Marche – Un 25 aprile di liberazione come pratica collettiva

Una giornata intensa e ricca di iniziative anche nelle Marche quella del 25 aprile di quest’anno. Iniziative che, in forma spontanea o più o meno organizzata, sono state tutte contrassegnate dalla volontà collettiva di recupero dello spazio pubblico, oltre la statica ritualità delle celebrazioni istituzionali e il tentativo di vietare la partecipazione per mezzo delle misure restrittive imposte dallo stato di emergenza. 

Da Pergola a Caldarola, in tante e tanti si sono impegnati per riaffermare la memoria collettiva della resistenza che si voleva ingabbiare e silenziare col pretesto delle limitazioni anticontagio.

Falconara Marittima attiviste e attivisti organizzatrici del tradizionale festival autogestito Falkatraz hanno dato vita all’unica manifestazione pubblica in città in mattinata davanti al Monumento ai Caduti e Martiri della Resistenza di via Matteotti: un centinaio di persone e decine di interventi perchè “oggi più che mai è importante stare dove dobbiamo essere, tornare ad abitare lo spazio comune”.

Falconara Marittima

A fine presidio sono stati poi appesi striscioni in luoghi simbolici della città sui temi della difesa della terra e del mare, minacciati da nuovi progetti di trivellazione: ‘la loro e’ Transizione Necrologica ma non staremo a guardare’. Il filo rosso della battaglia ambientale lega due Festival, due date simboliche, 25 aprile e 1 maggio, due città, due movimenti in lotta: nel pomeriggio un gemellaggio virtuale fra Taranto e Falconara all’interno della maratona online promossa dal Comitato cittadini e lavoratori liberi e pensanti.

“25 aprile e 1 maggio, due date storiche che i movimenti hanno saputo rendere attuali e presenti e strappare ai cerimoniali ufficiali che le rendono vuote e inutili. Due giornate che ci parlano dell’orgoglio della lotta di tante e tanti, in siti più noti come nelle più sperdute periferie, nelle grandi città come in provincia, da nord a sud, per una reale conversione ecologica oltre l’economia da fonti fossili. Due Feste che oggi ancora non possiamo tornare a praticare come vorremmo. A questo proposito esprimiamo solidarietà al mondo dei lavoratori della musica e dello spettacolo, da troppo tempo costretti al silenzio e in assenza di adeguate coperture e garanzie di reddito, insieme a tanti altri lavoratori invisibili e sfruttati.”

Fano

Azioni di guerriglia odonomastica a Fano praticate dalle militanti del collettivo Sisters on the Block e dello Spazio Autogestito Grizzly per ricordare che i nomi delle strade raccontano solo una parte della nostra storia.

“Abbiamo deciso di cambiare volto, rinominato e dedicato le vie della nostra città a delle donne che hanno combattuto e combattono per la libertà. Donne e storie che troppo spesso non trovano spazio nella ricostruzione storica istituzionale, donne che con le loro vite, le loro esistenze e le loro azioni hanno creato nuovi percorsi, nuove visioni, demolendo tutto ciò che si pensava non fosse scardinabile.”

Interventi, musica e letture al monumento ai caduti della Resistenza. “Una giornata viva, non scontata, mai stanca nella nostra città. Una giornata in cui passato e presente si fondono in una pratica di liberazione e resistenza, memoria e attualità. Una data da festeggiare, una lotta da continuare. La libertà non è data una volta per tutte. Ogni giorno scegliamo da che parte stare, scegliamo di lottare contro l’oppressione di genere, di classe, dei confini.”

Senigallia

Anche a Senigallia già alle nove del mattino tante e tanti antifascisti, insieme al partigiano Nibio Greganti, si sono recati a San Silvestro per deporre una corona di fiori nel monumento dedicato al sacrificio di Aldo Cameranesi e alla lotta partigiana.

Alle undici, invece, la piazza principale si è riempita di centinaia di persone. Età diverse, culture diverse, storie diverse e appartenenze politiche diverse, “ma tutte e tutti uniti per celebrare chi in armi ci ha donato diritti e libertà, scacciando l’invasore nazista e sconfiggendo i traditori fascisti.”

‘Maggioranza Olivetti: fascisti, misogini, negazionisti’ Queste le parole scritte e firmate dallo Spazio Autogestito Arvultura portate dentro la manifestazione collettiva e plurale della rete Senigallia Antifascista e dell’Anpi.

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