Nessuna proroga, nessun passo indietro da parte della Regione Veneto. Nessuno spiraglio di apertura per discutere le osservazioni dei comitati contro la 4° linea e gli ambientalisti organizzano una conferenza stampa davanti all’inceneritore.
In tanti hanno partecipato all’incontro di questa mattina, davanti all’impianto di San Lazzaro, per presentare pubblicamente le controsservazioni rispetto al progetto di ampliamento dell’inceneritore.
In quindici giorni, grazie al lavoro di tantissimi comitati, associazioni e cittadin*, sono stati analizzati i punti critici di quest’ecomostro, dall’incenerimento dei PFAS, alle emissioni inquinanti, dal consumo di risorse idriche al rischio idrogeologico legato al consumo di suolo del quartiere San Lazzaro.
Di certo cresce sempre di più la mobilitazione contro quest’opera inutile e dannosa, ma di fronte alle numerose richieste di proroga effettuate anche dal Comune di Padova, la Regione Veneto risponde picche, scrivendo così: “Le norme in materia di VIA prevedono infatti fasi e tempi perentori; e in nessun modo la norma consente la possibilità di deroga a tale tempistica, neppure nel caso di presentazione delle integrazioni nel periodo tradizionalmente feriale come quello agostiano”.
Sembra molto strano dato che ad Hestambiente è stata concessa qualche mese fa una proroga di 70 giorni per rispondere alle nostre osservazioni, rispondono i comitati in conferenza stampa, ribadendo come sia ben chiaro che gli interessi della Regione e della ditta siano i medesimi, ossia incenerire i rifiuti, anziché mirare a soluzioni alternative, come il riciclo e il riuso, valorizzando l’economia circolare e le iniziative “no waste”.
Ora, con un tempo massimo di 10 giorni, sarà convocata la conferenza dei servizi, dove si dovrebbe rilasciare la valutazione di impatto ambientale all’azienda.
I comitati rilanciano, nei prossimi giorni verrà organizzata un’assemblea cittadina per organizzare una grande manifestazione di contestazione il giorno in cui verrà fissata la conferenza, cercando di coinvolgere anche i comitati che si battono contro l’inceneritore di Fusina e le mamme No PFAS.
Bruciare i rifiuti non è sostenibile, è stato ribadito più volte. Il nuovo rapporto IPCC sui cambiamenti climatici indica come bisogna urgentemente cambiare rotta per non destinare l’umanità all’estinzione, smettere di produrre rifiuti e rivalorizzare l’economia circolare è uno dei passi che ci consentirebbe di ridiscutere l’intero sistema produttivo, dando valore ai territori e alle produzioni locali.
In questi mesi servirà allargare sempre più il fronte contro chi vuole fare profitti sulla salute, come chi vuole incenerire i rifiuti a chi vuole mantenere il brevetto sui vaccini, condannano i paesi in via di sviluppo a vaccinazioni lente e migliaia di morti. Di fronte all’arroganza di che depreda le nostre vite dobbiamo creare rete e alternative vere, ricreare l’altro mondo possibile, libero dalle logiche di dominio capitalista.
Questo è solo l’inizio.