Noi e gli alieni: incontri passati, presenti e futuri

Di Giacomo Ferri per ComeDonChisciotte.org

Noi e gli alieni” è un libro, di Roberto Pinotti, edito nel 2019 dalla Giunti Editore di Firenze; il penultimo, ad oggi, scritto dall’autore che, in quasi 50 anni, ha scritto oltre 40 libri sull’argomento.

Quando si parla di UFO e di alieni, Pinotti è senza dubbio un’istituzione, fosse solo per il fatto che nel 1967 ha fondato il Centro Ufologico Nazionale e che più volte ha rappresentato l’Italia nelle conferenze tematiche a giro per il mondo.

In questo libro l’autore ci accompagna nel mondo degli avvistamenti UFO e in quello dei contatti (di vario tipo) con gli occupanti di queste navi spaziali, attraverso un percorso iniziato nel 1947 col più famoso “caso Roswell”, raccontando, però, una serie di accadimenti meno famosi, internazionali e italiani, arrivando fino ai giorni nostri, dagli incontri ravvicinati del primo tipo in poi.

Roberto Pinotti durante un’intervista

La classificazione Hynek suddivideva gli avvistamenti in tre tipologie, dal 1° al 3° tipo, da qui il film di Steven SpielbergIncontri ravvicinati del terzo tipo” del 1977, dove l’osservatore vede l’essere, o gli esseri, dentro o fuori dall’UFO, senza però interagire; la suddetta scala di eventi, per ovvi motivi, ad oggi è stata ampliata fino al 6° tipo e qualcuno, nello specifico la Black Vault, ipotizza un 7° tipo.

Quest’opera tratta dalla descrizione delle varie entità viste a seguito di un atterraggio, o scorte all’interno dei loro velivoli, fino ai casi di rapimenti (abduction); dal contattismo all’esoterismo, passando dalla CIA all’FBI; un volume molto interessante per i curiosi o per gli appassionati che vogliano andare oltre le spiegazioni (o non spiegazioni) ufficiali.

Pinotti tratta l’argomento in modo scientifico, riportando alcuni interventi di lui, o di altri membri del CUN, che hanno analizzato la “scena” dei vari accadimenti in territorio italiano, intervistando i testimoni e svolgendo un lavoro, che non vuole lasciare niente al caso, di indagine vera e propria.

Tra i vari episodi di avvistamenti plateali ed incontri ravvicinati con gli occupanti degli UFO, si trovano diversi accadimenti passati anche dalle cronache nazionali, come ad esempio del “caso Lotti” avvenuto a Cennina di Bucine (AR) il 1° novembre 1954, cinque giorni dopo il famoso avvistamento di massa, di due dischi volanti, avvenuto sopra lo stadio di Firenze durante la partita Fiorentina – Pistoiese.

Lo stadio di Firenze durante una partita dell’epoca (possibile montaggio con i due dischi volanti) – In basso a destra: donna che tiene in mano uno dei filamenti caduti durante l’avvistamento di massa, definito come “bambagia silicea”.

La mattina del 1° novembre, alle 6:30, la sig.ra Rosa Lotti, sposata Dainelli, madre quarantenne, per la festa di Ognissanti decide di andare di buon’ora a portare un mazzo di garofani all’altare della Madonna Pellegrina alla chiesa di Cennina, così dal suo podere si incammina, tagliando per un viottolo che passa tra i campi e i boschi della zona; arrivata in una piccola radura la donna si blocca davanti ad un oggetto che essa descrive come un fuso di metallo bruno, a terra in posizione verticale, dove nota due oblò, tra loro opposti, al centro dei quali uno sportello aperto che lascia intravedere, al suo interno, due seggiolini, ognuno difronte ad un oblò.
La situazione, già di per sé irreale, si complica quando da dietro il “fuso” escono due esseri, dall’aspetto umano, alti 1 metro circa, vestiti con una tuta grigia, di cui fanno parte anche le scarpe.
La signora descrive i due piccoli esseri come due uomini in miniatura dall’aspetto maturo, sorridenti e cordiali, con un naso regolare e una dentatura perfetta e dai loro volti traspare un’espressione calma e rassicurante.
I due esseri gesticolano ed emettono suoni che la signora Rosa descrive come incomprensibili, durante questa strana conversazione uno dei due prende il mazzo di fiori di mano alla donna e lo butta all’interno del velivolo, poi prende un oggetto e lo punta verso la signora, come volesse fotografarla ed a quel punto la donna si allarma e fugge dai due e, dopo alcuni minuti, arriva in chiesa dove racconta a tutti l’accaduto.
Il caso è supportato da vari testimoni, sia di chi ha visto un oggetto volante nella zona, sia di chi ha visto di nascosto la scena di dialogo tra la signora e i due piccoli ominidi, così perfino la stampa ne parla e la Domenica del Corriere gli dedica la copertina del 14 novembre.

Copertina de La Domenica del Corriere (anno 56 n. 46) del 14 novembre 1954, raffigurante l’episodio del caso Lotti

Un altro episodio molto interessante, in questo caso parliamo di abduction, è quello del “caso Zanfretta”, avvenuto nella notte tra il 6 e il 7 dicembre 1978 a Marzano di Torriglia (GE), che vede protagonista la guardia giurata Fortunato Piero Zanfretta, durante il suo turno di lavoro.
La guardia, trovata in stato di shock e terrorizzato, racconta di aver visto un essere altro 3 metri circa e che dopo poco è volato via “in una gigantesca luce a forma di triangolo sormontata da lucette di diverso colore”.
L’uomo viene, successivamente, sottoposto a ipnosi e quello che viene fuori non fu soltanto l’avvistamento, ma racconta di essere stato trascinato da quattro di quegli esseri enormi sulla loro astronave e minuziosamente esaminato.
I carabinieri aprono un’inchiesta e relative conferme di ben 52 testimoni: hanno visto un enorme oggetto volante sulla zona di Torriglia dove gli uomini dell’arma trovano una larga traccia a forma di cavallo.
Neanche 20 giorni dopo l’accaduto, Zanfretta è nuovamente vittima della stessa esperienza e, a seguito di quest’ultima, i carabinieri fanno un nuovo sopralluogo verso Scoffera, vicino all’auto della guardia, luogo del nuovo rapimento, dove vengono scoperte una serie di orme lunghe più di 50 centimetri.
Questi esseri enormi e mostruosi, come li descrive lo stesso rapito, hanno fatto “visita” alla guardia giurata ben 11 volte! Zanfretta, oltre all’ipnosi, è stato più volte visitato da medici e psicologi che non hanno mai rilevato alcuna anomalia ed anzi hanno sempre evidenziato come l’uomo fosse assolutamente equilibrato.

A sinistra: Fortunato Piero Zanfretta all’epoca dei fatti – A destra: il disegno realizzato a seguito della descrizione delle creature da parte di Zanfretta

Questi sono soltanto un paio di episodi che si possono trovare nelle pagine di questo interessante volume, ma al suo interno troviamo accadimenti internazionali assai interessanti e, a mio avviso, è certamente degno di nota il penultimo capitolo, dal titolo “Alieni e futuro: tra esoterismo e esopolitica“; non mi rimane che augurare una buona lettura a chi, incuriosito/interessato all’argomento, decidesse di leggere questo libro.

Di Giacomo Ferri per ComeDonChisciotte.org

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