Il Gruppo Famiglie Senz’Auto, che raccoglie migliaia di famiglie che hanno scelto di muoversi con i mezzi pubblici per una mobilità sostenibile, esprime in una nota «sincera preoccupazione riguardo all’introduzione del green pass sui mezzi pubblici, anche per minori».
«Senza entrare in merito alla discussione sui vaccini (nel nostro gruppo ci sono persone vaccinate e non), siamo profondamente preoccupati perché l’obbligo del GP e la preannunciata militarizzazione delle stazioni, avrà come effetto quello di escludere tante persone da treni, bus, metro – prosegue il gruppo – Mezzi pubblici che sono a tutti gli effetti servizi di base (necessari per esercitare un basilare diritto umano), tanto quanto lo sono le poste, le banche, i negozi di alimentari. Saranno impossibilitati a muoversi soprattutto quelli che (per qualsiasi motivo non vaccinati) non hanno auto e non hanno abbastanza soldi per continui tamponi. Un provvedimento classista e discriminatorio anche verso i migranti vaccinati con vaccini non occidentali, non riconosciuti e quindi senza GP. Le conseguenze saranno da una parte un aumento del traffico motorizzato, che a sua volta porterà ad un aumento di incidenti ed inquinamento, dall’altra esclusione di chi l’auto non ce l’ha. Già stanno nascendo forme di carpooling alla pari, soprattutto tra gli studenti, ma in auto la gente sta ancora più vicina».
«Sarebbe bastato mantenere un buono standard di igiene nei mezzi pubblici (mascherine e gel), ed evitare affollamento, magari aumentando i mezzi pubblici (cosa che da due anni di pandemie non è stato fatto) – prosegue la nota – Un ulteriore effetto sarà quello dell’abbandono scolastico, in una fascia di età già fragile, provata da 2 anni di pandemia. Ricordiamo che fino a 16 anni la scuola è obbligatoria, e che per tutta la durata delle scuole superiori non serve il green pass. L’obbligo del GP nei mezzi pubblici viene però esteso a tutti, anche ai ragazzini di 12 anni appena compiuti, quindi frequentanti seconda e terza media. Verrà compromesso anche il diritto a frequentare le scuole medie. Tante famiglie senza auto ci segnalano le loro difficoltà: c’è chi ha già pagato abbonamento e non sa se può essere rimborsato, ci sono genitori che accompagnano alla scuola primaria i loro bambini in tram, ci sono famiglie che usano i mezzi pubblici per fare la spesa (necessità di base), o per andare dal dottore o in farmacia. Cosa faranno queste persone?».
«In un’Italia al primo posto per tasso di motorizzazione in Europa, con tassi di inquinamento alle stelle (e relative malattie), il vivere senza auto dovrebbe essere incentivato, e l’accesso ai mezzi pubblici non dovrebbe essere limitato da un lasciapassare – conclude il gruppo – Per questi motivi chiediamo di ritirare immediatamente il green pass dai mezzi pubblici di base, regionali, interregionali, bus e metro che devono essere equiparati a servizi essenziali di base».