Qual è il vero volto di Elon Musk?

Condividiamo con i nostri lettori una interessante analisi comparsa su luogocomune.net, il sito web del giornalista Massimo Mazzucco (articolo originale tradotto e parzialmente integrato).

__________

Per la prima volta nei 17 anni di non redditività di Tesla, se si escludono i trimestri in cui l’azienda ha acquistato Bitcoin o ha beneficiato di sussidi governativi, la comunità già censurata dal dibattito pubblico, $TSLAQ, ha iniziato a mettere in discussione la narrazione mediatica, accuratamente costruita, che descrive Elon Musk come un genio innovativo, il “messia verde” che ci aiuterà a salvare il pianeta e, se questo fallisse, pure a colonizzare Marte.

C’è voluta un’apparizione improvvisa di un alias di Anonymous, che ha deciso di esporre Musk come un personaggio ambiguo se non malvagio, un miliardario che ha costruito la sua fortuna nascondendosi dietro la virtù morale dell’energia pulita e attingendo ai nostri sogni di vivere in una società futuristica. Mentre i membri autentici del gruppo di Anonymous stavano attaccando il governo nigeriano in risposta al divieto di utilizzo di Twitter, la figura “pseudo-Anonymous” ha pubblicato un video su YouTube, avvertendo Musk che il suo tempo di miliardario alla Dr. Evil era limitato.

Il video inizia attaccando la figura mainstream di Musk, sostenendo che Elon non è il Messia innovativo del 21° secolo, ma un plutocrate dipendente dal potere che “trolla” i suoi critici online. “Hai attinto al desiderio che molti di noi hanno, di vivere in un mondo con auto elettriche mentre esploriamo lo spazio”, ha detto il sosia di Anonymous. “Nonostante la tua immagine pubblica, accuratamente creata, sta per essere esposta e la gente sta cominciando a vederti come nulla piú che un altro ricco narcisista”.

La parte principale del video ha continuato ad evidenziare i problemi relativi alla fortuna di Musk, ovvero Tesla, rivelando come il produttore di EV ha fatto più soldi con le criptovalute che vendendo auto, sfruttando i bambini nelle miniere di litio e obbligando a condizioni terribili i propri dipendenti nella ricerca del profitto (o della sua mancanza). Tuttavia è il finale del video che ha sferrato il pugno più grande alla figura del personaggio, raccontando come Musk abbia surclassato tutti gli altri manipolatori dei prezzi delle criptovalute mandando in frantumi i sogni e i bilanci di milioni di portafogli digitali della “nuova razza” di “investitori” in “shitcoin” e “meme-stock”.

Chiunque abbia visto quel video può aver avuto un momento di illuminazione, pensando che, forse, l’uomo Elon Musk e la sua immagine pubblica non coincidessero esattamente tra loro. Eppure, questo ha avuto un impatto zero. La “chiesa di Elon” è sopravvissuta a questa “rivelazione” perché la trovata del personaggio, non di Anonymous, era di una mediocrità assoluta. Gli è stata data una visibilità enorme, ma non è riuscito a sfruttarla scavando in profondità nel passato oscuro di Musk per creare una crepa permanente nella falsa narrativa che lo descrive come il “genio verde”.

Quindi addentriamoci nel suo passato, cercando di far luce su queste ombre.

L’impero di Musk è cresciuto non solo attraverso l’innovazione, ma attraverso una serie di affari loschi, tramite il sostegno a “shitoken” inutili e dai nomi assurdi a tema “CUM” (evito di tradurre per decenza, cosa che quel personaggio evidentemente non possiede) come ad esempio “cumrockets” e di realtà criptografiche senza senso come DogeCoin, solo per poter speculare su di esse grazie alla sua popolarità sui social media, oltre ad organizzare teatrini bizzarri nel mondo reale.

Uno di questi, tanto per la cronaca che si leggerà sui libri di storia, è stato il disperato tentativo di salvare un’insolvente SolarCity nel 2016 quando Musk ha presentato agli azionisti di tesla una provata  (ma rivelatasi falsa) “tegola solare” pronta per la produzione, convincendo la maggioranza degli azionisti ad approvare una fusione. Da notare è che, senza quella fusione, il crollo del suo impero era praticamente certo.

Eppure la maggior parte dei media, tranne alcuni, si sono rifiutati di coprire la notizia di come Musk abbia usato una dimostrazione fasulla di un prodotto per salvarsi dalla bancarotta, uno scenario da film thriller che ha poi ha avuto luogo come parodia sul set di un film negli Universal Studios.

Ma questo non è stato l’unico “teatrino” messo in scena da Musk.

L’anno scorso, per presentare l’ultima tecnologia miracolosa, ovvero l’interfaccia cerebrale di Neuralink, il teatrino iniziò con i dipendenti di Musk che impiantavano un chip in un maiale di nome Gertrude e che riuscivano ad inviare “segnali neurali” nel suo cervello, una pratica che però la maggior parte degli esperti di neuroscienze ha sostenuto essere basilare: “La regolazione dei neuroni comportamentali in animali vivi è una procedura standard nelle neuroscienze ed è vecchia di decenni.” ha detto un perplesso Professor Thomas Nowotny della Sussex School of Engineering and Informatics. Così, quando Elon ha continuato sostenendo che Neuralink avrebbe potuto anche curare malattie cognitive e disturbi mentali in futuro, si iniziava anche a sentire l’odore di marcio sopra il fetore di letame che proveniva dal fondoschiena di Gertrude.

Queste strane esibizioni pubbliche condite da una logica solo abbozzata a sostegno ad ognuna di esse, hanno poi contribuito a formare ed espandere il movimento $TSLAQ, l’unica comunità di investitori scettici dedicata ad una società pubblicata su Fortune 500, una bandiera rossa che molti giornalisti non hanno mai colto.

I suoi membri più famosi, decisi a smascherare gli affari loschi dell’impero di Musk, non solo hanno dovuto affrontare il contro-attacco dei “fan di Musk”, ma anche dallo stesso Elon Musk. Quando uno scienziato, ed ex dirigente di TeslaCharts (TC), è diventato la figura di spicco di $TSLAQ, Musk ha twittato: “Quanto è grande la tua posizione short? Sono solo curioso”. Dopo quel tweet, TC ha risposto sul podcast di Grant William che i suoi account Twitter e Apple erano stati violati e che “strane persone” hanno continuato a sostare fuori dalla sua casa di famiglia, allontanandosi rapidamente quando tentava di affrontarli.

Anche quando il cofondatore di $TSLAQ, Lawrence Fossi, soprannominato Montana Skeptic, ha iniziato a curiosare nelle finanze di Tesla, pubblicando articoli dove sospettava che la società poteva aver falsificato i suoi libri, Musk intervenne, chiamando il capo di Fossi cercando di farlo licenziare. Lawrence Fossi successivamente si dimise da quell’impiego per poter continuare il suo lavoro d’indagine.

Sfottere i critici e gli scettici era diventato un divertimento per Musk, ma quando cominciò a rendersi conto di essere “immune da controlli”, passò al livello successivo: Ovvero “silenziare” gli whistleblower.

Nel 2017, dopo aver notato una strana attività alla Gigafactory di Tesla in Nevada, un ex tecnico di quell’azienda, Martin Tripp, fece una soffiata ai media, sostenendo che l’azienda EV aveva dichiarato un eccesso del 44% della reale produzione di Model 3 Sedan. Il suo errore, tuttavia, fu quello di far trapelare documenti riservati a Business Insider, sostenendo che Tesla aveva anche sopravalutato il valore di enormi quantità di metallo di scarto.

Un articolo di Bloombeerg che raccontava la vicenda, portò alla luce che “qualcuno” (forse lo stesso Musk o qualche suo dipendente!?) aveva fatto una telefonata al dipartimento dello sceriffo locale, sostenendo che Tripp era un tiratore scelto e “forse un omicida… membro di una grande cospirazione”.

Successivamente un ex responsabile della sicurezza della Gigafactory, Sean Gouthro, che aveva anche presentato una denuncia formale alla SEC contro Tesla, a difesa di Tripp, accusando la società di aver violato il telefono di Tripp, di averlo pedinato oltre ad aver ingannato la polizia per diffamarlo. In risposta, il dipartimento PR di Tesla ha detto che le accuse di Gouthro erano “false e sensazionalistiche”, sostenendo che Sean non aveva mai sollevato alcuna preoccupazione fino a quando la società non lo ha licenziato (ovviamente) per “scarso rendimento”. (Questa è la cultura del lavoro che vogliamo vedere in una big corporation che si suppone ci proietti nel futuro!?).

Questa mini-saga dello sfortunato whistleblower Martin Tripp alla fine rivelò solo la spietatezza di Musk e di Tesla che, infatti, poi accusò Tripp di diffusione di documenti riservati, accusa che costò a Tripp una condanna a risarcire danni pari a 400.000 dollari in favore di Tesla.

Tuttavia questa non è la fine della storia. Karl Hansen, un altro whistleblower di Tesla, si fece avanti con rivelazioni ancora più preoccupanti.

Dopo una distinta carriera nell’esercito americano, lavorando come agente speciale del Dipartimento della Difesa e, successivamente, presso la FMC (Federal Marine Commission), Karl è entrato a far del team di sicurezza e indagini di Tesla. Grazie alla sua esperienza di agente governativo, alla fine scoprì che un dipendente Tesla aveva connessioni con un cartello della droga messicano e che aveva, presumibilmente, usato come copertura la Gigafactory come parte delle sue operazioni per il traffico di droga. Tuttavia, quando Karl cercò di riferire questa attività ai suoi superiori, questi iniziarono a tagliargli l’accesso alle risorse interne dell’azienda. Presumendo che stava per esser licenziato, per disperazione e frustrazione, Karl presentò una denuncia contro Tesla.  Il giorno successivo, racconta Karl, Elon Musk si presentò alla Gigafactory semplicemente per fissarlo dalla sua auto e che, sempre secondo Hansen, Elon disse al personale di Tesla di “nasconderlo sulle colline”. Affrontare e intimidire Karl di fatto avrebbe infranto praticamente ogni legge a protezione dei whistleblower, ma questo fatto non ebbe mai eco mediatica. Nessuna accusa-nessuna inchiesta, e per Musk la solita vita.

L’atteggiamento di Musk nei confronti di ogni whistleblower che minaccia di rovesciare il suo impero da sogno è quindi sempre puntuale come un orologio, ovvero etichettare come il solito “impiegato scontento” il relatore di turno. Tripp e Gouthro, forse lo sono anche stati. Ma Karl, con il suo background? Era “positivamente scontento”, cosí lo ha descritto TeslaCharts, dopo un’intervista.

La storia di certe vicende dimostra come Musk è diventato poi inarrestabile. “L’impero americano” ha in pratica concesso al CEO di Tesla la piena immunità dagli atti illeciti. Immaginate se Tim Cook di Apple, Ginni Rometty di IBM o qualsiasi altro amministratore delegato di alto profilo infrangesse il protocollo dei whistleblower. Sarebbero cacciati immediatamente prima della prossima apertura del mercato. Tuttavia quando Musk oltrepassa la linea, sono sempre pronte le sue carte “esci gratis di prigione” e il suo team di avvocati, che gli evitano accuse per crimini per i quali qualsiasi CEO o plebeo “normale” andrebbe in prigione. Senza dimenticare le altre cause legali in cui Musk è stato coinvolto. Che dire della sua risposta ad uno speleologo che ha aiutato a salvare dei bambini? “Pedo guy”. Lo studioso gli fece anche causa ma Musk… ha comunque vinto. Fu solo un altro giorno di difesa d’ufficio.

Come fa un uomo che molesta gli informatori, abusa della maggior parte delle leggi, delle regole e dei regolamenti, che presumibilmente fa spiare o minaccia i propri dipendenti e che sostenendo un futuro più verde crea da solo, spostandosi, un’impronta ambientale assurda a diventare la persona più importante e più ricca del pianeta?

Questa è una domanda che ci faremo quando la “bolla Musk” scoppierà, ma in realtà è che conosciamo già la risposta.

Il capitalismo si è trasformato in corporativismo estremo, la democrazia moderna è diventata una plutocrazia mentre il denaro ha perso ogni significato sensato. Questo aumento del corporativismo plutocratico, abbinato a condizioni monetarie ultra-economiche per le elitès, hanno creato un terreno fertile per i sociopatici e gli individui mentalmente disturbati che bramano solo celebrità, potere e ricchezza.

Oggi nel mondo esistono due tipi di persone: i manipolatori e i manipolati. Tutti noi lo notiamo ad un certo punto della nostra vita. O resistiamo all’impulso di diventare complici se non proprio sociopatici o lo abbracciamo se vogliamo “salire” tra i ranghi della gerarchia del potere. Quanti gradini saliremo nella scala di classe dipende solo dalla nostra capacità di superare la concorrenza. Più in alto arriviamo, più difficile diventa salire. Le persone normali e compassionevoli non vanno mai troppo lontano. Alcune persone con buoni propositi raggiungono i piani alti ma sono poche, pochissime. In realtà è solo in cima alla piramide che troviamo gli esperti della “gestione della percezione”.

All’apice attualmente si trova, non a caso, anche un Elon Musk. Personaggio che ha costruito la sua ricchezza, il suo potere e la sua fama padroneggiando la manipolazione e formando narrazioni potenti, forgiando l’attuale “fabbrica dei sogni” che crea un sex-appeal irresistibile sia agli addetti ai lavori dell’establishment sia alle masse. Ha convinto la società ad ogni livello a finanziare una gigantesca “orgia futuristica”, che cresce sulla base di promesse sempre più bizzarre, che non si avverano mai.

“Elon Musk Today”, un sito web dedicato creato per tracciare le folli dichiarazioni di Musk, riporta che, al 19 giugno 2021, sono passati:

-oltre 450 giorni da quando Elon Musk ha predetto che: il Coronavirus sarebbe scomparso ma solo per giustificare il mantenimento delle fabbriche di Tesla aperte.
-oltre 780 giorni da quando Elon Musk ha predetto che: ci saranno un milione di robotaxi Tesla completamente autonomi entro un anno.
-oltre 870 giorni da quando Elon Musk ha predetto che: Tesla sarebbe stata probabilmente positiva in tutti i trimestri a venire.
Quelli sopra sono solo quelle recenti.

Guardando indietro alle sue promesse “legacy” si nota che sono passati:

-oltre 1.300 giorni da quando Elon Musk ha detto che Tesla avrebbe venduto un pick-up.
-oltre 1.570 giorni da quando Elon Musk ha preso i depositi per un volo turistico spaziale intorno alla luna previsto per il 2018.
-oltre 3.410 giorni da quando Elon Musk ha detto che Tesla non avrà più bisogno di raccogliere capitali.
Ma poiché il “Common Knowledge” afferma che Musk salverà la Terra attraverso l’energia rinnovabile, che scavare un tunnel sotto Las Vegas è innovativo e che Neuralink curerà le malattie cognitive complesse nonostante i veri scienziati abbiano cercato di porvi rimedio per decenni, Musk rimane intoccabile. La macchina narrativa ci ha convinti che Elon è un super-genio, di conseguenza, qualsiasi cosa dica o faccia viene isolata dal controllo critico e dal senso comune.

È il motivo per cui se la cava quando definisce le Tesla “auto a guida autonoma”
È il motivo per cui se la cava con piccole multe senza nessun giorno in prigione per palesi frode finanziarie a mercati aperti.
È il motivo per cui se la cava quando definisce eroi civili “pedofili”
Il capitalismo clientelare combinato con condizioni monetarie ultra-cheap ha permesso a figure alla Dr. Evil di perseguire le loro fantasie più selvagge, il tutto mentre figurativamente mostra le chiappe alle autorità sul loro stesso prato.

La lista delle bravate di Musk è infinita. Potrei aggiungerne molte. È l’era della Elonwashing.

Se guardiamo Musk e la sua fabbrica dei sogni sotto una luce diversa (oggettiva), se superiamo l’Elonwashing, cosa vediamo?

Le sue creazioni sono ancora innovative o sono un difetto del denaro a buon mercato e del capitalismo clientelare combinato?
La Boring Company è “noiosa”!? (Boring in inglese significa proprio noiosa)
Abbiamo proprio un bisogno immediato ed impellente di andare su Marte?
L’ultima presentazione di Neuralink era solo un elaborato teatrino come quello messo in scena per salvare dalla bancarotta SolarCity?
La verità è davanti ai nostri occhi, ma la narrazione del “genio verde” ci acceca. Spogliatela, e l’obiettività apparirà.

La Boring Company è “noiosa”. È solo una metropolitana glorificata (tra l’altro già descritta a metà del 1800 in un romanzo di Jules Verne dove nell’epilogo si può riconoscere l’attuale malessere dell’umanità).
Le finte dimostrazioni dei “prodotti” che hanno salvato l’impero di Musk sono acrobazie simili fatte da altri personaggi che però ne provocarono il fallimento.
I razzi che atterrano “sul proprio culo” non sono una tecnologia indispensabile perchè non abbiamo il bisogno impellente di “colonizzare” Marte. Abbiamo già molte difficoltà a salvaguardare la vita e il nostro pianeta natale, oltre a risolvere il resto.
Però questo non ha importanza. Elon è ormai troppo grande per fallire e la sua fabbrica dei sogni continuerà a sfornare nuove creazioni e idee a un ritmo sempre crescente.

Le grandi rivelazioni, come il video dello pseudo-Anonymous, lentamente scalfiranno la percezione di molti.

Ma il vero punto di svolta sarà quando lo status quo del denaro a buon mercato a tassi zero, la colossale stampa di denaro immessa a sostegno di società decotte e il “capitalismo di salvataggio” finirà. È questo il sistema perverso che sostiene l’impero “muskiano” e quando si romperà, metterà la narrativa comune e i media – che appartengono alla stessa élite che finanzia le imprese di Musk – contro di lui.

Nel corso della storia, quando le manie e le mode passano, le figure di spicco che accumulano ricchezza attraverso l’inganno spacciandosi da innovatori, finiscono sempre in bancarotta.

Nel XVIII secolo, John Law divenne l’uomo più ricco d’Europa, inventando la Compagnia del Mississippi, uno dei primi e più grandi schemi di Ponzi di tutti i tempi. Persuase la maggior parte dell’aristocrazia francese comoresa la casa reale a comprare la “sua visione” di trasformare la Louisiana da una palude in un paradiso. Ma quando la bolla scoppiò la maggioranza gli si rivoltò contro, il re francese fece esiliare Law, che passò il resto della sua vita come giocatore d’azzardo a Venezia. La Francia perse il controllo delle sue colonie in America mentre la corona Francese, ormai in bancarotta, dovette affrontare dopo solo pochi pochi anni la famosa rivoluzione che mise fine al regno.

Un destino simile a quello di Law per Musk è quindi probabile, ma il suo impero cadrà solo quando le élites, che hanno sponsorizzato la sua “macchina dei sogni”, dovranno affrontare la gravità economica e l’inevitabile scoppio della più grande bolla finanziaria sostenuta dall’emissione della piú grande massa monetaria nella storia dell’umanità.

Insomma, per me, è difficile immaginare che le sue aziende non redditizie rimarranno in cima all’interesse delle élites, una volta che l’era monetaria “ultra-economica” avrà fine.

Condividi questo contenuto...

Lascia un commento