Venezia e la sua Laguna con Mestre, Marghera e l’area metropolitana, ad un anno dall’inizio della Pandemia, già colpita dall’ ”acqua granda“ del 12 novembre 2019, è allo stremo.
L’emergenza è sanitaria, sociale, demografica, economica, dovuta al crollo del modello speculativo basato sulla rendita garantita dalla monocoltura turistica e, naturalmente, climatica, in un territorio, non solo la città insulare, destinato in un futuro molto prossimo a finire sotto il livello medio dell’alta marea; come tutte le area costiere dell’Alto Adriatico del resto.
«Vogliamo evidenziare che Venezia ha bisogno di una visione di futuro per le prossime generazioni; di una Venezia Fu-turistica, come abbiamo gridato, assieme a comitati ed associazioni, nella lunga catena umana alle Zattere lo scorso 13 giugno, appena usciti dalla prima ondata del coronavirus», dichiara in comunicato il Comitato No Grandi Navi.
E rilancia organizzando sabato 17 aprile, con le forme consentite dalla situazione epidemiologica, un “Tavolo pubblico cittadino”, dando vita ad un confronto che parta dalla vertenza per l’estromissione delle grandi navi da crociera dalla Laguna, ma che si intersechi con le altre emergenze sociali territoriali.
Il recente decreto legge del Governo che estromette per il prossimo futuro il gigantismo navale, sia croceristico che commerciale, dalla Laguna rappresenta una prima vittoria del movimento, ma le soluzioni transitorie annunciate a Porto Marghera sono da rigettare perché grande è il pericolo che le potenti lobbies che hanno devastato la Laguna in questi decenni, le rendano definitive.
In seguito le richieste del Comitato e la scaletta della giornata:
Partiamo dalla Laguna, ma vogliamo parlare di grandi navi e di Mose (le cui prime attivazioni in modalità provvisoria stanno evidenziando tutte le criticità segnalate in decenni di opposizione alla grande opera) di portualità e cambia- menti climatici, di Porto Marghera e delle mire speculative sulle aree del water front che inficeranno qualsiasi ipotesi di riconversione ecologica delle produzioni, di Mestre e del deserto sociale ed economico, evidenziato dalla pandemia, prodotti anche dal distretto alberghiero attorno alla stazione che doveva diventare il dormitorio per il turismo “mordi e fuggi” sulla città insulare.
Vogliamo parlare di crisi della monocultura turistica che ha ridotto la Venezia insulare ai minimi termini demografici, che l’ha svuotata dei suoi abitanti e riempita di alberghi e alloggi turistici, ora chiusi e con migliaia di lavoratori del turismo in cassa integrazione. Dobbiamo parlare di residenzialità e di come ripopolare Venezia con nuovi abitanti con casa e lavoro in città.
Vogliamo invitare comitati ed associazioni, consiglieri comunali e di Municipalità, i sindacati, gli studenti e i giovani con le loro associazioni che si battono contro i cambiamenti climatici.
Vogliamo invitare i lavoratori che le grandi navi da crociera le costruiscono e i lavoratori che con la croceristica ci vivono. Le forze della comunità portuale consapevoli che tutto non può riprendere come prima, con scavi e grandi canali navigabili che manomettono l’equilibrio idrogeologico dell’ecosistema lagunare; del resto opere inutili di fronte all’innalzamento del livello marino che impedisce già ora un porto per grandi navi interno alla Laguna (e con le prime attivazioni del sistema Mose se ne stanno accorgendo).
Dobbiamo invitare chi si mobilita per una sanità pubblica, di fronte al disastro delle privatizzazioni che la pandemia ha evidenziato.
Vogliamo invitare anche le “controparti”, il Commissario dell’Autorità Portuale, che è pure Provveditore alle Opere Pubbliche, i ministri del nuovo governo che costituiranno il Comitatone.
Vogliamo proporre a tutti che la giornata del 25 aprile, con una serie di manifestazioni pubbliche diffuse, diventi una giornata attuale per la liberazione dalla Pandemia, ma anche dalle altre crisi prodotte da un modello di sviluppo insostenibile che non può ripartire come prima, magari con una spruzzata di greenwashing.
È per questo che al “Tavolo” vogliamo interloquire con l’ANPI che ogni 25 aprile e sempre presidia la memoria della liberazione, attualizzandola.
Comitato No Grandi Navi – Laguna Bene Comune
Al tavolo cittadino, previsto per sabato 17 aprile, sono benvenuti gli interventi di singoli, associazioni e gruppi.
PROGRAMMA
h. 15.00-15.30 “Grandi a navi a Venezia. Il punto della situazione”. Stefano Micheletti, Comitato No Grandi Navi
h. 15:30-16.00 “Il presente e il futuro della Laguna”. Prof.ssa Andreina Zitelli, Ing. Luigi D’Alpaos, Professore emerito di Idraulica dell’Università di Padova, [in attesa di conferma]
h. 16.00-16.30 “Economie turistiche e città d’arte nella pandemia”. Prof. Tomaso Montanari, storico dell’arte. [in attesa di conferma]
h. 16.45-18.30 discussione
h. 18.30 Chiusura lavori
* Per iscriversi alla discussione, inviare una mail entro il 15 aprile a ufficiostampa@nograndinavi.it , con indicati nome e cognome (oltre al nome del gruppo, associazione o comitato che eventualmente si rappresenta), e argomento dell’intervento.
** Chiediamo che ogni intervento resti entro i 7 minuti.
*** Il tavolo cittadino si svolgerà in Campo Santa Maria Formosa rispettando le norme anti contagio.