In memoria di Valerio Evangelisti, a botta calda

Valerio Evangelisti

Valerio Evangelisti, 1952 – 2022. Clicca sull’immagine per ascoltare lo speciale di Radio Città Fujiko.

La notizia è arrivata ieri sera e subito è partito un vortice di telefonate, con l’Italia e con altri paesi dove Valerio aveva lettrici e lettori, salde relazioni professionali e amicali, orecchie sempre pronte ad ascoltarlo.

A Valerio ci accomunavano molti gusti e ancor più disgusti, e abbiamo condiviso con lui segmenti importanti del nostro percorso. Soprattutto negli anni Zero furono molte le iniziative comuni, e molti gli attacchi ricevuti di conseguenza.

Un esempio: nel 2010, per le sue e nostre posizioni sul caso Battisti, l’assessore alla cultura della Regione Veneto cercò di far rimuovere da tutte le biblioteche pubbliche i libri suoi, nostri e di altre autrici e autori.

Negli ultimi anni, per un affastellarsi di concause, ci siamo incontrati molto di rado. Ma sapevamo che c’era, e le traiettorie hanno continuato a correre parallele, ogni tanto incrociandosi.

Ora ci vengono in mente tante cose, troppe per riuscire a organizzare un discorso, che rimandiamo a quando la botta sarà meno calda.

In ogni caso, stamane Wu Ming 1 è stato raggiunto da Radio Città Fujiko, e qualcosa ha detto. Ha parlato dell’estraneità di Valerio all’orrendo jet-set letterario, del suo non essere innamorato del potere (a differenza di troppe colleghe e colleghi), del suo stile di scrittura, del fatto che nei primi necrologi il suo essere scrittore politico viene banalizzato, ridotto al suo candidarsi con X o dare indicazioni di voto per Y.

Valerio non ha avuto remore a criticare l’adesione di troppa sinistra alla narrazione dominante sull’emergenza pandemica, e ha fatto in tempo a esprimersi contro l’attuale clima guerrafondaio. Due cose che era doveroso ricordare, perché non si perdessero nella tempesta di necrotweet.

L’intervento, insieme a quelli di Alberto Prunetti, Nico Maccentelli e Riccardo Rinaldi si può ascoltare in questo speciale sul sito della radio.

Come spiegato nell’ultimo aggiornamento complessivo, in questa fase Giap funziona “col motore al minimo”. Soprattutto, mancano le energie per gestire lo spazio commenti. Ecco perché sotto i nuovi post mettiamo il “lucchetto”. Ce ne scusiamo, purtroppo va così.

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