a ciascuno secondo i suoi bisogni, ma, soprattutto, da ciascuno secondo le sue possibilità.

La corruzione è ovunque, ma non dappertutto riceve l’attenzione e la cura che le può assicurare una classe dirigente adeguatamente formata.

Cominceremo fin dalla scuola: non si parlerà più di correzione– concetto appartenente ad un vieto moralismo- bensì di corruzione dei compiti, in base al lignaggio e facoltà delle famiglie, in armonia con il motto ciceroniano: “tot capital, tot sententiae”.

La corruzione, infatti, è collante sociale e palpitante forza propulsiva: arriviamo in ogni luogo: la vera “banda larga” è la nostra.

Sosteniamo posizioni  improntate ad un sano realismo: non vagheggiamo di iperboree città celesti od oppressive dittature sanitarie: il nostro è un ideale discreto, raggiungibile e concreto e trae linfa dalla nostra tradizione antropologica più viva. Noi siamo il partito dell’impunità nazionale.

Un mondo di corruzione realizzata non è una vuota promessa, né concetto astratto, ma qualcosa che chiunque ha potuto, almeno una volta, toccare con mano, radicato nei nostri gesti più quotidiani e genuini: la corruzione è ciò che rende felice il portiere d’albergo come il capitano d’industria, il piccolo ragioniere come il responsabile del piano regolatore.  

Allo stesso tempo, non c’è afflato di umanitarismo più sincero: ci priviamo volentieri di qualcosa in cambio di qualcos’altro, pur di illuminare al sorriso il volto di chi ci tende una mano aperta e piena di speranza.

E, se c’è un corrotto, c’è sempre anche un corruttore, in una esemplare relazione di reciprocità che permette di oliare il meccanismo economico e di far partecipare tutti allo sviluppo del Paese, creando un circolo virtuoso che favorisce la circolazione monetaria e supera odiose farragini burocratiche e interessate resistenze.

Possiamo infatti dire, come già Vittorio Gassman nel film “In nome del popolo italiano”, che “la corruzione è essa stessa progresso”.

Veniamo ai punti salienti del nostro programma, che speriamo possa interessarLe:

Unici nel panorama politico, siamo per lo sbarramento al 50%: se risulterete eletti nelle nostre liste ci verserete solo la metà dello stipendio.

Siamo per il sistema maggioritario: in Parlamento vogliamo una maggioranza di corrotti. Così snelliremo finalmente i processi decisionali.

E ci spingeremo a cambiare addirittura il calendario: l’8 Dicembre istituiremo una nuova festa nazionale: l’Immacolata concussione.

 

Ci rivolgiamo soprattutto ai disillusi e ai rassegnati: non disperate: la corruzione, come la povertà, ha sempre un avvenire.

Nessuno resterà indietro. Se andremo al governo, la legge sarà indefettibile: chi corrompe, paga.

 

Distinti saluti,

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Accattone il Censore

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