La protesta dei portuali a Trieste, che annunciano il blocco se il governo non ritirerà il green pass obbligatorio per i lavoratori, ha messo in allerta molti su più fronti tanto che dal ministero dell’Interno è arrivata la sollecitazione affinché le aziende offrano tamponi gratuiti per i portuali. Portuali che però rispondono con una nota ufficiale: «Non scendiamo a patti fino a quando non sarà tolto l’obbligo del green pass”.
Il Viminale infatti, come scrive anche Il Fatto Quotidiano, ha cercato di correre ai ripari e si è visto «costretto a indicare un possibile passo indietro sulla certificazione verde». Lo ha fatto con una circolare nella quale ha chiesto alle imprese portuali di valutare di mettere a disposizione tamponi gratuiti per i lavoratori. E pare che le aziende del porto triestino si siano dette pronte a pagare i tamponi.
Ma i portuali di Trieste hanno risposto con una nota ufficiale che non lascia dubbi in merito alla loro attuale posizione. Hanno ribadito che il 15 ottobre ci sarà il blocco delle operazioni al porto e i merito alle proposte di accordo hanno fatto sapere che «nulla di tutto ciò farà sì che noi scendiamo a patti fino a quando non sarà tolto l’obbligo del green pass per lavorare, non solo per i lavoratori del porto ma per tutte le categorie di lavoratori. Ricordiamo al presidente D’Agostino che nel momento in cui lo Stato lo ha colpito i suoi portuali lo hanno difeso a spada tratta – si legge ancora sulla nota – Ora che i portuali hanno deciso di difendere loro stessi e le altre categorie di lavoratori, con le sue dimissioni dimostra di non voler lottare al loro fianco».
Intanto al terminal di Prà, nel genovese, la protesta dei camionisti sulle condizioni di lavoro, all’interno delle quali si innestano anche i malumori e le proteste per l’imminente entrata in vigore dell’obbligo di green pass, ha creato disagi e blocchi.