Sono iniziate già ieri mattina presto le due giornate di mobilitazione No Tav a Vicenza, con l’occupazione dello stabile dell’ex Lanerossi, fabbrica in disuso con un parco affianco di 45 mila mq. Un luogo che, una volta iniziati i lavori, verrà utilizzato come base logistica del cantiere tav.
Due giornate costellate di eventi musicali, mostre, dibattiti e l’assemblea di presentazione del Climate social camp, a cui prenderà parte una delegazione di Fridays For Future Torino.
Nel pomeriggio di ieri si è svolta invece la marcia popolare No Tav. Circa 500 persone sono scese in piazza per ribadire la propria contrarietà al progetto.
Una manifestazione vissuta e partecipata dai collettivi studenteschi di Fridays for Future, dai comitati dei quartieri colpiti dal passaggio del TAV, dai centri sociali , dall’Adl Cobas e dagli spazi associativi, oltre che da una buona parte della cittadinanza.
Quello di ieri è un primo importante passaggio di apertura della campagna contro il Tav e contro la devastazione ambientale.
Il lavoro fatto negli scorsi mesi da chi ha dato vita ad un lungo ciclo assemblee di quartiere, è stato fondamentale per prendere parola nei luoghi simbolici della città: sotto al comune di Vicenza, sotto Confindustria e in stazione dei treni.
“Questa amministrazione comunale e RFI nascondo le criticità dell’opera e il suo aspetto impattante per il clima, per l’ambiente e per la salute dei cittadini. Forse Confindustria e l’amministrazione sperano di far nascere i cantieri da un giorno all’altro come sta succedendo in altri luoghi senza prima avere un confronto con la cittadinanza ma non sarà cosi!”.
Viene detto nei numerosi interventi che si sono susseguiti lungo tutto il corteo.