di Alberto Medici
Se da una parte appare evidente la spaccatura fra le cosiddette informazioni ufficiali e quelle che si trovano nel sempre più ricco ed articolato mondo della controinformazione, non si può fare a meno di notare come la fase di transizione dall’una all’altra sia sempre più rapida.
Se in passato una bugia poteva durare molto più a lungo, anche decenni (si pensi all’omicidio Kennedy, allo sbarco sulla luna o all’incidente del golfo del Tonkino, che fornì il pretesto per avviare la guerra in Vietnam), oggi l’avvento di internet, che permette una rapida diffusione di prove, fatti, immagini, ecc., rende possibile una evoluzione sempre più veloce, un passaggio sempre più veloce di una versione alternativa da “complottista” a “verità comunemente accettata“.
Un grande banco di prova per questo nuovo modo di collaborazione mondiale, nella ricerca della verità, è stato sicuramente l’11 Settembre 2001. Anche se a tutt’oggi, a 21 anni dall’evento, molti non sanno la verità, è chiaro che sempre meno persone credono alla versione ufficiale.
Per la pandemia ed i conseguenti vaccini le cose stanno andando ancora più veloci.
L’ammontare delle informazioni che vengono trovate e condivise fra migliaia di blog, canali telegram e, in misura minore – per la censura – anche su Youtube e i vari social, cresce ogni giorno di più, e la velocità alla quale una versione alternativa diventa verità riconosciuta è sempre più alta: in pochi mesi quelli che ridevano di certe posizioni ora sono costretti a tacere, vergognarsi e, se ci riescono, riconoscere che si sbagliavano.
Pensate un po’:
– quando vi dicevano che sarebbe durata poche settimane, e i complottisti prevedevano alcuni anni; chi aveva ragione?
– quando qualcuno ipotizzava una origine artificiale del virus (o della pandemia) con la collaborazione degli USA veniva tacciato come pazzo visionario: oggi questo (gain of function) è acclarato e documentato;
– quando all’inzio della campagna di vaccinazione vi dicevano che avrebbe risolto tutto e i complottisti dicevano che non era vero;
– quando i “complottisti” dicevano che non aveva senso il Green pass a seguito di un presunto vaccino che nè impedisce l’infezione nè previene il contagio: ridicolizzati in televisione dai cagnolini del potere, oggi accettato e riconosciuto da tutti;
– quando i “complottisti” vi parlavano di laboratori di sviluppo di armi batteriologiche finanziate dagli americani, ed erano additati come pazzi: oggi le prove ci sono e sono sotto gli occhi di tutti;
– quando i “complottisti” dicevano che non si deve somministrare un vaccino (ancorchè non tale) durante una epidemia in corso, e venivano derisi, mentre oggi questa idea si è fatta strada anche nel mainstream;
Ora tutto questo è patrimonio comune ed accettato anche dalla cosiddetta informazione ufficiale.
Quindi mi domando: chiederanno mai scusa?
Se non ci fosse stata la controinformazione, cioè il lavoro di migliaia, milioni di persone che analizzano, scrivono, riprendono e rilanciano, ecc., pur tra mille difficoltà (demonetizzati da YT, bannati da FB, ecc.), l’informazione ufficiale si sarebbe adeguata o sarebbe rimasta arroccata sulle posizioni dettate dalle varie agende WEF, Gates, Soros, ecc.?
Ottimismo per il futuro
Se la storia degli ultimi decenni ci ha insegnato qualcosa, possiamo guardare con ottimismo al futuro e vedere che questa aumentata velocità, nello smascheramento delle bugie, farà vedere sempre di più quanto fragili ed ingannevoli siano le bugie che ci raccontano (e quanto criminali e senza scrupoli sono coloro che ci comandano).
Fonte Ingannati