Oltre a quanto ottimamente illustrato dall’Autrice a livello di impatto globale, mi permetto di aggiungere una mia notazione più specifica, che deriva dall’aver tradotto e revisionato, per cinque anni (assieme alla mia miglior metà), tutti i manuali e la documentazione tecnico-organizzativa relativa alle vetture elettriche ed ibride di una nota marca di auto di lusso di altissimo livello. La conclusione che se ne ricava è una sola: le vetture elettriche ed ibride sono altamente pericolose, come si deduce molto chiaramente dalle dettagliate e complesse procedure di sicurezza sia per la manutenzione ordinaria che per quella straordinaria in caso di danni da incidente. Vorrei inoltre aggiungere l’ovvia e banale domanda: che cosa si propongono di utilizzare per generare tutta l’energia elettrica necessaria a ricaricare le vetture interamente elettriche? È noto a tutti che sia il solare che l’eolico, almeno allo stato attuale, non sono in grado di assicurare la fornitura necessaria. Sarà forse come la storia del cretino che tagliava il ramo sul quale stava seduto?
Katie Spence – The Epoch Times – 12 settembre 2022
Nel Salar de Atacama, in Cile, gli abitanti del luogo assistono impotenti all’inaridimento e alla morte delle loro terre ancestrali, mentre le preziose risorse idriche evaporano in paludi salmastre.
Nella Repubblica Democratica del Congo, la speranza di una vita migliore svanisce quando ben finanziati gruppi estremisti ugandesi costringono bambini di soli 6 anni a lavorare nelle miniere di cobalto.
Più vicino a noi, la tribù Fort McDermitt del Nevada e gli allevatori locali lottano per proteggere un luogo di sepoltura sacro e i terreni agricoli che nei prossimi giorni saranno sacrificati dalla società mineraria Lithium Nevada.
Nel frattempo, in California e in altri Stati, politici come il governatore Gavin Newsom (D-Calif.) si danno pacche sulle spalle per la loro posizione ambientale “aggressiva” e si vantano del fatto che i loro divieti sui veicoli a gas stanno guidando “la rivoluzione verso il nostro futuro di trasporti a emissioni zero“.
I costi nascosti
Secondo politici come Newsom e il presidente Joe Biden, i veicoli elettrici (VE) sono “a emissioni zero” perché utilizzano batterie agli ioni di litio – composte da litio, cobalto, grafite e altri materiali – invece dei carburanti fossili.
Pertanto, a partire dal 2035, la California vieterà la vendita di veicoli a carburanti fossili, mentre molti altri Stati hanno in programma di seguirne l’esempio, citando su Twitter questo obiettivo come “pietra miliare nella nostra lotta per il clima“.
Inoltre, secondo una dichiarazione di Biden, il divieto di vendita di veicoli a carburanti fossili “farà risparmiare soldi ai consumatori, ridurrà l’inquinamento, aumenterà la salute pubblica, promuoverà la giustizia ambientale e affronterà la crisi climatica“.
John Hadder, direttore del Great Basin Resource Watch, non è d’accordo e ha fatto notare a Epoch Times che i Paesi “industriali” potrebbero beneficiare della transizione ai veicoli elettrici, ma a spese di altri.
“Questo aumento dell’estrazione del [litio] avrà conseguenze immediate per le comunità in prima linea che stanno ‘sotto botta’“.
Ad esempio, Copiapó, la capitale della regione cilena di Atacama, è la sede di una delle maggiori riserve di litio conosciute al mondo.
“Prima avevamo un fiume che ora non esiste più. Non c’è una goccia d’acqua“, ha dichiarato Elena Rivera Cardoso, presidente della comunità indigena Colla del comune di Copiapó, al National Resources Defense Council (NRDC).
Ha aggiunto che tutta l’acqua del Cile sta scomparendo a causa della miniera di litio locale.
“In tutto il Cile sono scomparsi fiumi e laghi, tutto perché un’azienda ha molto più diritto all’acqua di noi come esseri umani o cittadini del Cile“.
In accordo con la dichiarazione di Cardosa, l’Istituto per la Ricerca Energetica riferisce che il 65% delle limitate risorse idriche della zona viene consumato dalle attività minerarie.
Secondo la Conferenza delle Nazioni Unite per il Commercio e lo Sviluppo (UNCTAD), le comunità indigene che vivono ad Atacama da oltre 6.000 anni sono costrette ad abbandonare i loro insediamenti ancestrali a causa delle crepe e dell’aridità del suolo.
Proposta di miniera nel Nevada settentrionale
Le comunità del Nevada settentrionale stanno lottando per evitare di dire addio a una terra ancestrale mentre una miniera di litio la distrugge.
“Le comunità agricole su entrambi i lati del passo probabilmente cambieranno per sempre“, ha dichiarato Hadder a The Epoch Times. “La [miniera di Thacker Pass] potrebbe compromettere la loro capacità di coltivare e allevare nell’area. La qualità dell’aria diminuirà… ed è probabile una maggiore scarsità d’acqua“.
Hadder ha sottolineato che il pozzo Quinn-Production nel bacino idrografico della sub-area di Orovada, che fornisce acqua a Thacker Pass, è già fortemente sovrasfruttato.
Ma la mancanza d’acqua non è l’unica preoccupazione degli abitanti di Thacker Pass.
“Il Congresso Nazionale degli Indiani d’America è profondamente preoccupato che la miniera minacci la comunità con accampamenti di uomini e grandi forze di lavoro“, ha detto Hadder. “È stato dimostrato che l’introduzione di campi per uomini vicino alle riserve è fortemente correlata a un aumento delle aggressioni sessuali, della violenza domestica e del traffico sessuale“.
Questa preoccupazione è fondata. Nel 2014, le Nazioni Unite hanno rilevato che le “industrie estrattive”, alias le miniere, hanno portato a un aumento dei casi di molestie sessuali, violenze, stupri e aggressioni, a causa degli “accampamenti di uomini” o dei lavoratori della miniera.
Nel 2019, il Bureau of Justice Statistics degli Stati Uniti ha pubblicato uno studio che convalida le informazioni di cui sopra. È stato riscontrato un aumento del 70% dei crimini violenti “corrispondente alla crescita dell’industria estrattiva nelle aree, senza alcun aumento simile osservato nelle contee adiacenti senza industrie estrattive“.
L’esperienza dei minatori congolesi
Si tratta di qualcosa di cui la popolazione della Repubblica Democratica del Congo (RDC) ha esperienza diretta.
Nel suo rapporto del 2022, il Servizio Geologico degli Stati Uniti ha riferito che nel 2021, più del 70% della produzione globale di cobalto proveniva dalla RDC e che il Congo meridionale “siede” su una quantità stimata di 3,5 milioni di tonnellate, quasi la metà dell’offerta mondiale conosciuta.
È anche uno dei Paesi più poveri del mondo, secondo il Wilson Center, organizzazione apartitica, e afflitto da crisi umanitarie, alcune delle quali causate direttamente dall’attività estrattiva.
Nel dicembre 2021, i ricercatori della Northwestern University hanno condotto una valutazione del ciclo di vita ambientale sull’estrazione delle materie prime necessarie per i veicoli elettrici e hanno pubblicato il loro lavoro su One Earth’s Journal.
Hanno scoperto, tra gli altri problemi, che l’estrazione del cobalto è associata a un aumento della violenza, a problemi di salute fisica e mentale, all’abuso di sostanze e all’insicurezza alimentare e idrica. Hanno inoltre rilevato che i membri delle comunità hanno perso terre comuni, terreni agricoli e case, che i minatori hanno scavato per estrarre il cobalto.
“Si potrebbe pensare all’estrazione mineraria come a un semplice scavo“, ha detto Sera L. Young, professore associato di antropologia alla Northwestern University. “Ma non si scava su un terreno libero. Vengono scavate le terre ancestrali. Le persone stanno letteralmente scavando buche nei pavimenti dei loro salotti. Le ripercussioni dell’estrazione mineraria possono toccare quasi ogni aspetto della vita“.
Quel “ogni aspetto della vita” include i bambini. Nella RDC, si stima che 40.000 bambini lavorino nelle miniere in condizioni di schiavitù, alcuni anche a 6 anni. Inizialmente si sperava che il Presidente della RDC Felix Tschisekedi avrebbe posto un freno agli abusi, ma ora queste speranze si stanno affievolendo.
Nel suo discorso davanti al Congresso degli Stati Uniti il 14 luglio, la direttrice di Crisi e conflitti di Human Rights Watch Ida Sawyer ha dichiarato che “il lavoro minorile e altre gravi violazioni dei diritti umani nel settore minerario rimangono diffuse, e queste sfide diventano più difficili da affrontare in mezzo alla corruzione dilagante“.
“Le Forze Democratiche Alleate (ADF), un gruppo armato islamista a guida ugandese con legami con lo Stato Islamico (ISIS)… e i loro sostenitori tra le élite politiche e militari congolesi, controllano risorse minerarie lucrative, terreni e racket fiscale“.
Il Wilson Center riferisce che, secondo le stime, ci sono 255.000 minatori congolesi che lavorano per il cobalto, principalmente con le mani.
“Con l’aumento della domanda globale di risorse minerarie congolesi, aumentano anche i pericoli associati che mettono in allarme i diritti umani dei minatori congolesi” segnalava il rapporto.
Le violazioni dei diritti umani non sono l’unica preoccupazione legata all’estrazione del cobalto. Il Wilson Center afferma che: “L’estrazione delle risorse minerarie della RDC comprende l’abbattimento di alberi e la costruzione di strade, con un impatto negativo sull’ambiente e sulla biodiversità… Le operazioni di estrazione del cobalto generano emissioni di anidride carbonica e di biossido di azoto incredibilmente elevate e un notevole consumo di elettricità. Queste emissioni contribuiscono al fatto che l’Africa produce il cinque per cento delle emissioni di anidride carbonica a livello globale“.
Nel frattempo, in California, Newsom ha esaltato l’abbandono dei carburanti e combustibili fossili da parte del suo Stato.
“Gli obiettivi annuali di questo piano – 35% di vendite di VEZ entro il 2026, 68% entro il 2030 e 100% entro il 2035 – costituiscono la nostra tabella di marcia per ridurre le pericolose emissioni di carbonio e abbandonare i combustibili fossili. Si tratta di 915 milioni di barili di petrolio di emissioni che non inquineranno le nostre comunità“.
Katie si occupa di energia e politica per The Epoch Times. Prima di iniziare la sua carriera di giornalista, ha prestato servizio in aeronautica militare come tecnico delle operazioni aviotrasportate su JSTARS. Si è laureata in Filosofia analitica e ha conseguito una specializzazione in Studi cognitivi presso l’Università del Colorado.
Scelto e tradotto (IMC) da Arrigo de Angeli per ComeDonChisciotte