«Da segretaria triste a scollocata felice»: l’esperienza della scelta

La chiamiamo Van, preferisce raccontare la sua scelta con questo pseudonimo, almeno per ora. È felice della scelta che ha fatto: ha lasciato un lavoro che non le dava soddisfazione e sta facendo esperienze con una nuova prospettiva. Si racconta.

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«“Mollare un lavoro di questi tempi è rischioso”.

“Ma sei sicura? Fai tutte le considerazioni del caso prima di lasciarlo”.

“Brava perché ci sei arrivata così giovane”.

Queste, e molte altre, sono state le riflessioni che mi sono state dette negli ultimi mesi da quando ho deciso di portare a termine il progetto, che rimandavo da tempo, di lasciare il lavoro “IN”.

Lavorare in un’azienda stabile, che anche durante il periodo della pandemia non ha lasciato a casa nessuno e che della chiusura non ha sofferto più di tanto, agli occhi di molti può sembrare la pentola d’oro alla fine dell’arcobaleno. In effetti all’inizio anch’io la vedevo come l’eldorado, dopo anni passati nel precariato, ma poi ho capito che “non è tutto oro quello che luccica”.

Ho iniziato con entusiasmo, gioia, devozione ed interesse ma a mano a mano che i mesi e gli anni passavano il tutto iniziava ad affievolirsi. Il contratto firmato iniziava a starmi stretto, mi teneva ferma, impossibilità a crescere, a conoscere, a creare.

Gli orari mi impedivano di formarmi, di evolvermi e richiedere il mio “tempo libero” (permessi e ferie) era diventato deleterio. Arrivare al punto di sentirmi quasi in colpa nel farlo, ciò mi ha fatto capire che c’era qualcosa che non andava. Se decidevo di stare a casa, il mio lavoro si raddoppiava perché non dovevo fare pesare la mia assenza agli altri, il mantra era “lasciare tutto pronto” e al rientro “rimettersi alla pari in breve” quindi non mi godevo mai a pieno i giorni di vacanza.

Negli anni tornavo a casa stressata, a volte in lacrime, il mio stato fisico e mentale iniziavano a risentirne. Ho capito che questo posto “IN” non faceva più per me, lo schema dettato dalla società “studia, ottieni il posto fisso e così vai in pensione” non era più mio, volevo godermi la mia vita senza rimpianti, senza se e senza ma.

Così sono passata dall’essere un’impiegata triste ad una scollocata felice. Andare al lavoro ed annunciare “io mi dimetto” è stato bellissimo, mi sono sentita leggera, viva, realizzata, RINATA. Il sorriso mi riempiva il volto ed il mio cervello ha iniziato ad aprire cassetti che neppure ricordavo di avere, idee, desideri, sogni abbandonati perché considerati poco razionali o non inclini agli standard della società.

In tutto questo un grazie va ai tanti libri che ho letto e che continuo a leggere di vari argomenti, dal cibo, alla cura della persona, all’amore, al web, al lavoro e tanti altri. Un grazie al fantastico corso “Cambio vita e Lavoro: istruzioni per l’uso” organizzato dall’associazione PAEA e dal PeR-Parco dell’Energia Rinnovabile in Umbria che ho seguito entusiasta e mi ha aiutato a non rimandare la mia scelta. E un grazie alla gente magnifica che ho incontrato durante questo momento di cambiamento. Ho capito che io c’è la posso fare e che non sono sola, anche altre persone la pensano come me, uscire dal mood “studio=lavoro fisso=pensione”.

Ci vogliono determinazione, impegno e un pizzico di follia e si può trasformare la propria vita standardizzata in una Vita con la V maiuscola autentica e personale. Cosa faccio ora? La scollocata, vado alla scoperta nel mio paese e delle sue opportunità, al momento non voglio trovarmi un lavoro convenzionale (ufficio, orari ect) voglio scegliere tutti i giorni cosa fare e dove andare per questo ho deciso di inaugurare il 2022 con il volontariato tramite il Wwoof e poi chi lo sa».

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LETTURE UTILI

E se volete regalare o regalarvi un “genere di conforto” e uno strumento di azione e conoscenza,, allora potete scegliere “L’Italia verso le emissioni zer0”, guida ricchissima di informazioni e suggerimenti per cambiare veamente direzione.

«Puntare sulla tutela e sul ripristino ambientale, sul recupero delle risorse, sul risparmio energetico e idrico, sull’efficienza energetica e sull’uso di energie rinnovabili è già di per sé un preciso e chiaro piano di intervento politico, sociale, occupazionale ed economico – si legge nell’introduzione – Lavorare in questa direzione garantisce vantaggi e ritorni da ogni punto di vista e coinvolgendo tutti i cittadini si possono avere risultati estremamente positivi, fino all’azzeramento delle emissioni climalteranti in un tempo breve. Gli elementi fondamentali di un’azione del genere sono tutti presenti: economia, lavoro e ambiente, quindi di conseguenza tutela della salute, e devono essere veicolati all’interno di valori che guardano anche alle future generazioni per la costruzione di un autentico benessere».

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