Dedicato a Emilio Scalzo, di nuovo libero.
A sarà düra anche per loro.
0. INTRODUZIONE: UFO ’78
1. LIBRI GIÀ SCRITTI CHE CONTINUANO A VIAGGIARE
1a. L’eroe imperfetto, edizione aumentata
1b. Nuova edizione di Q, la prima dopo il ventennale
1c. USA: una notizia di quelle a cui non siamo abituati
1d. Q ripubblicato in Francia: una storia non semplice
1e. Proletkult in giro per il mondo: Francia, Grecia, Catalogna
1f. Q comme Qomplot in Francia e Québec
1g. Quinto Tipo: Una cosa oscura, senza pregio in Slovenia
2. SUI PALCHI E IN PISTA: CIRCO, TEATRO E MELOLOGOI
2a. Ancora due settimane per Melologos
2b. Ritorna Surgelati, «opera per 14 mani per scrittore, fumettisti e gruppo rock»
2c. Ascoltare Proletkult: Wu Ming 2 in «Bogdanoviana»
2d. Continua la tournée de L’Uomo Calamita
3. IL CAMMINARE, I TERRITORI, LE ESPLORAZIONI
3a. Yekatit 12. Bologna, 19 febbraio, trekking urbano
3b. Riconoscersi partigiani: volti e paesaggi
3c. Scritture migranti: «Come una goccia che cola sul vetro»
3d. Blues per le Terre Nuove: Moira Dal Sito, IRÆ, Niente da vedere
4. DOCTOR, KINDLY TELL YOUR WIFE THAT…
5. ON THE ROAD AGAIN: CALENDARIO FEBBRAIO – MAGGIO 2022
Barcellona, Bari, Bologna, Bomporto, Bruxelles, Ceglie Messapica, Ferrara, Imola, Maranello, Modena, Novoli, Parigi, Torino e non solo.
UFO ’78
Sì, Giap è rimasto fermo parecchi giorni. E già da alcune settimane avevamo rallentato il passo. Inevitabile, perché siamo nella fase più dura del lavoro sul nuovo romanzo collettivo: l’ultima. Non stiamo pubblicando articoli perché non saremmo in grado di seguire – figurarsi gestire – le conseguenti e interminabili discussioni. Non ne abbiamo il tempo né le energie.
Gli ultimi due anni sono stati sfiancanti. Non possiamo tornare a quella dimensione, a quei ritmi, a quel commentare tumultuoso. La “supplenza” svolta da Giap è stata un’emergenza nell’emergenza e non è più necessaria, per almeno due ragioni:
1) nel corso del 2021 le voci e prese di posizione critiche sulla gestione pandemica si sono moltiplicate;
2) come si scriveva oltre un mese fa in un lungo commento, «la realtà è già oltre». Mentre ancora dominava la paura, noi abbiamo scelto di «muoverci, operare, vivere già dentro la fine sociale della pandemia […] progettando per il dopo.»
Nel giugno 2020, a proposito del libro che stiamo scrivendo – che all’epoca aveva come titolo di lavoro La grande ondata del ’78 mentre oggi si chiama più semplicemente UFO ’78 – scrivevamo:
«Da anni giriamo intorno a questa storia: il primissimo nocciolo narrativo risale al 2006 e nasceva da Mater Materia, un’improvvisazione narrativa condotta col collega Giuseppe Genna.
Non è un segreto che un altro nostro romanzo (Proletkult), diversi post e articoli e persino una canzone del Wu Ming Contingent (Italia mistero kosmiko) siano nati dalle ricerche preliminari per questo progetto, come Asce di guerra nacque dalle ricerche per 54.»
L’impostazione di questo romanzo cominciò nel 2014, dopo l’uscita de L’Armata dei Sonnambuli. Com’è ovvio, però, c’erano da seguire e portare a termine vari progetti. Nei primi mesi del 2019 iniziò la stesura vera e propria, dopodiché ci sono stati due anni piuttosto anomali… Durante i quali, in ogni caso, il romanzo ha continuato a trasformarsi.
Avremmo dovuto finire UFO ’78 nella tarda primavera 2021, ma il lavoro è stato davvero impegnativo, e abbiamo chiesto all’Einaudi un anno in più. Ora siamo in seduta di lavoro permanente. L’obiettivo è consegnare il testo completo a primavera.
Nel frattempo, noi saremo anche in full immersion, ma accadono un sacco di cose. Nostri libri approdano in nuove lande, vanno avanti progetti e collaborazioni, trovano applicazione nuove idee. In questo post cercheremo di aggiornarvi su tutto… o almeno su molto. Cogliamo l’occasione per scusarci con chi ci ha scritto in queste settimane, abbiamo un bel po’ di corrispondenza arretrata da prendere in mano.
1. Libri già scritti che continuano a viaggiare
Novità dall’Italia
■ Il 16 febbraio è tornato in libreria L’eroe imperfetto di Wu Ming 4 (Bompiani, €12, p. 224) – riflessione letteraria sull’archetipo eroico virile – in un’edizione migliorata e aumentata. Alla raccolta originale di tre saggi pubblicata per la prima volta dodici anni fa è stato aggiunto un nuovo apparato di note e un racconto, intitolato La parte di Loki, «che fa tesoro degli elementi e delle riflessioni già contenute nei saggi precedenti e li riprende in una storia originale. In parte omaggio agli American Gods di Neil Gaiman (2001) in parte spin off del romanzo di Wu Ming 1 La macchina del vento (2019), il racconto ha come protagonista il dio norreno Loki, divinità quanto mai ambigua – banalmente stigmatizzata dalla cinematografia hollywoodiana – che, proprio grazie alla relazione con il femminile, accetta la crisi del modello eroico patriarcale e riguadagna così una funzione mitica, ancorché sui generis».
■ Il 22 febbraio torna in libreria il nostro romanzo d’esordio Q. Questa nuova edizione è la prima dopo quella speciale e a tiratura limitata del ventennale (1999-2019). Di quell’edizione, questa riprende il nostro testo introduttivo. Ne riportiamo uno stralcio:
«Va da sé che oggi non scriveremmo più un romanzo come Q, se non altro perché lo abbiamo già scritto. In effetti non è consigliabile assecondare la nostalgia dei lettori (o degli editori), si rischia di ripetersi e un brutto giorno risvegliarsi annoiati di se stessi e conservatori. Tanto più che Q rimane sugli scaffali delle librerie e liberamente scaricabile dal nostro sito, può essere letto e riletto, nelle sue varie edizioni […] Per noi [il ventennale] è stata l’occasione di guardare indietro, tirare qualche somma, riconsiderare la strada percorsa, fortunatamente non da soli, ma insieme a moltissimi lettori e lettrici, che ci hanno accompagnato in questa traversata lunga quattro lustri. Nel frattempo sono cambiate molte cose, oggi il quartetto che scrisse Q è diventato un trio, ma in compenso la comunità allargata della Wu Ming Foundation è cresciuta, e ancora di più quella dei lettori, alcuni dei quali non erano nemmeno nati in quella primavera del 1999, quando Q fece la sua prima comparsa in libreria.»
Novità dagli altri paesi
■ USA. Notizie di questo tipo non siamo soliti riceverne… Coi nostri libri non partecipiamo a premi letterari: gare, giurie, “eliminazioni”, gamification, tutto questo non fa per noi, e si sa pure che evitiamo cerimonie e “comparsate” mediatiche. Dunque, premi et similia è raro che ne riceviamo.
Tuttavia, può capitare di vedersi assegnati premi senza “vincerli”, cioè senza dover competere né mettersi in mostra. Sono «premi» nel senso di riconoscimenti per il lavoro fatto, non nel senso di trofei. Insomma, ci è giunta nuova che, ehm, siamo stati scelti per un premio prestigioso conferito ogni anno da un college americano. Negli anni scorsi è stato assegnato a colleghe e colleghi quali, beh, Mario Vargas Llosa, Ian McEwan, Margaret Atwood, Lorrie Moore… Solo un altro italiano lo ha ricevuto prima di noi.
Nella comunicazione che ci è giunta leggiamo che il collettivo Wu Ming è stato scelto «per la pratica di scrittura collettiva che promuove l’impegno sociale e la resistenza alle visioni dominanti. Di particolare importanza per il premio sono i vostri esperimenti di costruzione di miti narrativi nonché i modi in cui vi siete misurati con la conspiracy theory, sia nella pratica letteraria che a livello teorico.» (Ehi, grazie!)
Quando la cosa sarà ufficiale, l’annunceremo con tutti i crismi.
■ Francia. Da poco Q è tornato in libreria, sempre edito dalle Éditions du Seuil, che lo pubblicarono per la prima volta vent’anni fa. Anche la traduzione è la stessa, firmata da Nathalie Bauer, ma il titolo è leggermente diverso: da L’oeil de Carafa, «L’occhio di Carafa», è diventato Q. L’oeil de Carafa.
La storia della versione francese di Q è piuttosto strana. Tra noi e la casa editrice d’Oltralpe ci furono diverse incomprensioni: su alcune scelte di traduzione, sulla questione del copyleft, sulla copertina (c’la iera urénda, tla chi), sulla strategia promozionale…
Andò a finire che la Francia fu l’unico paese europeo in cui Q andò male. Male nel senso delle vendite, perché invece le recensioni furono molto buone. La rivista Upstreet lo definì «un ibrido di thriller e romanzo storico scritto col bazooka». Anche il supplemento letterario del quotidiano Le Monde ne parlò in modo molto lusinghiero, ma il libro si inabissò, dopodiché non fu più ristampato.
Negli ultimi anni, però, se ne è tornato a parlare, anche per via della possibile liaison con QAnon. A questa storia – che Wu Ming 1 racconta nel dettaglio ne La Q di Qomplotto – Le Monde ha dedicato ben due articoli nel giro di pochi mesi. Il secondo aveva come titolo (falsante) «Aux sources de QAnon, un collectif italien d’extrême gauche qui aurait malgré lui inspiré la théorie complotiste» (!).
Insomma, per farla corta, l’interesse è risalito, finché Seuil non ha deciso di rimandare il romanzo in libreria. Le vie dei complotti sono infinite…
■ Ancora Francia. La casa editrice francese Métaillié ha appena pubblicato Proletkult nella traduzione di Anne Echenoz, per la collana «Bibliothèque Italienne» diretta da Serge Quadruppani.
Saremo a Parigi ai primi di aprile per presentare il libro nell’ambito del festival Italissimo, con due diversi appuntamenti: giovedì 7 alla Sorbona e venerdì 8 all’Istituto Italiano di Cultura, con Giuliano Da Empoli. Come tutti gli altri eventi pubblici, anche questi li troverete messi in fila nel calendario ⬇ qui sotto.
■ Grecia. Proletkult è appena uscito per la casa editrice οι Εκδόσεις των Συναδέλφων, che da qui al 2023 ripubblicherà anche la nostra backlist: Q (in origine pubblicato da Travlos), Altai, Manituana, 54 e L’Armata dei Sonnambuli (usciti negli anni Dieci per Exarchia).
■ Catalogna. Ancora a proposito di Proletkult, il 20 e 21 maggio, dopo due anni di rimandi e di edizioni saltate, saremo a Barcellona per Literal, fiera del libro indipendente, dove presenteremo il romanzo, che da quelle parti è uscito sia in castigliano per Anagrama sia in catalano per Tigre de Paper.
■ Francia e Québec. Nel corso dell’anno le edizioni Lux di Montréal pubblicheranno Q comme Qomplot, versione in francese de La Q di Qomplotto di Wu Ming 1. A compiere la titanica impresa di traduzione, che volge al termine proprio in queste settimane, una coppia che abbiamo già citato: Serge Quadruppani e Anne Echenoz. Nel frattempo, in Italia siamo alla quarta ristampa.
■ Slovenia. Traduzione in corso per uno dei libri più apprezzati tra quelli usciti nella collana Quinto Tipo diretta da Wu Ming 1 per le edizioni Alegre: Una cosa oscura, senza pregio di Andrea Olivieri. Uscirà per la casa editrice Ebesede.
Ci auguriamo trovi una voce slovena anche l’altro libro della collana ambientato «tra la via Flavia e il West»: La farina dei partigiani di Andrej Marini e Piero Purich, che in Italia – nonostante l’uscita in piena «seconda ondata» e l’impossibilità di presentarlo – ha già avuto due ristampe.
[Già che ci siamo: è appena andato in ristampa anche un altro titolo della collana, il libro di Luca Giunti Le conseguenze del ritorno. Storie, ricerche, pericoli e immaginario del lupo in Italia.]
2. Sui palchi e in pista: circo, teatro e μελóλογοι
Spettacoli, reading, esperimenti su testi, musiche, voci, corporeità. È una parte necessaria, vivificante del nostro lavoro. Contribuisce a farci evolvere come collettivo e come “foundation”, e anche a nutrire di nuova linfa i nostri romanzi. Senza il lavoro su lettura e musica, per fare un solo esempio, non sarebbe esistita la lingua del foborgo ne L’Armata dei Sonnambuli.
■ Alla data di oggi 141 persone hanno dato un contributo per aiutare Wu Ming 1 e il Bhutan Clan a incidere il primo «Disco di Cirene» e fondare il laboratorio Melologos. Grazie a tutte e tutti.
Alla chiusura del crowdfunding mancano poco più di due settimane… ma manca anche quasi metà della cifra da raggiungere. Abbiamo fissato l’asticella in alto, e sapevamo che non sarebbe stato facile… Ad ogni modo, mai dire mai, proviamoci!
Chi vuole saperne di più sul progetto Melologos può avere le informazioni necessarie:
§ guardando il video qui sotto;
§ visitando la ➡ pagina di Produzioni dal Basso;
§ ascoltando Radio Città Fujiko di Bologna che intervista il Bhutan Clan;
§ leggendo questo testo teorico di Luca Casarotti.
La stagione che si apre avrà bisogno di canti, e storie, e colonne sonore all’altezza delle contraddizioni che si acuiscono. Per questo vorremmo aprire un laboratorio, un luogo dove chiamare chi scrive e chi declama, chi compone musica e chi la suona, chi ingegnerizza suoni inauditi e chi esplora le potenzialità della voce, per esplorare insieme gli infiniti modi di essere cantastorie.
Perché potranno esserci tutti i multiversi transumani che il capitale potrà implementare, ma cantastorie ce ne saranno sempre.
■ Tre anni fa, grazie a un altro crowdfunding, abbiamo realizzato il libro + Cd dello spettacolo Surgelati, un melologo di Wu Ming 2 e Contradamerla, nonché un fumetto di Nicola Gobbi e David Biagioni. La neonata casa editrice Argolibri, con sede in Ancona, lo ha ripubblicato poco prima di Natale, senza il Cd ma con un QR-code che permette di scaricare la registrazione in studio.
■ Dopo la prima assoluta in quel di Rivoli, il 5 marzo a Modena torna sul palco Bogdanoviana, spettacolo di parole e musica incentrato sulla figura di Aleksandr Aleksandrovic Malinovskij detto Bogdanov, protagonista del già citato Proletkult. I testi sono ricavati da quel libro e da scritti dello stesso Bogdanov, per lo più inediti in lingua italiana.
La voce è quella di Wu Ming 2, intrecciata al pianoforte di Andrea Rebaudengo e alle percussioni di ogni tipo di Simone Beneventi. I brani – quasi tutti trasposti per quest’insolito duo – sono di compositori sovietici attivi nei primi dieci anni della Rivoluzione (Šostakovič, Prokofiev, Roslavec) oppure scelti per ragioni tematiche, come «I pedoni» di J. Absil per la famosa partita di scacchi Bogdanov-Lenin, l’«Inno dei Cosmonauti» di O. Felcman e «Aleksandr Bogdanov a Capri», scritto appositamente per lo spettacolo dal compositore veneziano Giovanni Mancuso.
Il melologo andrà in scena all’Hangar Rosso Tiepido grazie all’associazione Amici della Musica di Modena. Info e contatti qui.
■ Dopo i tre sold out di Torino, L’Uomo Calamita sarà di nuovo in pista, con numerose date da qui a settembre: Bruxelles, Merano, Bari, Mestre, Firenze… Abbiamo messo tutto nel ⬇ calendario.
3. Il camminare, i territori, le esplorazioni
Tra i fili da riprendere nel 2022 ci sono anche – forse soprattutto, ché la voglia di camminare ed esplorare è tanta – quelli dei nostri progetti geografici, o “geografico-narrativi”, insomma, quelli incentrati sulle escursioni, sull’interrogare i luoghi, sull’evocazione dei fantasmi dei territori, che siano le nostre città col loro sedimentarsi di segni, i sentieri di montagna della guerra partigiana, i paesaggi aggrediti da Grandi Opere Inutili, il Delta del Po sempre in bilico e in perenne trasformazione.
■ Anche quest’anno, la Federazione delle Resistenze organizza diverse iniziative per l’85° anniversario della strage di Addis Abeba, ricordata in Etiopia con il nome di Yekatit 12, data che corrisponde al nostro 19 febbraio. A Padova, Milano, Reggio Emilia, Roma, Palermo e Bologna ci saranno azioni di guerriglia odonomastica, camminate per evocare fantasmi, conferenze ed altri rituali dedicati alle nefandezze del colonialismo italiano, non solo in Etiopia, ma in tutti i territori che furono colpiti dalla sua violenza. A breve vi comunicheremo i dettagli delle varie proposte.
Noi parteciperemo all’amburbale che abbiamo organizzato a Bologna insieme a Resistenze in Cirenaica: nel primo pomeriggio di sabato si partirà dai Giardini Margherita, per attraversare il centro cittadino con sette tappe, e arrivare al Giardino Lorenzo Giusti, nel rione Cirenaica, dopo circa sei chilometri di cammino. Lungo il percorso, scopriremo luoghi e simboli legati ai massacri coloniali, per lo più completamente dimenticati o volutamente censurati da targhe, nomi e indicazioni stradali. Racconteremo storie, leggeremo parole, intoneremo canzoni.
Qui un’anticipazione del percorso.
■ Ancora a proposito di libri e crowdfunding, Wu Ming 2 partecipa al progetto Riconoscersi partigiani di Marco Biancucci e Chiara Donati. Questo il messaggio che abbiamo diffuso sul nostro canale Telegram qualche giorno fa:
«Quando Marco Biancucci ha iniziato a fotografare gli ultimi protagonisti della Resistenza nelle Marche, ne erano rimasti 20 in tutta la Regione. I loro ritratti, in bianco e nero, saranno raccolti in un libro, insieme a scatti che raccontano i luoghi dove agirono e gli oggetti che tennero tra le mani. Le fotografie saranno affiancate da un saggio di Chiara Donati, incentrato sull’esperienza soggettiva di chi scelse di combattere il nazifascismo. Il volume s’intitolerà Riconoscersi partigiani e conterrà anche un contributo di Wu Ming 2 sul paesaggio come testimone vivo e sulla necessità di imparare a interrogarlo, in particolare sulle vicende della guerra di Liberazione.
Tutto il progetto vedrà la luce – con la stampa delle foto e di 500 copie del libro – solo se verrà finanziato grazie a un crowdfunding su Produzioni dal Basso. La cifra ancora da raccogliere non è proibitiva: mancano 32 giorni e poco più di 1500 euro.»
Per contribuire, leggere o guardare, su Produzioni dal Basso.
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■ Sul numero 14 della rivista Scritture Migranti, intitolato «Viaggio e sconfinamenti» – previsto in uscita per il 2020 ma slittato a dicembre 2021 – è uscito un lungo testo di Wu Ming 2, ibrido tra saggio e narrazione, intitolato «Come una goccia che cola su un vetro». Si tratta di una messa a punto poetica e filosofica prima del viaggio a piedi che costituirà la terza parte del «Ciclo dei sentieri», dopo Il sentiero degli dei (2010, 2021) e Il sentiero luminoso (2016).
Qui di seguito, riportiamo l’abstract.
«Prendendo spunto da tre diverse figure di viaggiatore – il turista, il migrante e il pendolare – l’articolo ne tratteggia una quarta, quella di chi si sposta in un territorio familiare come se fosse straniero, in particolare camminando senza una mappa, orientandosi soltanto con il paesaggio, per raggiungere una località scelta in maniera casuale. Lo straniamento, la rinuncia a seguire un percorso stabilito, o a trovare la via grazie a una rappresentazione cartografica, vengono analizzate come strategie per un abitare più consapevole, in movimento, capace di andare oltre l’appartenenza e l’appropriazione, basato su una conoscenza locale, dal basso, attenta ai dettagli. Una conoscenza che nasce da un rapporto diretto con il paesaggio, dove i luoghi sono incroci di traiettorie, sovrapposizioni di tempi e ritmi, di gesti e abitudini, di andirivieni e storie, prima ancora che porzioni di spazio. Soggetti da frequentare e non oggetti da interpretare. Snodi di trame diverse che è possibile comprendere solo attraversandoli come una goccia che cola su un vetro.»
L’intero numero della rivista, curato da Emanuela Piga e Pierluigi Musarò, è disponibile qui.
■ Riprende – in realtà non si è mai fermato, ha solo subito qualche rallentamento – il “progetto di progetti” di Wu Ming 1 Blues per le terre nuove, che ha lo scopo di raccontare il Delta del Po – quello più grande, quello “storico”, che va dalla foce dell’Adige a Ravenna – alla luce del collasso climatico.
Sono in vista nuove presentazioni del libro del collettivo Moira Dal Sito Quando qui sarà tornato il mare, una è già fissata, cfr. il ⬇ calendario.
Un testo di WM1 in dialogo con fotografie scattate nel Delta da Angelo Cricchi, uscirà in inglese sul nuovo numero della rivista .
Non appena terminato UFO ’78 – e superato il conseguente tracollo psicofisico… – WM1 si metterà al lavoro sul sequel bassopadano de La macchina del vento.
Quanto al libro che retrospettivamente darà il titolo all’intero progetto, Blues per le terre nuove… Beh, è un viaggio che non promettiamo breve.
■ Blues per le terre nuove incrocia continuamente le vie di altri progetti sugli stessi territori. La viandanza funziona così, ci si incontra tra camminatori, si condividono sentieri… È uscito da poco per l’editore Rubbettino Niente da vedere, travelogue bassopadano di Sandro Abruzzese arricchito dalle fotografie di Marco Belli. Wu Ming 1, che dei due è stato a volte, e sarà ancora, compagno di spedizioni in Polesine, nel Delta e nel basso ferrarese, per questo libro ha scritto quel che in editoria si chiama blurb. Eccolo:
«Se una parte dell’anima di Ferrara riesce ancora a “opporsi al mondo” – a certi obblighi su come stare al mondo – lo deve al suo rapporto con le valli al proprio oriente, pianura che più piana non ce n’è, paradossale nuova wilderness, antropizzata e desolata, “ingegnerizzata” e semi-abbandonata. Un territorio in cui perdersi, in fuga da calendari e schedule, fuori dagli “imbuti” degli eventi omologati, in cerca di “quel nulla che è tutto” che è il mito. E cos’è se non il mito a spingere Abruzzese e Belli oltre il grande fiume, in Polesine, nel Delta del Po veneto? Territori cambiati per sempre dall’alluvione del ’51, evento “universale e diseguale”, vissuto da tutti ma pagato più caro dagli ultimi. Proprio come la pandemia che nel 2020 interrompe il vagabondare, ponendo un argine a questo libro. I biblici “quaranta giorni nel deserto” diventano prosaica quarantena, ma la wilderness, da oriente, lancia ancora il suo richiamo. In quelle terre sono nato e cresciuto, ne sono fuggito, non faccio che tornarci. Ci sono tornato, una volta di più, grazie a queste pagine.»
■ Nel 2022 riprenderanno anche le spedizioni targate Alpinismo Molotov. È una promessa solenne.
4. Doctor, kindly tell your wife that…
Ci sarebbero altri fili da riprendere e tirare, il gruppo di lavoro Nicoletta Bourbaki sta finendo il suo libro sul “caso Giuseppina Ghersi” e su come nascono le bufale antipartigiane, sono in preparazione film e documentari legati al nostro lavoro, si terranno corsi e seminari… Qui ci siamo limitati agli oggetti già avvistabili in cielo o, almeno, già sulla rampa di lancio. Tempo al tempo. L’importante è questo: ogni cosa procede, e
la musica aiuta contro il dolore, a quanto pare.
Dà motivazione al cervello, a quanto pare.
Dottore, dica cortesemente a sua moglie che
SIAMO VIVI.
I fiori crescono rigogliosi.
Se ne renda conto.
Se ne rendano conto.
Se ne facciano una ragione.
4. On the road again: calendario febbraio – maggio 2022
19 febbraio
BOLOGNA
Trekking urbano per Yekatit 12
Anteprima del percorso qui.
Orario e dettagli seguiranno.
5 marzo
MODENA
WM2 in Bogdanoviana
h. 20:30, Hangar Rosso Tiepido
Informazioni e prenotazioni qui.
10 marzo
MARANELLO (MO)
L’Uomo Calamita
h.21, Auditorium Enzo Ferrari
Informazioni e prenotazioni qui.
12 marzo
BOMPORTO (MO)
L’Uomo Calamita
h.21, Cinema Teatro Comunale
Informazioni e prenotazioni qui.
25 marzo
CEGLIE MESSAPICA (LE)
L’Uomo Calamita
h.21, Teatro Comunale
Informazioni e prenotazioni qui.
26 marzo
NOVOLI (LE)
L’Uomo Calamita
Teatro Comunale
Dettagli a seguire.
7-8 aprile
PARIGI
Proletkult al festival Italissimo
Dettagli a seguire.
26 aprile
IMOLA
Giornata in ricordo di Angelo Del Boca
con la partecipazione di Wu Ming 1.
Dettagli a seguire.
28 aprile
FERRARA
Quando qui sarà tornato il mare
Biblioteca Ariostea
Dettagli a seguire.
6,7 e 8 maggio
BRUXELLES
L’Uomo Calamita
tradotto in francese
Espace Catastrophe
(uno degli spazi più importanti d’Europa
per la sperimentazione legata al circo contemporaneo).
Dettagli a seguire.
19-21 maggio
BARI
L’Uomo Calamita
Dettagli a seguire.
20-21 maggio
BARCELLONA
Proletkult alla fiera Literal
22 maggio
TORINO
WM4 al Salone del Libro
Dettagli a seguire.
N.B. Ci dispiace per le persone e le situazioni che ci contavano, ma purtroppo nel 2022 non ci sarà una “seconda tranche” del tour de La Q di Qomplotto. Proprio non si riesce a organizzarla.
P.S. Segnaliamo anche le date di febbraio della nostra compagna e amica Filo Sottile, in tour con il suo libro Senza titolo di viaggio, uscito nella collana Quinto Tipo diretta da Wu Ming 1. Da qui alla fine del mese sarà a Bologna, Cagliari, Imperia, Pavia, Sassari.