Covid e cure domiciliari: consegnate 30mila firme al ministero

La consegna delle firme è avvenuta martedì 27 luglio con una manifestazione, alla quale hanno preso parte alcune migliaia di persone, davanti alla sede del Ministero della Salute a Roma. Tra le richieste della petizione, oltre all’adozione dello schema terapeutico fin qui seguito dalle centinaia e centinaia di medici del Comitato che in questo anno e mezzo hanno curato a domicilio i pazienti, c’è anche «la partecipazione dei medici che hanno agito sul campo ai tavoli di lavoro per la revisione dei protocolli di cura domiciliare precoce» come hanno spiegato dal Comitato stesso. L’avvocato Erich Grimaldi, che è anche presidente dell’associazione Udcl che sostiene il Comitato, ha incontrato alcuni dirigenti del ministero e ha illustrato loro «il lavoro dei medici che da oltre sedici mesi assistono i malati covid utilizzando uno schema terapeutico diverso da quello licenziato dal Ministero».

«Abbiamo spiegato ai dirigenti ministeriali quanto sia importante il lavoro svolto sul territorio dai nostri medici – ha detto Grimaldi – il nostro Consiglio Scientifico consegnerà al Ministero una relazione dettagliata entro le prossime 48 ore, e poi torneremo negli uffici ministeriali la prossima settimana, mi auguro per avviare finalmente la collaborazione tra il Dipartimento di Prevenzione e i medici del Comitato, fino a oggi impedita senza una comprensibile ragione».

Sempre martedì 27 luglio si è tenuta la manifestazione nazionale a Roma del movimento #IoApro, che raccoglie numerosi ristoratori e che ha protestato contro l’introduzione del Green Pass obbligatorio per l’accesso a molte strutture, servizi e luoghi. «Il green pass non è la soluzione – ha detto Umberto Carriera, segretario nazionale di IoApro – non risolverà l’epidemia. I protocolli di sicurezza li stiamo rispettando. Non vogliamo fare i controllori».

Intanto, nella serata di martedì 27 luglio si è diffusa la notizia della morte del professor Giuseppe De Donno, che, come è emerso, si sarebbe tolto la vita. L’ex primario di pneumologia dell’ospedale Carlo Poma di Mantova era stato il primo nel 2020 a dare avvio alla cura del Covid con le trasfusioni di plasma iperimmune, cura che era stata fortemente ostacolata a livello istituzionale e da una parte della comunità medica. Si era poi dimesso nel giugno scorso e da inizio luglio lavorava come medico di medicina generale nel mantovano. Sgomento il sindaco di Curtatone dove De Donno abitava: «Giuseppe era una persona straordinaria – ha detto – Ho avuto il privilegio di essere al suo fianco nella prima fase del lockdown e ho visto quanto si è speso per i suoi pazienti. La storia lo ricorderà per il bene che ha fatto».

Durissimo sui social il dottor Stefano Manera, impegnato a Bergamo nel 2020 con i pazienti covid che giungevano all’ospedale: «Deriso. Accusato. Isolato. Infine lasciato morire. È una tecnica antica».

Proseguono intanto le proteste di cittadini, movimenti e associazioni in diverse città italiane contro il green pass.

Ecco alcuni degli appuntamenti dei prossimi giorni:

Mercoledì 28 fiaccolata alle ore 20 in Piazza del Popolo a Roma

Mercoledì 28 a Pesaro alle ore 20 in piazzale della libertà

Mercoledì 28 a Padova ib via del Municipio 1 alle ore 20

Venerdì 30, ore 17-21, piazza della Frutta a Padova raccolta firme

Venerdì 30 a Venezia a Campo San Geremia alle ore 10 di fronte alla Rai

Per la giornata di sabato 31 sono state annunciate manifestazioni in decine di città.

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