Fonte: Nogeoingegneria
Quando Reagan approvò il Sabotaggio per distruggere l’ Economia Sovietica
Fu il presidente degli Stati Uniti Ronald Regan ad approvare nel 1982 il piano CIA finalizzato a sabotare l’economia dell’Unione Sovietica: ecco cosa afferma un ex ufficiale della Casa Bianca. Il piano consisteva nell’invio di materiale tecnologico con malfunzionamenti non individuabili, tra cui il software che fu responsabile dell’esplosione di un gasdotto. Thomas Reed, ex segretario dell’Aviazione e membro del Consiglio di Sicurezza Nazionale, descrive l’episodio in un libro che sarà pubblicato il mese prossimo: At the Abyss: An Insider’s History of the Cold War.Reed afferma che l’esplosione della tubatura siberiana costituisce solo un esempio della “gelida guerra economica” portata avanti dalla CIA contro l’URSS, sotto la direzione di William Casey, nel corso degli ultimi anni della Guerra Fredda.
In quel periodo, gli Stati Uniti tentavano di bloccare l’importazione di gas naturale sovietico nei paesi occidentali. Vi erano sospetti, in oltre, che i Russi volessero rubare un’ampia gamma di tecnologie all’Occidente. Poi, un membro del KGB rivelò l’intera lista della spesa dei sovietici e la CIA, subito, spedì loro il software danneggiato, facendo in modo da nascondere il baco.
Reed scrive: “Lo scopo era quello di distruggere la fornitura di gas dei sovietici, i loro guadagni provenienti dalle forti monete occidentali e l’economia interna russa. Il software per le tubature, che gestiva pompe, turbine e valvole, fu programmato per saltare dopo un certo intervallo di tempo. Doveva resettare la velocità delle pompe ed le impostazioni delle valvole, in modo da produrre una pressione di gran lunga superiore a quella sopportata dai raccordi e dalle saldature dei tubi”.
“Ne risultò la più grande esplosione non-nucleare mai vista dallo spazio”. I satelliti statunitensi registrarono l’esplosione.
“Anche se non vi furono vittime fisiche, l’economia sovietica ne uscì gravemente danneggiata”.
Reed ha ricevuto della CIA il permesso di pubblicare i dettagli dell’operazione. La CIA scoprì che il KGB era appassionato di tecnologia occidentale durante un’operazione d’intelligence, conosciuta come Dossier Farewell. Alcune parti dell’operazione furono pubblicate nel 1996 in un documento di Gus Weiss, un esperto d’intelligence e tecnologia che ebbe un ruolo fondamentale nel concepimento del piano per l’invio del materiale danneggiato.Come descritto da Weiss e Reed, nel 1970 le autorità sovietiche istituirono una nuova sezione del KGB, chiamata Direttorato T, per scandagliare il settore ricerca e sviluppo occidentale, in cerca di tecnologie di cui si sentiva un forte bisogno. Spesso le spie del Direttorato T operavano negli Stati Uniti in delegazioni di soviet: durante una visita ad uno stabilimento di Boeing “un ospite russo si applicò degli adesivi sulle suole per prelevare campioni di metallo”, ricorda Weiss nel documento.
Poi, nel 1981, durante un vertice economico in Canada, il presidente francese Francois Mitterrand disse al signor Regan che l’intelligence francese aveva ottenuto i servizi di un agente che chiamavano Farewell, il colonnello Vladimir Vetrov. L’uomo, un ingegnere di 53 anni, aveva l’incarico di valutare le prove raccolte dal Direttorato T.
Vetrov, che, come ricorda Weiss, offrì i suoi servizi per motivi ideologici, scattò foto e fornì alla CIA 4000 documenti sul programma. Il materiale mostrava come i sovietici stessero intraprendendo uno sforzo su larga scala per rubare tecnologie all’Occidente.
“Leggere quel materiale fece avverare i miei peggiori incubi”, ricorda Weiss. I documenti mostravano che i Soviet avevano rubato dati molto importanti. “La nostra scienza aiutava la loro difesa nazionale”.
La lista della spesa russa era inclusa nel Dossier Farewell. Nel Gennaio del 1982, Weiss propose a Casey un piano per spedire ai sovietici del materiale che avrebbe funzionato per un po’, per poi guastarsi.
In precedenza il sabotaggio delle tubature di gas non fu mai rivelato, all’epoca costituiva un segreto da tener stretto.
Il ruolo che ebbero gli Usa e Reagan nel crollo dell’Unione Sovietica è ancora oggetto di dibattito. Alcuni sostengono che il fattore principale fu la linea politica statunitense, altri attribuiscono più importanza ai problemi interni dell’URSS, incluso il declino economico e le rivoluzionarie politiche del presidente Mikhail Gorbachev: glasnost e perestroika.
David Hoffman – 28.02.2006
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