IMMIGRAZIONE: IL TRAPPOLONE EUROPEO

Di Michele Rallo

L’invasione migratoria non si arresta. Né i primi passi del nuovo governo italiano sembrano andare nella direzione giusta. Al contrario, il governo Meloni appare aver imboccato un vicolo cieco, elemosinando la cosiddetta “solidarietá europea” di fronte alle ultime cretinate di provenienza francese.

La “solidarietá” non ci serve: se Berlino, Parigi o Bruxelles si accolleranno davvero un pugnetto di cosiddetti “profughi” – a fronte della marea che quotidianamente si riversa in Italia – sará piú una beffa che non una “ripartizione” minimamente credibile. E noi, accettando grati e scodinzolanti la generositá profusa dai partner europei, ci obbligheremo praticamente a continuare ad “accogliere” chiunque decida di venire a piantare le tende qui da noi. E perché non dovrebbero farlo? Li accogliamo a braccia aperte: vitto, alloggio, lavatura e stiratura – come diceva Totó – ed in piú la graduatoria per le case popolari, mille euro al mese di reddito “di cittadinanza”, assistenza sanitaria, diritto alla pensione e altre piccole cosette che in questo momento mi sfuggono.

Vero é che, in un secondo tempo, alcuni di loro finiscono nelle grinfie dei caporali, a spaccarsi la schiena per 10 euro al giorno; ma si tratta di pochi sfortunati che non sono stati in grado di cogliere le mille opportunitá (legali, quasi legali o nient’affatto legali) che si offrono agli immigrati per un posto di lavoro o, quanto meno, per sbarcare il lunario.

Continuando di questo passo, ne arriveranno sempre di piú. E non soltanto dall’Africa. Siamo ormai diventati la destinazione preferita di afgani e bengalesi, ecuadoriani e salvadoregni, esclusi soltanto – almeno finóra – i maori della Polinesia e gli esquimesi delle isole Aleutine.

Il fatto é che questa sporca manovra di invasione dell’Europa é stata, con ogni probabilitá, organizzata dai servizi di potenze extraeuropee e/o di organizzazioni private dipendenti da “filantropi” americani; e che – nonostante la sua funzione smaccatamente antieuropea – é stata accettata e fatta propria dall’Unione Europea, in nome degli ideali della globalizzazione economica e di assolutamente opinabili “valori dell’Europa”.

L’Unione Europea accetta, vuole, addirittura ricerca l’invasione afroasiatica dell’Europa. Soltanto che, per non mettere in difficoltá i suoi soci di maggioranza (i governi di Germania e Francia) preferisce che l’ondata migratoria investa in un primo tempo la sola Italia, cui é stato assegnato il cómpito di fare da base accogliona: sia perché le nostre classi dirigenti – almeno finóra – si sono dimostrate obbedienti fino al masochismo ai desiderata comunitari; sia perché Bruxelles non si straccia certo le vesti ogni qual volta l’Italia compie un pur piccolo passo verso il traguardo di una crisi alla greca.

Adesso il governo Meloni potrebbe mettere in pericolo questo disegno. Basterebbe che:

1. attuasse ció che Fratelli d’Italia ha promesso in campagna elettorale, e cioé il blocco navale alle coste libiche;

2. pretendesse la ripartizione automatica, paritaria e immediata dei migranti fra tutti i paesi europei.

Naturalmente, é estremamente improbabile che il governo italiano abbia il coraggio di fare ció. Cosí come é altrettanto improbabile che l’Unione Europea ed i suoi soci di maggioranza accettino la regola di eguali diritti ed eguali doveri. Significherebbe spianare la strada a Marine Le Pen, a Alternative für Deutschland ed a tutti i partiti sovranisti (e anti-immigrazione) d’Europa. Dopo di che, il disegno messo a punto con tanta fatica dagli uffici-studi della City e di Wall Street crollerebbe rovinosamente, come un castello di carte.

Occorre – per lor signori – che si proceda con calma, con gradualitá, in modo che le opinioni pubbliche dei paesi europei si abituino piano piano, un passo alla volta. Magari gettando di tanto in tanto qualche osso ai governi maggiormente recalcitranti.

É quello che probabilmente accadrá anche in questa occasione. All’Italia sará data apparente soddisfazione: Francia, Germania, Olanda e onorata compagnía accetteranno un paio di migliaia di “profughi” (accuratamente selezionati, in modo da lasciare da noi delinquenti, disadattati e aspiranti terroristi), Meloni e Salvini potranno menar vanto col loro elettorato di avere costretto i partner europei a “non lasciare sola l’Italia”, e tutto continuerá come prima, solo con un minimo di decenza in piú.

Vorrei sbagliarmi, ma temo che finirá proprio cosí.

Ancóra una considerazione, particolarmente rivolta agli accoglioni convinti che gli immigrati sarebbero una risorsa, perché verrebbero a tappare i buchi del calo demografico e, addirittura, pagherebbero le nostre pensioni di domani. Ma allora perché – mi permetto di chiedere – quell’ineffabile presidentino francese si ostina a riservare a noi soltanto questi enormi benefíci? Eppure, che io sappia, anche in Francia hanno problemi di crescita zero. Anche in Germania, anche negli altri paesi europei.

Vuoi vedere che stanno complottando tutti per lasciare solo all’Italia le delizie dell’immigrazione selvaggia?

Di Michele Rallo

Michele Rallo è storico e saggista, ex parlamentare della Repubblica Italiana

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