La sostenibilità nelle città europee, ancora tanto lavoro da fare

È stato pubblicato di recente, da parte dell’Agenzia europea per l’ambiente (EEA), il rapporto ”Urban sustainability in Europe. What is driving cities’ environmental change?” : un’analisi generale su alcuni elementi che stanno guidando il cambio della prospettiva ambientale in ambito urbano. Analizziamo i principali risultati di questa analisi.
Già il precedente rapporto dell’EEA (SOER 2020) aveva messo in evidenza come le città rappresentino degli attori chiave quando si affronta il tema della transizione verso la sostenibilità in Europa. Sono centri di creatività ed innovazione con la capacità di indurre variazioni sistematiche in alcune aree critiche. Nelle città si concentrano persone, posti di lavoro e attività economiche in generale, ma ciò significa anche che esse subiscono un forte impatto da parte di alcune sfide sociali in atto: segregazione, povertà e ineguaglianza. La vulnerabilità dovuta al cambiamento climatico e ad altri stress sarà sentita in modo più acuto proprio nelle aree urbane a causa delle più alte densità di persone ed infrastrutture e della dipendenza delle città dai loro territori limitrofi, soprattutto per il cibo, l’acqua e l’energia.

Le città hanno un ruolo primario nel promuovere nuove idee, così come le innovazioni tecnologiche e gli stili di vita. Possiamo affermare che sono luoghi dove possono essere affrontate da una parte sfide sistemiche e, dall’altra, luoghi di opportunità per risolvere tali sfide. Ovviamente, le città differiscono molto tra loro negli obiettivi così come negli strumenti a disposizione.

Condividere esempi concreti sulle diverse forme di sostenibilità urbana può essere di aiuto per ispirare altre città ed incoraggiarle a scegliere il percorso giusto per loro. Il ruolo di “pioniere” nel campo della sostenibilità ambientale inizia ad essere riconosciuto ad alcune città ma la strada è ancora lunga: è importante capire il giusto contesto di questi cambiamenti al fine di comprenderne il potenziale. In Europa, l’importante ruolo delle città quali esempi concreti di sostenibilità ambientale è ormai riconosciuta anche se sono ancora troppo poche quelle che concretamente l’hanno messa in pratica. Risulta quindi fondamentale capire quali siano quelle condizioni che rendono possibile il cambiamento.
Sulla base dell’esperienza di un’ampia fascia di stakeholder, l’EEA ha sviluppato un modello concettuale per la sostenibilità ambientale urbana al fine di fornire le basi per successive valutazioni. Tale modello si basa su quattro componenti principali: le lenti quali dimensione dell’osservazione, il contesto, i fattori abilitanti e alcuni punti di riferimento.

Questo rapporto dell’EEA si focalizza su una dimensione iniziale – un’analisi degli elementi che da una parte facilitano e dall’altra ostacolano la transizione verso una piena sostenibilità ambientale urbana – utilizzando il contesto e i fattori abilitanti come punti di partenza. La ricerca si basa su un approccio misto che ha utilizzato sia fonti di letteratura che indagini e interviste ad hoc alle autorità locali, il tutto finalizzato a fornire un’immagine a tutto tondo dei diversi fattori che stanno guidando la sostenibilità ambientale nelle città europee. L’indagine è stata condotta con il coinvolgimento di alcune città “pioniere” che hanno vinto o sono state selezionate come finaliste ai premi Green Capital (European Green Capital Awards – EGCA) o Green Leaf (European Green Leaf Awards – EGLA). Questa analisi, in effetti, è a una scala abbastanza ridotta per poter catturare l’intero spettro degli elementi che facilitano o no la transizione verso la sostenibilità urbana ma, in generale, si può affermare che può rappresentare un buon punto di partenza.
Analizzando i fattori abilitanti identificati dalla ricerca, ve ne sono alcuni che si mettono chiaramente in mostra e mentre alcuni forniscono un certo livello di consenso ve ne sono altri ove l’immagine appare meno chiara: fattori che da alcune città sono stati identificati come estremamente importanti per raggiungere una transizione sostenibile sono stati evidenziati come barriere o visti come meno rilevanti di altri. Ciò a conferma che non esiste un approccio unico al tema. Sia i fattori abilitanti che le barriere sono stati identificati all’interno di sette aree: il contesto, la governance, la conoscenza, la cultura, la tecnologia, i dati e l’informazione e, infine, la finanza.
Analizzati in dettaglio, tali fattori di seguito riportati in sintesi, fanno emergere alcuni punti chiave della ricerca che potranno risultare utili ai decisori politici ma anche ad altri attori locali quali i cittadini, le ONG e la comunità che opera nella ricerca al fine di accelerare la transizione verso la sostenibilità ambientale nelle città europee:
le città sono diverse una dall’altra e le transizioni devono tener conto dei contesti locali. Le diverse necessità e capacità di singole città così come differenti priorità politiche e di settore hanno bisogno di essere prese in considerazione e sostenute da sistemi flessibili a livello di UE, così come a livello nazionale e regionale;
alcuni fattori sono fissi e difficili da cambiare (clima, contesto geografico), ma altri sono dinamici e in evoluzione (aspetti demografici, PIL, infrastrutture) e possono essere influenzati da un’idonea e mirata politica. Capire la complessa relazione tra il contesto urbano esistente e gli sforzi continui delle città verso la sostenibilità può essere di aiuto per loro per dare priorità alle politiche ambientali più appropriate per le singole circostanze;
la visione e la pianificazione locale risultano fondamentali per le azioni successive, oltre ad obiettivi chiari e misurabili e, soprattutto, in linea con i più ampi programmi a livello nazionale ed europeo;
la legislazione UE ha un ruolo cruciale per l’accelerazione della sostenibilità nelle città. Le città sono fortemente incentivate, sostenute e anche ispirate dalle leggi dell’UE, dagli standard e dalle opportunità finanziarie. Il Green Deal europeo, l’Agenda urbana per l’UE e diverse Direttive (Acqua; Efficienza energetica, in generale e specifica per gli edifici) giocano un ruolo critico nel definire l’azione locale nelle città;
i governi nazionali o sovra-nazionali possono facilitare o inibire il cambio sistematico verso la sostenibilità nelle città. Mentre svolgono un ruolo cruciale nel diffondere la conoscenza e lo scambio di idee, alcune città evidenziano che una mancanza di allineamento tra le diverse priorità ed obiettivi (a livello locale, nazionale e sovra-nazionale) può rallentare o addirittura annullare del tutto il risultato fin lì raggiunto;
alcune città possono beneficiare del loro potere decisionale e dell’autonomia fiscale, in particolare quando si tratta di ambiti che più acutamente influenzano la sostenibilità locale. La mancanza di un’autonomia fiscale è stata ripetutamente sottolineata come una barriera che costringe poi le città ad accelerare la loro transizione verso la sostenibilità, in particolare quando si tratta di investimenti di grande scala, tipo quelli in nuove infrastrutture di trasporto;
le reti urbane e le partnership mirate possono aggiungere valore, ad esempio attraverso la condivisione della conoscenza e la creazione di spazi per le città al fine di imparare attraverso la condivisione della propria esperienza. Le reti lavorano meglio quando incoraggiano la collaborazione invece che la competizione e, soprattutto, quando è chiaro quale sia il proprio valore aggiunto per ogni singolo membro (città) della rete. Avere uno spazio ove non solo condividere i successi ma anche i fallimenti è stato individuato come un aspetto importante per tali reti di città;
la ricerca locale e la sperimentazione possono accelerare l’innovazione ed è cruciale identificare le soluzioni locali più appropriate utilizzando la città come test per nuove idee. Ciò permetterebbe alle città di pensare ai diversi nessi, in chiave sostenibile, che vorrebbero affrontare e trovare quelle soluzioni che possono poi apportare benefici nei diversi ambiti, incluso quello politico;
coinvolgere i diversi attori e sostenere il reale coinvolgimento pubblico nei processi decisionali porterà sicuramente a migliori performance ambientali. Un nuovo senso di appartenenza e responsabilità condivisa può aiutare a costruire un sentire comune sui temi della sostenibilità nei diversi settori e livelli governativi, così come gli utili suggerimenti provenienti dal settore privato che incoraggiano i cambi di comportamento a supporto della transizione verso la sostenibilità;
le nuove tecnologie possono giocare un ruolo importante ma devono essere inclusive e adatte allo scopo. Mentre le nuove tecnologie non rappresentano una panacea per tutte le sfide ambientali e maggiore attenzione deve essere prestata per tener conto di potenziali effetti collaterali non voluti (esclusione sociale e ineguaglianza nell’accesso a beni e servizi), cionondimeno gli sviluppi tecnologici svolgono un ruolo determinante nell’accelerazione della transizione verso la sostenibilità;
• dati ed informazioni accessibili e aggiornati sono determinanti per monitorare i progressi. Ciò porta ad una migliore gestione ambientale e rende più facile dimostrare come una città stia progredendo verso specifici obiettivi. La collaborazione con gli uffici statistici nazionali e dell’UE aiuta le città ad identificare aree in cui c’è ritardo al fine di incentivarle a migliorare i propri dati e i relativi processi di raccolta. Utilizzare le nuove tecnologie per migliorare la raccolta dei dati e la relativa analisi risulta, allo stesso modo, essenziale;
comunicare in modo efficace e innovativo è fondamentale per coinvolgere tutti. Pensare in modo innovativo su come i dati e le informazioni potrebbero essere presentati e diffusi al fine di sottolineare le sfide da affrontare può assicurare che il settore pubblico sia chiaro sugli obiettivi che la città intende perseguire e come essi possono risultare parte della transizione verso la sostenibilità. Forme innovative di comunicazione includono un’adeguata promozione dei successi già registrati con l’obiettivo di veicolare maggiormente i comportamenti virtuosi quali modelli ai quali fare riferimento;
accedere a fondi europei, nazionali e privati gioca un ruolo chiave nel sostenere la transizione sostenibile delle città. I governi possono accelerare i cambiamenti attraverso un nuovo orientamento delle risorse a disposizione verso investimenti più sostenibili e attraverso lo sviluppo di sistemi di conoscenza e relative capacità. Mentre le città più ricche, di solito, hanno maggiore controllo sui propri investimenti, per le città con meno risorse conoscere come accedere ad altre fonti di finanziamento, sia a livello europeo che nazionale, può rappresentare un importante mezzo per il proprio sviluppo sostenibile;
gli “appalti verdi” e il consumo sostenibile risultano fondamentali per un reale cambiamento. Queste pratiche forniscono un’opportunità per le città di allineare la propria spesa pubblica con i principali obiettivi ambientali e per questo i processi hanno bisogno di essere, da una parte, semplificati ma, dall’altra, anche rafforzati. Assicurare che i singoli individui utilizzino il loro potere d’acquisto per orientare il mercato è una sfida sempre aperta nelle città, con l’obiettivo di promuovere modelli di consumo sempre più sostenibili. Un’azione questa che può andare di pari passo con le azioni e gli sforzi dell’ente locale di riferimento.

Gli spunti forniti da questa riflessione vanno considerati solo come punti di partenza per una più ampia discussione sugli elementi che concorrono ad una vera transizione urbana sostenibile. Sicuramente, seguiranno ulteriori ricerche per meglio definire la moltitudine dei diversi fattori che definiscono la sostenibilità nelle città europee. In prospettiva, ci sono diverse aree di lavoro che emergono da questa analisi iniziale:
• espandere l’indagine al fine di includere più città e, con l’occasione, essere anche più specifici su alcune tematiche;
• collegare i risultati alle principali iniziative europee così come alla pandemia da coronavirus;
• esplorare tematiche più ampie che possono poi sostenere, ma anche guidare, la transizione verso la sostenibilità.

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