Ecco una nuova raccolta di materiali riguardanti il nostro romanzo Ufo 78, che nel frattempo abbiamo cominciato a presentare in giro per l’Italia.
Il Flap 22 – come abbiamo chiamato lo spezzone autunnale del nuovo tour – è cominciato col botto*. A detta di chiunque, alla presentazione bolognese del 20 ottobre c’erano più di duecento persone. Per rimetterci in strada non potevamo ricevere spinta migliore, grazie davvero a tutte e tutti.
Come già scritto, il tour durerà un anno, fino all’ottobre 2023. Conterà non meno di cento date. Al momento, tra già fissate e ancora “orbitanti”, siamo intorno alla settantina, stiamo già concordando quelle di marzo. A chi ci inviterà d’ora in avanti potrà sembrare strano sentirsi dire: «Grazie, ok, veniamo tra sei mesi»… Ma è proprio che prima non riusciamo.
Tornando al Flap 22: tra le date che “orbitavano” su novembre e da poco hanno avuto conferma, ci fa piacere rimarcarne una: mercoledì 23 novembre presenteremo Ufo 78 all’ex-GKN occupata di Campi Bisenzio (Firenze), nell’ambito delle iniziative di «convergenza culturale» organizzate dal Collettivo di fabbrica.
Siamo fieri che il volo del nostro libro-Ufo vada a convergere col percorso di una delle lotte più importanti e ispiranti degli ultimi anni.
L’esperienza dell’ex-GKN sta innovando le tattiche e strategie del conflitto operaio ibridandole con quelle di altri movimenti, in primis quelli contro l’ecocidio, le grandi opere inutili e un modo di produzione che sta sconvolgendo il clima del pianeta. Per dire: la gigantesca manifestazione «Convergere per insorgere», che il 22 ottobre scorso ha bloccato Bologna e ne ha occupato a lungo la tangenziale, non sarebbe stata possibile senza la spinta del Collettivo di fabbrica GKN.
Chi vuole saperne di più della lotta di quei lavoratori e lavoratrici può cominciare dal libro Insorgiamo. Diario collettivo di una lotta operaia, edito da Alegre nel marzo scorso, nella collana Working Class diretta dal nostro compare Alberto Prunetti.
Terminato il preambolo, ecco le nuove segnalazioni.
Partiamo da ciò che si ascolta
Più precisamente, dall’ultima puntata, dedicata proprio a Ufo 78, del programma «Lo specchio rotto», gestito dal collettivo Dikotomiko su RKO.
Un vortice – cfr. Skiantos: «Bravo! Cretino! Scemo!» – di musiche, voci, reperti sonori d’epoca e d’oggi avviluppa uno scambio di dispacci tra Mirko di Dikotomiko e WM1 e WM2.
Che ruolo ha nel romanzo l’essere rapiti?
Di cos’è stato il nome Aldo Moro nei giorni del suo sequestro?
Il «riflusso» fu progettato a tavolino?
Perché non riusciamo a fare davvero i conti con gli anni Settanta?
Dobbiamo chiamarli «Fenomeni Aerei Non Identificati»?
La puntata si intitola «Colpire un Ufo per educarne 78» e dura 53 minuti. → Buon ascolto.
[Per soprannumero, l’abbiamo messa anche nella nostra audioteca Radio Giap Rebelde su Archive.org e su Apple Podcasts.]
■ Da RKO a ROR: Federico Raponi è una delle voci storiche di Radio Onda Rossa di Roma, sulle cui frequenze conduce Tuttascena, meta-trasmissione dalle molte articolazioni dedicate a teatro, cinema, letteratura e cultura in genere. Il 18 ottobre Federico ha intervistato Wu Ming 2 a proposito di Ufo 78. La chiacchierata dura 13 minuti, eccola qui.
Federico Raponi intervista Wu Ming 2
Recensioni e appunti di lettura: Morando, Onnis, Yamunin
Sul quotidiano Domani del 28 ottobre il giornalista Paolo Morando firma una lunga recensione di Ufo 78. Lunga e importante, tanto per il contenuto quanto per la firma.
Cioè quella dell’autore di Dancing Days. 1978-1979, i due anni che hanno cambiato l’Italia (Laterza 2009), un testo fondamentale.
Tra i vari meriti, Morando è stato il primo a occuparsi di un certo “manualetto”, intitolato Scenario, che nella primavera del ’78 ri-orientò le linee editoriali dei quotidiani e periodici del gruppo Rizzoli. Gruppo che all’epoca, non dimentichiamolo, era controllato dalla P2.
Per noi Dancing Days fu una lettura utilissima, ci fa dunque molto piacere che l’autore abbia a sua volta apprezzato il nostro libro. E se aggiungiamo che invita a seguire la pista de Il Pendolo di Foucault… Ecco uno stralcio del suo articolo:
«Ufo 78, ultimo frutto del collettivo Wu Ming pubblicato in questi giorni da Einaudi, viaggio in tre movimenti ambientato temporalmente proprio nei giorni del sequestro e dell’uccisione [di Aldo Moro] […]
C’è poi un quarto movimento conclusivo (“Dal 25 maggio 1978 al 25 maggio 2022”) in cui i mille fili lasciati sospesi si riannodano tra loro uno alla volta, inesorabilmente. E lasciando il lettore stordito da tanta maestria affabulatoria.
Il vertiginoso intreccio non si lascia sintetizzare, con tante sotto trame che si incrociano, si allontanano e poi si riprendono: si può solo procedere per cenni, per dare la misura dell’immersione totale del lettore in un momento esiziale della storia del paese.»
■ Altra recensione densa e per noi azzeccatissima è quella che lo scrittore e saggista Omar Onnis ha pubblicato sul suo blog SardegnaMondo, intitolata «Quando il dito indica l’Ufo…» Ne riportiamo un passaggio-chiave:
«Un effetto di incantamento che la letteratura dovrebbe sempre avere, quando è buona, e che qui discende da precise scelte non solo di natura tecnica ma direi prima ancora etica e politica […]
Quel che resta dopo la lettura è molto. Non è un libro che sia facile da raccontare e recensire nell’immediatezza della sua conclusione. Va ruminato e digerito. Perché le strane luci degli oggetti non identificati (volanti e non) di quel 1978 e di quel decennio illuminano anche i nostri anni. Gli anni della recrudescenza autoritaria e anti-popolare, delle diseguaglianze crescenti, del disastro climatico ed ecologico, della pandemia e della guerra. E i conti mai fatti, fin da allora, richiedono oggi il pagamento di interessi salatissimi.»
■ Preziosi anche gli «appunti di lettura» messi insieme da un collega scrittore e compagno di strada di lungo corso, Luigi Chiarella aka Yamunin. Occhio agli spoiler, che sono numerosi! Da leggere solo una volta finito il libro.
Tra tutti i passaggi illuminanti, ecco quello che più ci colpisce:
«Con questo libro – mi pare – Wu Ming traccia delle “linee di appartenenza”. Ci sono voci amiche disseminate lungo le pagine sin dall’esergo con Bifo per poi passare da Marco Felder e Paolo Vinti e Giuseppe Genna e Valerio Mastandrea – queste quelle più evidenti – per poi arrivare alle moltitudini di compagn* con cui Wu Ming ha attraversato gli anni di pandemia e il periodo di stesura del libro. Sul mio quaderno ho scritto che a lettura ultimata, passando alle riconoscenze, l’atmofera che ho colto – ma magari l’ho immaginata – è un po’ come quella che c’è dopo una battaglia, o anche solo dopo un concerto o uno spettacolo teatrale: ci si guarda intorno, ci si riconosce con chi è ancora in piedi, si cercano conferme negli occhi di chi si incrocia…»
■ Ci sono commenti interessanti anche su Anobii, e naturalmente anche qui su Giap. Il più recente, lasciato in calce allo speciale #2, comincia così:
«A marzo del 1978 avevo 12 anni e un pomeriggio, penso fosse domenica 19, avevo in programma di andare con gli amici al cinema Astra in centro a Milano, a vedere Incontri ravvicinati del terzo tipo. I miei genitori non vollero lasciarmi andare perché era successo qualcosa di molto grave che rendeva rischioso andare in giro da soli per la città.
È così che per me Aldo Moro e Incontri ravvicinati del terzo tipo si sono incollati tra loro, uniti dalla sensazione di un pericolo che io non identificavo e…»
Ufo 78 in altre lingue, primi accordi
Al momento la situazione è questa:
Assoziation A ha acquisito i diritti di traduzione in tedesco;
idem Oi Εkdoseis ton Sinadelfon per il greco,
e con Tigre de Paper abbiamo appena concluso per il catalano.
Queste edizioni dovrebbero uscire nel 2023-2024.
…
Per ora è tutto. Al prossimo speciale, e intanto tenete d’occhio il calendario.
In questo fine settimana saremo a Pietrasanta, Macerata e Cervia. Ci si vede lì, o further on up the road.
* Alla voce «Spezzone» il vocabolario Treccani dà come significato n.2: «Ordigno esplosivo costituito da un pezzo di tubo, di ferro, ghisa o acciaio, ripieno di polvere pirica e munito di miccia, usato in passato come bomba, di basso costo e di facile produzione, che veniva lanciata a mano.»