Giorgetti su deficit e debito conferma: il governo Meloni e’ il Draghi-bis

di Megas Alexandros (alias Fabio Bonciani)

A meno di clamorosi scossoni nella geopolitica del “potere” globale – che i “fratelli” italiani hanno sempre dimostrato di saper cavalcare con estrema abilità – il governo guidato da Lady Aspen, al secolo Giorgia Meloni, sarà un Draghi-bis a tutti gli effetti.

I segnali c’erano già tutti e solo chi non voleva vederli non è riuscito a coglierli.

Il nostro paese e la nostra politica sono ormai condotti da tempo attraverso un sistema perfetto che vede nel concetto massonico di trasversalità il suo cardine.

Il “Renzi rottamatore”, il “vaffa” di Grillo sfociato nel Movimento cinquestelle e la Lega no-euro, sono gli esempi classici del recente passato, di come quest’ultimi siano stati gli strumenti per convogliare la protesta ed il malcontento della maggioranza degli italiani, attraverso i quali, con apparente metodo democratico, il “Vero Potere” ha raggiunto il totale controllo delle nostre istituzioni.

Dal vasto panorama politico italiano – oggi a tutti gli effetti dei veri e propri traditori del popolo – era rimasta fuori o forse meglio dire, era stata tenuta strategicamente fuori, Giorgia Meloni ed il suo partito Fratelli d’Italia. L’unica a recitare quel ruolo di finta opposizione che le avrebbe permesso di ottenere i numeri raggiunti nella recente tornata elettorale.

Ma, non dobbiamo dimenticarci, che la romana della “Garbatella”, sui temi fondamentali, quali l’invio delle armi in Ucraina, il caro energia e sul deficit è sempre stata la principale spalla di Mario Draghi e del suo governo.

Già in campagna elettorale, molti avrebbero dovuto cogliere i segnali, che votando Fratelli d’Italia, non ci sarebbe stata nessuna discontinuità con il passato. Del resto il pensiero e le parole del prof. Giulio Tremonti – oggi consigliere economico di FDI e del resto della truppa che campeggia in via della Scrofa – su deficit e debito pubblico erano già estremamente chiari.

Se vi ricordate lo stesso economista lombardo era in predicato di aggiudicarsi il Ministero dell’Economia e delle Finanze, salvo poi affidarlo all’uomo ombra della Lega Giancarlo Giorgetti. Evidentemente Draghi e Mattarella sul ministero più importante non hanno voluto correre il ben che minimo rischio e certamente il “fido” Giorgetti pare garantire al potere una maggiore gestibilità rispetto al “fratello” Giulio.

Mi fa sorridere e preoccupare allo stesso tempo, l’ingenuità di coloro che ancora credono ad una Lega spaccata dove Matteo Salvini con affianco Bagnai e Borghi sarebbero coloro che lottano fino alla morte in favore del popolo italiano, contro il “lobbista di loggia” Giancarlo Giorgetti che è lì per difendere gli interessi dei poteri.

Insomma, facciamoci almeno una domanda: se Giorgia Meloni avesse voluto un vero e sincero cambiamento rispetto alle linee economiche che ci hanno condotto al disastro attuale, avrebbe scelto Giancarlo Giorgetti per il Ministero più importante e determinante per l’opera del suo Governo?

Anche solo rispondere a questa domanda sarebbe offensivo per l’intelligenza di coloro che ci leggono e che ancora riescono a ragionare liberamente con la propria testa.

Ma ecco le prime parole del neo Ministro dell’economia e delle finanze:

“Il nuovo Governo è orientato a confermare il proprio impegno – nei prossimi anni – a ridurre il deficit della pubblica amministrazione e il rapporto debito/Pil. Ma è anche profondamente convinto dell’urgenza di proteggere le famiglie, soprattutto le più deboli, dal rialzo delle bollette e del carrello della spesa, di difendere la competitività delle nostre aziende, anche a fronte delle ingenti misure di supporto annunciate da altri Paesi europei (quali Germania e Francia) e non solo (per esempio il Giappone)” [1]

Se dovessi descrivere con un sola parola, le seguenti dichiarazioni, la prima che mi viene in mente è: “Propaganda”.

Si Cari Miei, Giancarlo Giorgetti sta facendo pura propaganda per coloro che non avendo ancora assimilato certi concetti di economia, non riescono a comprendere quanto queste affermazioni siano in totale e netto contrasto tra loro a livello dottrinale.

“Ridurre il deficit” – è esattamente quello che i governi passati hanno fatto negli ultimi trenta anni, anzi come più volte evidenziato, i nostri governanti sono andati ben oltre. Infatti, escludendo la spesa per interessi, il deficit di fatto è stato un surplus, un avanzo primario che in soldoni ha significato un prelievo fiscale continuo, dalle tasche degli italiani, superiore a quello che lo Stato ha versato loro con la spesa pubblica nell’esercizio annuale.

“Ridurre il rapporto debito/PIL” – anche qui si continua con il solito “mantra” ripetuto da tutti i governi passati. Un concetto questo che, come abbiamo visto tante volte, non trova il ben che minimo conforto nella dottrina economica e che nonostante i propositi e gli immani sacrifici degli italiani, mai si è visto realizzare negli anni. Basta guardare il grafico qua sotto, che mostra come tale rapporto sia sempre cresciuto.

Non solo! Sul fatto che seguire tale rapporto sia un “fake” appositamente indotto a sostegno del piano predatorio dell’élite nei confronti della maggioranza – e che, come già evidenziato, ciò non trovi nessun conforto nella scienza economica – abbiamo anche la recente conferma/confessione, addirittura da parte della Ragioneria dello Stato (“i ragionieri di Draghi”): [Improvvisamente torna la luce dentro le stanze del MEF].

Ma è l’intento propagandistico delle successive dichiarazioni di Giorgetti che ci fanno capire come il nuovo ministro del MEF, evidenziando le sue scarse competenze in materia, intenda agire secondo il detto paesano: “la botte piena e la moglie ubriaca”.

Infatti dopo aver palesato la chiara intenzione di voler continuare con le medesime politiche di austerità estrema, ci viene a dire che il suo governo – “è anche profondamente convinto dell’urgenza di proteggere le famiglie, soprattutto le più deboli, dal rialzo delle bollette e del carrello della spesa”.

Sono veramente curioso di vedere come Giorgetti, intenda sostenere i costi delle bollette per le famiglie, senza fare deficit!

Appurato che, prima della crisi energetica le famiglie italiane che non arrivavano a fine mese, per voce diretta di Bankitalia, erano già 6 su 10 (oggi certamente lo saranno di più!); se Giorgetti vuol davvero risolvere loro il problema bollette, senza attingere al deficit del governo, lo può fare solo attraverso una mirata politica fiscale che preveda una massiccia redistribuzione della ricchezza.

Tanto per essere chiari per pagare le bollette della maggioranza degli italiani, a Giorgetti toccherebbe mettere, in maniera pesante, le mani in nelle tasche di quella piccolissima parte della stessa élite per la quale lui stesso è chiamato a ricoprirne gli interessi.

Solamente crederlo, sarebbe di una ingenuità estrema!

Sempre per essere più chiari: che il Ministero oggi presieduto da Giorgetti arrivi a colpire a livello fiscale i colossali profitti di ENI – frutto delle stesse politiche predatorie in atto da decenni, alle quali il governo Draghi non ha mancato di dare il suo sostegno – pare proprio un esercizio di massima utopia .

Il nuovo ministro del MEF, sempre applicando lo stesso principio del sopracitato detto paesano, tra i suoi propositi ha perfino aggiunto: “di difendere la competitività delle nostre aziende, anche a fronte delle ingenti misure di supporto annunciate da altri Paesi europei (quali Germania e Francia) e non solo (per esempio il Giappone)”.

Anche qua vale il discorso appena esplicitato: con quali soldi Giorgetti intende salvare le aziende italiane costrette alle chiusure per i costi energetici non più sostenibili, se in premessa afferma di non voler perseguire la strada dei deficit governativi?

Non vorrà mica farci credere, come per le famiglie, che è intenzionato a bastonare fiscalmente le stesse élite per i cui profitti lui stesso lavora?!

Realtà e scienza economica ci dicono, che i paesi che Giorgetti stesso porta ad esempio (Germania in primis), stanno risolvendo il problema proprio attraverso i deficit governativi che il ministro della Lega ha messo al bando ed il piano da 200 miliardi del governo tedesco, non a caso fortemente contrastato da Draghi, è lì a dimostrarlo.

Draghi e di conseguenza Giorgetti che ne fa le veci, a differenza degli altri governi europei, non pensano al loro popolo ma agli interessi di chi li comanda e questa ne è l’ulteriore dimostrazione.

Per loro i deficit sono giustificati solo per salvare l’euro, per inviare le armi in Ucraina o far conseguire profitti a quel mondo finanziario ed alle ristrette lobbies che servono fedelmente, mai per salvare piccole imprese e famiglie.

Tutto questo è sempre più evidente davanti ai nostri occhi, ed anche per quanto riguarda l’esecutivo Meloni il brutto giorno che già si intravedeva dal mattino – dopo le prime dichiarazioni del ministro Giancarlo Giorgetti – ci prospetta, davanti a noi, una notte cupa e lunga da passare.

di Megas Alexandros

Fonte: Giorgetti su deficit e debito pubblico affida le nostre speranze al concetto de “la botte piena e la moglie ubriaca” – Megas Alexandros

NOTE: 

[1] Giorgetti: “Governo orientato a confermare l’impegno a ridurre il deficit della pubblica amministrazione e il debito” – Il Fatto Quotidiano

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