Autosufficienza, dalle parole ai fatti

Negli scorsi anni tanti hanno parlato di cambiamento in positivo per migliorare loro stessi e la società, hanno fatto buoni propositi, hanno pensato che cambiare fosse una buona soluzione. Poi però all’atto pratico si rimandava, si tergiversava, si galleggiava e si aspettava non si sa bene cosa.

Negli ultimi tempi però qualcosa è successo. Forse si è capito definitivamente che questa società non solo non dà alcuna garanzia di nulla ma chi la governa non ha nemmeno la più pallida idea di futuro, concentrato come è solo a fare i propri interessi e gli interessi di chi lo manovra.

Improvvisamente è un fiorire di progetti un po’ ovunque di persone che costruiscono Arche perché sanno che non arriverà nessun aiuto, nessun supporto se non dalla comunità ritrovata. E quindi tanti si rimettono insieme, elaborano visioni, costruiscono strutture, solidarietà, aiuto reciproco, spazi dove le persone siano considerate tali e non bestie da mandare al macello.

Se una salvezza ci sarà da una umanità che sta tentando in tutti i modi di eliminarsi da sola, sarà proprio nelle tante isole che stanno crescendo ovunque e che poi alla fine si ritroveranno per fare interi continenti. Finalmente ci si accorge delle enormi potenzialità e ricchezze che abbiamo, sia come paese che come persone, quelle stesse persone che nelle loro vite sono stati capaci di costruire e sostenere un sistema marcio e folle. Ora quell’energia, quella capacità, quelle competenze ed esperienze vengono messe a disposizione di una diversa concezione, dove i primi aspetti caratteristici di questi nuovi progetti sono l’autosufficienza alimentare ed energetica.

Ci hanno sempre bombardati dicendoci che in autonomia non si può far nulla, che dobbiamo dipendere da qualcuno, dalla mano ben poco caritatevole di un padrone, dai soldi, dai combustibili fossili, dal supermercato, dalle vetrine della città.

Poi quando ci si mette a pensare a un futuro diverso e lo si costruisce con gli altri, si capisce che erano tutte balle ben confezionate, raccontate apposta per fare restare la gente bene dentro la sua gabbia da criceto a correre sempre più all’impazzata.

In Italia abbiamo tutto dalla natura per renderci fortemente indipendenti, cresce qualsiasi cosa e siamo provvisti in abbondanza di energie rinnovabili, che possiamo utilizzare con pochi investimenti e tanta intelligenza. Abbiamo capacità manuali e creative invidiate in tutto il mondo, abbiamo cultura, tecnologie appropriate, esperienza per creare luoghi di grande meraviglia, basti pensare alle città di impareggiabile bellezza che caratterizzano tanti luoghi della penisola.

E siamo solo all’inizio di una nuova scoperta del nostro paese che da nord a sud è uno spettacolo che va custodito, protetto, salvaguardato e valorizzato. Le tante iniziative che stanno nascendo ovunque dimostrano che gli italiani sanno ancora come difendere la natura e i valori umani, diventando una moltitudine inarrestabile capace di realizzare un cambiamento non più rimandabile.

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LETTURE UTILI

Dato che in futuro la situazione si aggraverà sempre di più, è necessario agire qui e ora, con le forze proprie e altrui disponibili a un reale cambiamento. Le coordinate per agire le potete trovare nel libro L’Italia verso le emissioni zer0, per invertire finalmente la rotta di un paese che se ci fosse un premio Nobel per la stupidità e autolesionismo energetico lo vincerebbe a mani basse.

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IL SOGGIORNO ESPERIENZIALE

E se vuoi fare un primo passo concreto verso il cambiamento, hai l’opportunità di iscriverti al soggiorno esperienziale “Cambiare vita e lavoro: istruzioni per l’uso” che si terrà in Umbria l’11 e 12 dicembre 2021 e che sarà guidato da Paolo Ermani, presidente dell’associazione Paea, ideatore dell’Ufficio di Scollocamento e co-fondatore del quotidiano online Il Cambiamento, e Alessandro Ronca, direttore scientifico del PeR, il Parco dell’Energia Rinnovabile.

QUI info su programma e modalità di iscrizione

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