Ieri, 27 ottobre, il numero uno del Cremlino ha tenuto un discorso al Valdai Club di Mosca per discutere dei grandi e gravi cambiamenti che stanno avvenendo nel mondo.
L’intervento ha incluso Pushkin, Dostoevsky, Chaikovsky, Solgenitsin, Zinovev. Pilastri della cultura nazionale citati non a caso; Putin ha voluto sottolineare i rischi e i danni della politica neoliberale:
La civiltà globale si basa su società tradizionali con i loro valori tradizionali che, a differenza di quelli neoliberali, sono unici per ogni Paese. L’Occidente ha il diritto di avere decine di generi e gay pride, ma non deve cercare di imporli agli altri.
L’Occidente nega la sovranità dei Paesi e dei popoli, la loro identità e unicità; non tiene conto degli interessi degli altri Stati.
Il mondo dovrà superare il “decennio più pericoloso, imprevedibile e allo stesso tempo importante dalla fine della Seconda Guerra Mondiale“.
Essenziali sono state le sue parole sull’atomica:
Non abbiamo bisogno di usare un’arma nucleare in Ucraina, non avrebbe senso, né politicamente né militarmente.
Gli Stati Uniti però non sono dello stesso avviso, e differentemente da quanto auspicato dal leader russo di negoziare per la pace tra i popoli, hanno accelerano i piani per aggiornare il dispiegamento di nuove bombe nucleari nelle basi Nato in Europa.
Quindi a Natale anche l’italia sarà dotata di nuove testate nucleari potenziate?
Non si comprende, a questo punto, l’incontro tenutosi a Roma il 26 ottobre scorso, un summit contro la proliferazione nucleare dove è stata espressamente vietata la partecipazione della Russia.
Joe Biden inoltre non ha “alcuna intenzione di incontrarsi” con Putin al vertice del G20 in programma a Bali il mese prossimo.
Secondo Putin l’Occidente sta facendo “un gioco sporco e sanguinoso“, il cui unico obiettivo è cancellare la Russia, sterminando il popolo “sull’esempio di quanto fecero i nazisti“.
Per il capo del Cremlino, ciò sta avvenendo perchè il dominio globale occidentale è in crisi e questi sarebbero gli ultimi colpi di coda del vecchio mondo unipolare:
L’Occidente non è in grado di governare l’umanità da solo, ma sta disperatamente cercando di farlo e la maggior parte delle nazioni del mondo non vuole più tollerarlo.
Il modello neoliberale del mondo alla americana sta subendo una crisi non solo sistemica, ma dottrinale. Semplicemente non hanno nulla da offrire al mondo se non il loro dominio. Sta cercando di resistere ai cambiamenti geopolitici globali, che vedono la fine della sua predominanza e l’emergere di altri attori, specie in Asia.
La Russia non sfida le élite occidentali. La Russia difende semplicemente il suo diritto all’esistenza e al libero sviluppo. Non abbiamo intenzione di diventare un nuovo egemone.
A differenza dell’Occidente, non cerchiamo di entrare nel cortile di casa di qualcun altro.
Il nuovo ordine mondiale deve essere basato sul diritto e sulla giustizia, deve essere libero ed equo. Il commercio globale deve andare a beneficio della maggioranza, non delle singole corporazioni; lo sviluppo tecnologico deve ridurre le disuguaglianze invece di aumentarle.
Il mondo ha anche bisogno di nuove piattaforme finanziarie internazionali indipendenti che sostituiscano quelle screditate dall’Occidente come riserve internazionali: Prima [l’Occidente] le ha svalutate attraverso l’inflazione del dollaro e dell’euro, e poi è andato avanti e ha intascato le nostre riserve d’oro e di valuta estera.
Il multipolarismo è una possibilità reale ed effettivamente l’unica per l’Europa di ripristinare la propria capacità politica ed economica, oggi seriamente limitata.
Nel frattempo, la Russia sta stringendo legami con Cina e India, che in tal senso hanno assicurato “sostegno a vicenda in caso di necessità“.
Secondo lo storico Paolo Borgognone:
Putin ha escluso l’utilizzo dell’arma nucleare in Ucraina. I neocon e gli atlantisti più estremi saranno molto delusi. La Russia non ha intenzione di farsi trascinare nella trappola nucleare per poi vedersi addossare le colpe e le conseguenze di aver scatenato la Terza Guerra Mondiale. Il conflitto in corso, a dispetto della retorica incendiaria del mainstream occidentale, è soprattutto una partita a scacchi tra le potenze che si contendono l’egemonia globale. E la Russia è tutto fuorché un attore geopolitico irrazionale o propenso a cadere in trappola.
FONTI:
Sara Iannaccone, 28.10.2022