Milano 6 ottobre 2022
Sono ad ora 101 i medici e gli operatori sociosanitari che hanno sottoscritto l’Appello Salvare la Lombardia è possibile. Salviamo il Servizio Sanitario lombardo. ”Abbiamo sottoscritto questo Appello – ha dichiarato Marco Caldiroli, Presidente nazionale di Medicina Democratica – per lo stato drammatico in cui versa il Servizio Sanitario Pubblico lombardo, sempre più in balia della privatizzazione, con la conseguente fuga degli operatori dalle strutture pubbliche. Pesanti disservizi, liste d’attesa infinite, gravi disagi per i pazienti sono sotto gli occhi di tutti. Bisogna uscire da questo tunnel anche e soprattutto per salvare la Lombardia: all’appuntamento delle imminenti elezioni regionali ci andiamo con proposte concrete e realizzabili per salvare il Servizio Sanitario Pubblico e la Lombardia e con una personalità indiscussa come Vittorio Agnoletto, le cui competenze, esperienza e impegno sono ampiamente conosciuti. Ora lo poniamo all’attenzione delle forze sociali e politiche regionali.”
L’Appello da oggi, giovedì 6 ottobre, è aperto a tutte le cittadine e cittadini della Lombardia: nella mail di adesione è necessario indicare nome, cognome, professione e località di residenza.
L’Appello è disponibile al link : https://www.
e le adesioni possono essere inviate all’indirizzo: sanitalombardia
Salvare la Lombardia è possibile.
Salviamo il Servizio Sanitario lombardo
Siamo operatrici e operatori sanitari e sociosanitari, professionisti, professioniste, lavoratrici e lavoratori della sanità lombarda.
Abbiamo vissuto, nei nostri luoghi di lavoro gli ultimi due anni con gli oltre 40.000 morti per Covid; abbiamo sperimentato sulla nostra pelle i limiti e anche i fallimenti della cosiddetta “eccellenza” sanitaria della Lombardia: i piani pandemici inesistenti; i medici di medicina generale abbandonati a sé stessi; la scarsità di reagenti e di tamponi in tutta la prima fase del 2020; le USCA presenti quasi solo sulla carta; la mancanza di personale nelle strutture ospedaliere e nei servizi territoriali; la drammatica condizione delle RSA, fino alla sciagurata delibera dell’8 marzo 2020 che autorizzava il trasferimento in queste strutture di persone positive provenienti dagli ospedali; la mancata dichiarazione della zona rossa nel bergamasco…
Non possiamo e non vogliamo dimenticare.
Siamo convinti che la “missione” del Servizio Sanitario Regionale sia la tutela e la promozione della salute pubblica e non i profitti da realizzare attraverso le prestazioni sanitarie.
In Lombardia, quando si parla di sanità le persone sono considerate “clienti”, anziché portatrici di diritti.
L’attuale maggioranza, qualora riuscisse a governare per altri cinque anni, porterà al disfacimento completo della sanità pubblica, aumentando le disuguaglianze nell’accesso ai servizi: l’allungamento delle liste d’attesa ne è uno dei sintomi
Accade anche che la popolazione esasperata riversi il proprio scontento verso di noi, operatori del servizio sanitario pubblico, anziché nei confronti dei decisori politici.Per una Lombardia in salute è indispensabile cambiare alla radice il servizio sanitario regionale.
In questi ultimi due anni molte associazioni, comitati e vari partiti dell’opposizione hanno organizzato diverse iniziative per proporre una netta inversione di tendenza.
Siamo convinti che vi sono forze sufficienti per farlo.
Le sollecitiamo ad unire le proprie energie, a mettere al centro del programma elettorale la difesa e la ricostruzione della sanità pubblica.
Senza dimenticare che la spesa sanitaria costituisce circa il 75% del bilancio regionale e che la tutela della salute dipende non solo dal buon funzionamento del Servizio sanitario pubblico, ma anche, ad esempio, dalle condizioni di lavoro, ad iniziare da interventi finalizzati ad abbattere l’alto numero di infortuni e di morti sul lavoro e da politiche rispettose dell’ambiente, in grado di tutelare l’habitat naturale e di ridurre la presenza di agenti inquinanti, nocivi e cancerogeni.
In questi anni è stato per noi estremamente importante il lavoro condotto con continuità e passione dal nostro collega Vittorio Agnoletto, attraverso l’inesauribile attività di informazione e denuncia svolta sia dai microfoni di “37e2”, la trasmissione sulla salute di Radio Popolare, sia con le quotidiane iniziative dell’”Osservatorio Coronavirus”. Vittorio non ha esitato a denunciare pubblicamente i centri del potere sanitario che hanno cercato di trarre vantaggi dalla tragedia dell’epidemia, si è schierato al fianco delle molte donne e uomini che vedono calpestato il loro diritto alla cura e all’assistenza, ha supportato le operatrici e gli operatori sanitari e sociosanitari in prima linea ed insieme a tante associazioni, ha avanzato proposte precise per rafforzare il ruolo della sanità pubblica nella nostra regione.
E’ una persona competente, conosce bene le problematiche del sistema sanitario lombardo e da anni svolge un fondamentale ruolo di denuncia e proposta. E’ stato un riferimento per moltissime e moltissimi di noi.
Per questi motivi, chiediamo a Vittorio di rappresentare le nostre ragioni e le nostre speranze, anche impegnandosi nella sfida regionale per costruire un’alternativa concreta a chi sta distruggendo il servizio sanitario pubblico.
Nel possibile percorso, recentemente proposto da esponenti dell’opposizione per costruire un fronte unitario, vincente e alternativo al centrodestra (letteralmente un “comitato per la salute pubblica”), riteniamo che i temi della salute e della sanità, come emergono dalla nostra quotidiana esperienza e dalle numerose vertenze popolari locali, debbano avere un ruolo centrale; riteniamo che Vittorio possa rappresentarli nel migliore dei modi.
Uniamo tutte le nostre forze, le nostre risorse e le nostre competenze: vincere, questa volta, è possibile.
Un’altra Lombardia è urgentemente necessaria
PER SOTTOSCRIVERE l’APPELLO, INVIARE UNA MAIL A:
L’APPELLO, DA OGGI, 6 OTTOBRE, E’ APERTO A TUTTE LE CITTADINE E CITTADINI. SI RICHIEDE CHE NELLA MAIL DI ADESIONE SI INDICHI NOME, COGNOME, PROFESSIONE E ZONA DELLA LOMBARDIA DA CUI SI SCRIVE