Raffaele Varvara, il noto infermiere attivista fondatore del Comitato di Sana e Robusta Costituzione, il primo a riempire le piazze contro la dittatura sanitaria già da aprile 2021, è stato anche l’ultimo a subirne le angherie. Venerdì 29 aprile, infatti, è stato raggiunto dalle forze dell’ordine su un treno ad alta velocità tratta Milano-Roma, allertate dal capotreno perché l’attivista si era rifiutato di esibire la tessera verde.
Alle minacce della polizia si è aggiunta la “fitta sassaiola dell’ingiuria” da parte dei passeggeri, che hanno creato – miracoli italiani! – la situazione paradossale in cui la forza pubblica chiedeva clemenza e il popolo inneggiava alla defenestrazione dell’untore no-vax. Un triste siparietto da basso impero, vero e proprio manifesto del popolo che ha battuto tutti i record in resilienza e servilismo, secondo solo a Cina e Israele. E i disobbedienti sono i suoi peggiori nemici, anche se in effetti non gli possono arrecare danno alcuno, né alla persona, né al portafoglio, perché fanno ben peggio: lo colgono con le mani nel sacco del suo vile servilismo, alitandogli in faccia quella ventata d’aria fresca, di libertà e civiltà, che per loro è tossica. Non è stato il ritardo del treno causato dalla resistenza costituzionale di Varvara a una legge ingiusta a scatenarli, ma il fatto che egli rappresentava quell’umanità che loro hanno scelto di ripudiare.
Nonostante sia stato tratto fuori dalla vettura nella maniera più violenta possibile, in manette e col volto coperto, e trattenuto per ore dalla PolFer Raffaele Varvara, tuttavia, non si perde d’animo: il punto più nero della notte è anche quello in cui inizia a manifestarsi la luce.
Conduce Marco Di Mauro, regia Bagonio Degli Snicchi.
Buona Visione!
Marco Di Mauro per ComeDonChisciotte
30/04/2022