David MCLoone – LifeSiteNews – 13 ottobre 2021
Santa Clara, California – In controtendenza rispetto alle Big Tech, l’azienda di elettronica Intel – una delle prime aziende Fortune 500 e leader dell’industria tecnologica – non costringerà i suoi dipendenti a sottoporsi al vaccino Covid contaminato da feti abortiti per mantenere il proprio posto di lavoro, come dimostra una documentazione interna.
A un mese dall’annuncio del presidente Joe Biden, secondo cui 100 milioni di americani sarebbero stati obbligati a sottoporsi a una vaccinazione o a un test settimanale, un aggiornamento della politica Covid-19 di Intel rilasciato il 6 ottobre rivela che, mentre l’azienda “raccomanda fortemente i vaccini COVID-19 approvati dalle autorità sanitarie nazionali”, “non richiede la vaccinazione Covid-19 per i propri dipendenti“.
Inoltre, una sezione delle “FAQ sul vaccino Covid-19” mostra che l’azienda non permetterà ai dipendenti “vaccinati” di rifiutarsi di lavorare accanto ai colleghi non vaccinati perché non hanno fatto il vaccino Covid. Anche ai visitatori presenti sul posto di lavoro Intel non verrà chiesto di dimostrare il proprio stato di vaccinazione prima di poter accedere ai locali.
Le regole aggiornate vietano persino ai manager dell’azienda di chiedere ai dipendenti informazioni sul loro stato di vaccinazione contro la Covid-19, citando “motivi di riservatezza” che stabiliscono che il personale non può “raccogliere o condividere i dati sanitari dei dipendenti, comprese le informazioni sullo stato di vaccinazione“.
“I dipendenti non sono tenuti a condividere il proprio stato vaccinale“, precisano le linee guida.
L’azienda tecnologica insiste, tuttavia, che dove siano in vigore restrizioni locali per le persone non vaccinate, “i lavoratori dovranno conformarsi a tali disposizioni governative“. La California, dove Intel ha sede, ha già adottato ampie disposizioni in base alle quali i dipendenti pubblici, come il personale sanitario e gli insegnanti di scuola, sono tenuti a mostrare la prova della vaccinazione contro il nuovo coronavirus.
Oltre ad esentare il proprio personale dagli obblighi di vaccinazione Covid per continuare a lavorare in azienda, Intel accetterà anche l’immunità al virus ottenuta da una precedente infezione come mezzo per evitare le prescrizioni di quarantena.
I dipendenti che sono venuti a stretto contatto con chi ha contratto il virus “devono stare in quarantena e rimanere lontani dal posto di lavoro per 14 giorni dall’ultima esposizione“. Tuttavia, il rientro anticipato in azienda è concesso a coloro che hanno fatto il vaccino Covid o possono produrre un “test positivo agli anticorpi ‘IgG’“, insieme ad un test negativo Covid (basato sull’antigene o PCR) effettuato almeno 5 giorni dopo l’ultima data di contatto.
Misure simili si applicano ai dipendenti che hanno viaggiato all’estero, sia per lavoro che per motivi personali. Qualsiasi dipendente che sia stato sottoposto alla vaccinazione completa Covid, o che possa dimostrare di essere guarito dal virus, può evitare la quarantena di quindici giorni a patto che non manifesti alcun sintomo associato alla Covid-19.
I lavoratori non vaccinati che non possono provare di essere guariti dall’infezione da Covid devono comunque rispettare la regola dei 14 giorni di quarantena dopo un viaggio internazionale. Negli edifici di proprietà di Intel saranno richieste le mascherine per tutti i dipendenti, indipendentemente dallo stato di vaccinazione. Nelle linee guida c’è un allentamento graduale delle regole sulle mascherine, l’ultima fase delle quali richiede al personale di indossare le protezioni solo quando in movimento e in stretto contatto con gli altri.
Nel frattempo, la Walt Disney Company ha imposto a tutto il proprio personale di sottoporsi al vaccino sperimentale Covid prima del 22 ottobre, pena il licenziamento. L’organizzazione ha rilasciato una dichiarazione alla fine di luglio informando i lavoratori che sarebbero stati obbligati a farsi vaccinare per mantenere il posto di lavoro. L’amministratore delegato Bob Chapek ha detto che “quello che vorremmo fare è convincerli [i dipendenti] che è nell’interesse di tutti farsi vaccinare per il bene comune“.
In risposta, i lavoratori del colosso dell’intrattenimento il 26 settembre hanno marciato tutti insieme per protestare contro il prepotente obbligo nei campus della Disney su entrambe le coste, e un dipendente di lunga data ha descritto le disposizioni come “crimini contro l’umanità“.
“Non siamo i loro schiavi“, ha detto l’organizzatore e membro del cast Nick Caturano in una dichiarazione inviata via e-mail a LifeSiteNews all’epoca, aggiungendo che la società “ha cancellato le libertà di scelta medica, il consenso informato, la coscienza e il diritto di provvedere a se stessi e alla famiglia“.
Anche se spesso propagandato dai datori di lavoro e dai funzionari governativi come la “via per la vittoria” contro il virus, i pericoli associati ai vaccini Covid ancora sperimentali sembrano superare quelli della presunta efficacia.
Nel Vermont, per esempio, il 76% di tutte le morti legate alla Covid nel mese di settembre si è avuto tra coloro che erano stati sottoposti alla vaccinazione Covid completa.
Allo stesso modo in Scozia, la maggior parte delle persone che muoiono con Covid si erano sottoposte ad almeno una dose del vaccino. Un rapporto della Public Health Scotland, pubblicato il 29 settembre, mostra che dal 21 agosto al 17 settembre sono morte 233 persone sottoposte a doppia vaccinazione e 10 persone con una sola dose di vaccino, dopo essere risultate positive alla Covid. Nello stesso periodo di tempo solo 59 persone non vaccinate sono morte dopo essere risultate positive alla Covid.
Oltre all’apparente inefficacia dei vaccini nel prevenire la morte dopo aver contratto il virus, il farmaco stesso pone dei rischi, con il Vaccine Adverse Event Reporting System degli Stati Uniti che mostra un impressionante 778.685 segnalazioni di eventi avversi da vaccino tra il 14 dicembre 2020 e il 1° ottobre 2021.
Di tutti gli eventi avversi segnalati, sono stati registrati un totale di 16.310 decessi a seguito di una vaccinazione contro il virus, oltre a 75.605 ricoveri.
Traduzione di Cinthia Nardelli per ComeDonChisciotte