Martedì 20 settembre presidio davanti alla BC Service di Noventa di Piave (VE), convocato dal Coordinamento Studenti Medi Nord-Est e Adl Cobas. La BC Service è l’azienda dove lavorava Giuliano De Seta, schiacciato da una lastra di metallo venerdì scorso, al quarto giorno di stage per i PCTO.
Venerdì 16 settembre, a soli 4 giorni dall’inizio dell’anno scolastico, è morto Giuliano De Seta, studente appena 18enne dell’ITIS Leonardo Da Vinci di Portogruaro.
A tre giorni dall’inizio della scuola Giuliano, un ragazzo di 18 anni, è stato ucciso da un sistema scolastico che non ci rappresenta, ucciso dalla volontà delle nostre istituzioni di non cambiare, ucciso da chi ogni giorno porta avanti un meccanismo di sfruttamento e morte che da dentro le fabbriche arriva fino alle nostre aule.
Alla vicinanza con lə amicə e lə parenti di Giuliano, affianchiamo una rabbia incontenibile per un sistema scolastico e lavorativo che in meno di 8 mesi ha ucciso tre studenti durante percorsi di sfruttamento, spacciati per formazione.
Nessuna delle istituzioni che ha preso parola su queste morti ha speso una parola sul vero problema che ci troviamo ad affrontare, cioè quello stesso sistema che relega ogni studentə per centinaia di ore in luoghi di lavoro insicuri, disincentivando momenti di formazione interni alle scuole e riducendo al minimo il tempo passato insieme allə nostrə coetaneə nelle aule.
Abolire il PCTO è il vero punto di partenza per cambiare radicalmente un mondo dell’istruzione piegato al profitto e ripensarlo sulla base di quello di cui noi studentə abbiamo davvero bisogno. L’anno scorso centinaia di scuole in tutta Italia sono state occupate proprio a partire dalla necessità di abolire l’alternanza scuola lavoro, individuando in essa la punta dell’iceberg di un sistema ingiusto e sbagliato.
Come studentə sappiamo che la lotta dellə lavoratorə che ogni giorno sono obbligatə ad entrare in strutture che li espongono ad un rischio altissimo per la loro salute è direttamente collegata con le nostre lotte. Quando chiediamo più spazi, più investimenti, una nuova didattica che non sia frontale, stiamo in realtà immaginando e costruendo un mondo diverso, un futuro in cui il modello di vita non si basi sullo sfruttamento di tuttə noi dalla culla fino alla vecchiaia. Sappiamo bene che quanto è successo a Lorenzo, Giuseppe e Giuliano accade ogni giorno a troppe persone, in particolare in Veneto.
Non possiamo far finta di non vedere quanto tutti questi episodi siano tutti collegati e tutti frutto dello stesso sistema malato. Non possiamo negare che tutte queste morti sono sempre in nome di un mercato pronto a prendere dalle nostre vite più ricchezza possibile: i mezzi sono la precarietà, i ricatti salariali tanto quanto i PCTO e l’aziendalizzazione delle scuole.
Questo sistema di sfruttamento non si ferma alle nostre vite, al nostro lavoro, alle nostre aule. È un sistema che ha prodotto un modello di sviluppo ben preciso, basato sullo sfruttamento infinito e devastante della nostra terra . È un sistema che ci ha portatə a vedere le inondazioni disastrose e le morti da esse causate nelle Marche pochi giorni fa, è lo stesso sistema che ha causato la siccità estrema che ha colpito i nostri territori, lo stesso sistema che ci sta conducendo verso un punto di non ritorno in un pianeta devastato dalla crisi climatica che proprio queste politiche estrattiviste, della vita e dei territori, hanno causato.
A pochi giorni dallo sciopero globale per il clima del 23 settembre, vogliamo creare un momento per prendere parola e mettere insieme tutte le lotte, quella studentesca, quella climatica, quella transfemminista e quella dell* lavorator* per costruire un mondo diverso, un mondo migliore, per sradicare un sistema che dalle scuole, alle università, ai luoghi di lavoro ci uccide e discrimina in ogni ambito e momento della nostra vita.
Per questo Martedì 20 settembre alle 16:30 ci troveremo davanti alla BC Service di Noventa di Piave, azienda dove è morto Giuliano, per portare tutta la nostra rabbia e la nostra voglia di non sottostare più a chi accetta di essere complice di questo sistema omicida.
BASTA studentə mortə, basta morti sul lavoro!