No Tav – In settemila a Chiomonte per la “gita al mostro”: lacrimogeni e una jeep militare danneggiata

«Siamo la natura che si ribella!». È chiaro ed evocativo il messaggio che viene ancora una volta dalla Valsusa, dove ieri c’è stata la “Gita al mostro” di Chiomonte, quel cantiere diventato ormai simbolo di una lotta che da 30 anni continua a contrastare la costruzione della Torino – Lione, una delle grandi opere più assurde e inutili d’Europa. La manifestazione di ieri, collocata nel secondo giorno del partecipatissimo “weekend ad Alta Felicità”, chiude anche un’estate molto densa di mobilitazioni su vari fronti, da quelle contro i G20 di Venezia e Napoli alla recente “insorgenza” operaia dopo il licenziamento di 422 operai e operaie alla Gnk di Campi Bisenzio (Firenze).

A distanza di poco più di un mese dalla grande marcia popolare che aveva portato oltre ventimila persone da Bussoleno al cantiere di San Didero, ieri si sono ritrovate a Venaus circa settemila persone, pronte ad affrontare senza remore un’altra giornata di lotta. Giovani e giovanissimi provenienti da tutta Italia si sono uniti ai volti storici della lotta No Tav e alle sempre tantissime persone che hanno raggiunto Venaus da tutta la Valle.

Non sono bastati i diecimila agenti schierati dallo Stato italiano – e fortemente voluti dalla ministra Lamorgese – a funzionare da deterrente nei confronti di chi vede in questa lotta, come in altre battaglie ambientali, una garanzia per il proprio presente e futuro. Non sono bastati per impedire al corteo di arrivare fino al cancello di ferro posizionato sul sentiero di Gallo Romano e fronteggiarsi con la polizia che lanciava lacrimogeni; non sono bastati per impedire a un folto gruppo di persone di raggiungere il Presidio Permanente dei Mulini, nato la scorsa estate proprio a due passi dalle reti del cantiere; non sono bastati a fermare alcuni No Tav che, scendendo dai boschi, sono riusciti a entrare all’interno del cantiere nei pressi dell’area archeologica di Chiomonte tagliando le reti e mettendo fuori uso una jeep lince dell’esercito. Una vera e propria beffa per chi ha deciso di sperperare denaro pubblico per militarizzare ancora una volta un territorio.

No Tav

No Tav

Il “weekend ad Alta Felicità” prosegue oggi con l’assemblea nazionale di Rise Up 4 Climate Justice, nella quale verranno tracciate delle linee importanti per il prossimo autunno, che si spera possa essere effervescente come questa estate.

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