La Sanità che sarà (senza Speranza)

Di Loreto Giovannone per ComeDonChisciotte.org

Come in tutte le tragedie della vita c’è un tempo in cui arriva il momento di riflettere e chiedersi cos’è accaduto. Da pochi giorni è in libreria un testo molto interessante, come lo sono tutti i libri che inducono a riflettere.

Parliamo di “Roberto Speranza disse… Bugie e omissioni del libro che il Ministro ha mandato macero”, Edizioni Sì (2022).

L’autore Alfonso Guizzardi, psicologo, indaga l’opera mai pubblicata dell’attuale ministro della Salute, del quale smaschera le bugie e le innumerevoli “captatio benevolentiae”. Ma in questo volume si scopre anche una vocazione per il giornalismo d’inchiesta, che gli permette di far luce sulla vera personalità del ministro che ha laurea in scienze politiche, dottorato in storia dell’Europa mediterranea ma non ha formazione sanitaria.

Oggi la campagna vaccinale sembra in stallo. I risultati raggiunti sono veramente miseri. Il contagio non si è arrestato, e la mortalità è dichiaratamente bassa, ma questo, si sostiene anche negli ambienti ufficiali, soprattutto a causa della minore pericolosità delle nuove varianti. Sembrerebbe il momento buono, se non per un’autocritica, tanto auspicabile quanto improbabile, da parte delle autorità, quanto meno per una pausa di riflessione.

Lasciando perdere per un attimo le critiche più estreme (a nostro avviso corrette) come quelle relative alla pericolosità del vaccino o all’incostituzionalità del green-pass, vogliamo qui affrontare alcuni elementi di politica sanitaria che dovrebbero interessare anche chi la campagna vaccinale (assieme alle altre gravi misure restrittive) ha portato avanti, in buona fede, sino ad oggi.

L’aspetto economico.

L’Italia si trova oggi in una situazione di debito pubblico pesantissima. Se è vero che in una sana economia keynesiana il debito dello Stato è semplicemente il credito dei cittadini (e il Giappone è autentico testimonial di questa impostazione) è anche vero che, in un’economia monetaria internazionale completamente in mano ai privati, i creditori sono i grandi istituti finanziari apolidi, che hanno in qualunque momento la forza di rovinare l’economia di una grande nazione (ricordiamo tutti cosa è successo, addirittura per due volte in Argentina, per non parlare della Grecia). Accettare il prestito monstre del Recovery Fund, per sostenere le spese legate alla pandemia, e rilanciare l’economia gravemente compromessa dalle chiusure e dalle restrizioni degli ultimi due anni, è stato in termini finanziari un grosso azzardo. E definirlo “azzardo” necessita di una patente di buona fede per Conte e Draghi – al lettore se assegnarla a tutti e due, a uno soltanto, o a nessuno. Questo azzardo era dichiaratamente sostenuto dalla necessità di fermare la pandemia.

Pensiamo anche solo a quanto sono costati i vaccini; a quanto è costata l’organizzazione della campagna vaccinale; pensiamo ai soldi spesi in attrezzature, in campagne promozionali, in controllo della popolazione. Non azzardiamo cifre, ma si parla ovviamente di decine di miliardi che abbiamo preso in prestito e su cui dovremo pagare per secoli un interesse ai nostri creditori.

In più, questo mega-prestito (accompagnato da un ‘bonus’ a mo’ di incentivo e destinato a far ripartire l’economia del paese) è sottoposto, proprio come sarebbe avvenuto con il MES, ad una serie di clausole, chiamate “riforme” che nessuno conosce approfonditamente, ma che non ci vuole molta fantasia per immaginare.

L’aspetto sociale.

A partire dal gren-pass e dalla “costrizione” al vaccino, possiamo affrontare l’aspetto sociale della campagna vaccinale. Il ministro Speranza, nel suo libro mai arrivato sul mercato (perché ritirato e mandato al macero) ci spiega di ritenere il Sistema Sanitario Nazionale un volano per l’economia del paese. Tradotta in soldoni, questa affermazione (testuale) significa che più malati ci sono più si spende per il SSN e più sale il PIL. Significa anche che tutte le produzioni e anche l’assistenza dovranno essere tendenzialmente appaltate ai privati per assicurare l’esistenza e la crescita di un mercato della sanità.

Non proprio una prospettiva tranquillizzante. Speranza ci spiega qual è il cuore della riforma che ha in mente: oggi è il cittadino che si rivolge al SSN, ma in prospettiva dovrà essere il SSN a rivolgersi al cittadino. Questo cambiamento di paradigma, che letto superficialmente può sembrare poco più di un gioco di parole, è invece qualcosa di epocale, un passo definitivo nella strategia del controllo che le élite stanno mettendo in atto.

A pensarci bene, il fatto che il Ministero della Sanità oggi sia stato battezzato Ministero della Salute rende il progetto di Speranza terribilmente inquietante… è lo Stato che deve pensare alla mia salute, non io che posso rivolgermi allo Stato se ritengo di averne bisogno. Quindi campagne vaccinali, TSO di massa, protocolli severissimi per i medici di base: tutto quello che è stato sperimentato durante questi primi due anni di pandemia.

L’aspetto politico.

Lo stato di emergenza, trasformato in stato di eccezione, secondo la dizione di Agamben, è lo strumento perfetto per arrivare a un sistema politico mondiale “di tipo cinese”, dove al mercato capitalista, opportunamente drogato e controllato, si affianca, una casta politica di tecnocrati, che occupano in primis le grandi organizzazioni internazionali, in particolare la FAO e l’OMS.

La FAO controllerà la produzione del cibo, portando a compimento la spoliazione, materiale e giuridica, dell’agricoltura indipendente, attraverso l’agevolazione delle pratiche di brevetto dei semi e la produzione di specie resistenti agli erbicidi.

In questo modo le grandi multinazionali del settore avranno il controllo completo della produzione.

L’OMS, utilizzando la sua enorme forza di ricatto (nessun governo, come abbiamo visto durante la pandemia, può permettersi di ignorarne le direttive pena l’essere additato come omicida) potrà a piacere stabilire emergenze e indicare campagne vaccinali e altre misure capaci di limitare o azzerare le libertà individuali.

Gli Stati, o meglio le oligarchie “nazionali” avranno, e già hanno a disposizione strumenti tecnologici di Intelligenza Artificiale (o A.I: come ormai familiarmente la chiamano gli addetti ai lavori) talmente avanzati da poter tradurre nella pratica col minimo sforzo il sogno dei totalitarismi del XX secolo, realizzando il controllo totale delle nostre vite, dalla culla alla tomba, e rendendo inattaccabile il potere di quella oligarchia mondiale cosmopolita, verso il quale tutto quello che abbiamo detto tende inesorabilmente.

Di Loreto Giovannone per ComeDonChisciotte.org

PER APPROFONDIRE

  • Alfonso Guizzardi, “Roberto Speranza disse… Bugie e omissioni del libro che il Ministro ha mandato maceroEdizioni Sì, Roma, 2022

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