Le grandi navi di dimensioni superiori alle 25 mila tonnellate da agosto non attraccheranno più nel porto di Venezia, ma in quello di Marghera. La decisione è stata presa nel corso del Consiglio dei ministri di ieri, 13 luglio e rientra nel nuovo decreto per Venezia. Il comunicato del Comitato No Grandi Navi, da quasi 10 anni protagonista di una battaglia per eliminare il passaggio delle grandi navi dall’intera Laguna.
Alla vigilia della quarantaquattresima sessione allargata del Comitato del Patrimonio Mondiale UNESCO, che all’ordine del giorno ha la possibile iscrizione di Venezia e della sua Laguna nella black list dei siti che ne rischiano l’estromissione, il Consiglio dei ministri ha emanato un ulteriore decreto, dopo quello del 1 aprile scorso che bandiva una gara internazionale per realizzare punti di approdo all’esterno delle acque protette della Laguna.
Con la lettura del testo del decreto legge, potremmo dare, nelle prossime ore, una valutazione puntuale, per ora possiamo dire che:
Positivo che dal 1 agosto il divieto di navigazione per il canale della Giudecca e il bacino di San Marco sia previsto per le navi con almeno una di queste caratteristiche:
-più di 25.000 tonnellate di stazza lorda;
-più di 180 metri di lunghezza;
-più di 35 metri di altezza
-produzione superiore allo 0,1% di zolfo.
Si va addirittura oltre al decreto Clini Passera che vietava il passaggio alla navi oltre alle 40.000 tonnellate.
Negativo il fatto che vengano stanziati fondi pubblici per compensazioni e ristori oltre che per i lavoratori del comparto (sacrosanto per chi ha oltremodo sofferto in questo anno e mezzo di pandemia e in questi quasi dieci anni di indecisioni politiche sulla croceristica a Venezia) anche per le compagnie multinazionali (M.S.C., Costa, etc.) e la Venezia Terminal Passeggeri – che poi è la stessa cosa, visto che le compagnie hanno acquisito quasi la metà delle azioni della V.T.P. S.p.a. -, quindi le compagnie verrebbero compensate due volte.
Insomma dopo anni ed anni di sfruttamento di Venezia e della sua Laguna, con danni provocati alla morfologia lagunare, alle fondamenta e alle pietre della città, con inquinamento dell’aria ed elettromagnetico, le compagnie non risarciscono i danni provocati alla città e ai suoi abitanti, ma vengono risarcite per non passare più davanti a San Marco.
Negativo poi il fatto che venga nominato il Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale quale Commissario Straordinario (un altro, in una città ormai commissariata) per la realizzazione di almeno quattro punti di attracco temporanei nell’area di Marghera destinati anche alle navi adibite al trasporto passeggeri di stazza lorda superiore alle 25.000 tonnellate e per la manutenzione (scavo del Canale V. Emanuele?) dei canali esistenti.
Insomma si vuol far passare le grandi navi dalla bocca di porto di Malamocco, nascondendole da San Marco, e percorrere il canale dei Petroli con una commistione di traffico impossibile con il porto commerciale, con ulteriore erosione della Laguna centrale, davanti a impianti industriali pericolosi soggetti a direttiva Seveso e farle approdare a Marghera, provvisoriamente, alle banchine Vecon e Tiv, danneggiando il porto commerciale, e poi in nuove banchine in Canale Nord Sponda Nord, in prima Zona Industriale, mettendo in questo modo in discussione qualsiasi ipotesi di riconversione ecologica delle produzioni a Porto Marghera.
Tutto questo in via transitoria, in attesa dei punti di attracco fuori della Laguna, come da bando di gara internazionale, con il fondato sospetto che poi la soluzione provvisoria diventi definitiva, come in realtà premono Sindaco di Venezia e Presidente della Regione Veneto, assieme con le compagnie croceristiche e la V.T.P.
Continueremo a vigilare e a mobilitare la città
Fuori le grandi navi dalla Laguna!
Marghera è Laguna, no ad approdi provvisori e, tanto più definitivi, in zona industriale!
No ad ulteriori scavi in Laguna, magari fatti passare per manutenzioni!