Marcello Pamio – 30 dicembre 2022
Il mondo intero da un po’ di tempo viene mantenuto in allarme e allerta da uno dei più colossali falsi della storia. No, non mi riferisco alla psicopandemenza, ma alla “crisi climatica”.
Hanno dovuto perfino cambiarne il nome in quanto dopo il 1999 le temperature si sono mantenute pressoché costanti, nonostante le emissioni aumentassero senza sosta, e dal “Riscaldamento globale”, detto anche “Global Warming”, sono passati al “Climate Change” o “Cambiamento climatico”.
Negli ultimi anni però l’opinione pubblica ha cominciato a riflettere sul fatto che i cambiamenti climatici ci sono sempre stati nella storia del pianeta, e i camaleonti al potere, hanno cambiato di nuovo le carte in tavola: oggi non si parla più nemmeno di “Cambiamento climatico”, ma di “Crisi climatica”.
Lo scopo è sempre quello: generare paura, allarmi ingiustificati e vagheggiare catastrofi ambientali, per diffondere il panico (avendo la giustificazione per legiferare ad hoc) e monetizzare in denaro sonante oppure in carriere politiche e/o accademiche. Le crisi sono sempre grandi opportunità per il regime.
Per fortuna non tutti hanno l’anello al naso e nel 2019 il professor Uberto Crescenti docente di geologia ed ex rettore Universitario, riunì un gruppo di accademici, proponendo loro di scrivere una petizione ai responsabili politici di questo paese, spiegando che il riscaldamento globale di origine antropica è una vera e propria truffa! La petizione è stata inviata al Presidente della Repubblica, del Senato, della Camera e del Consiglio. Risultato? Meno di zero.
A livello globale una simile petizione è stata firmata da oltre 900 gli scienziati e inviata al Segretario generale dell’ONU, ma l’Organizzazione delle Nazioni l’ha buttata nel cesso, preferendo al suo posto la scientificità della piccola autistica…
Le epoche glaciali e interglaciali
Il nostro pianeta ha vissuto in uno stato di perenne glaciazione – intervallato ogni 100.000 anni – da alcune migliaia di anni di Optimum climatici (periodi caratterizzati da un clima relativamente caldo) della durata di circa 20.000 anni.
Nessuno ricorda che la concentrazione atmosferica di CO2 oggi è ben maggiore che nel passato quando la temperatura era lo stesso livello di oggi, se non addirittura più alta come in epoca romana e medioevale!
Il clima quindi non sembra essere governato dalla CO2 e che quella generata dalle attività umane non sta riscaldando il pianeta.
Durante l’attuale Optimum climatico vi sono stati periodi più caldi intervallati da periodi più freddi (chiamati piccole glaciazioni).
Nella storia sono ben distinti gli Optimum climatici: Olocenico, Romano e Medievale e la cosa pazzesca è che la temperatura media del pianeta di oggi non ha ancora raggiunto i livelli di questi periodi caldi precedenti! Quindi di cosa stiamo parlando?
L’attuale riscaldamento climatico è già successo molte volte in passato, e anzi si può affermare che il pianeta è oggi più freddo rispetto molti periodi del passato.
Nella figura sopra si può vedere come dopo tre secoli di Periodo Caldo Medievale, seguirono altri tre secoli della Piccola Era Glaciale, con un minimo di temperatura globale medio intorno al 1690.
La Piccola Era Glaciale corrisponde ad un periodo di minima attività solare e il minimo della PEG è noto gli astrofisici come “Minimo di Maunder” (grafico sotto).
Siamo usciti dalla piccola Era Glaciale (1690) cominciò circa 330 anni fa quando la temperatura media globale cominciava lentamente ad aumentare!
L’attuale riscaldamento altro non è che la continuazione dell’uscita dalla Piccola Era Glaciale, i secoli più freddi degli ultimi 10.000 anni, ed è proprio per questo che il successivo riscaldamento non deve sorprendere!
Global cooling
Forse a molti è sfuggito un piccolo particolare: negli anni Settanta del secolo scorso l’allarme climatico era il raffreddamento globale, il Global Cooling!
Quando però il clima ricominciò a scaldarsi e lo fece per una decina d’anni, ci fu una sorta di dietrofront: il nuovo ordine di servizio era che le attività umane fossero sempre responsabili di disastri ambientali ma stavolta hanno iniziato lanciare strali contro il riscaldamento globale.
Addirittura chi sosteneva questo dava anche una spiegazione del raffreddamento precedente, e come mai fosse cessato. Dissero che oltre il gas serra CO2, l’umanità immetteva nell’atmosfera anche Ossidi di zolfo, che avrebbero l’effetto opposto sulla temperatura.
Quindi quando fa comodo i paraculi tirano in ballo l’ossido di zolfo che causa raffreddamento, o la CO2 che causa riscaldamento!
Il dato di fatto oggettivo è che negli ultimi 100 anni la temperatura è cresciuta nei periodi 1920-1940 e 1980-2000, ma ha smesso di aumentare – anzi è leggermente diminuita – negli anni 1940-1980 e 2000-2014. In tutto questo periodo però le emissioni di CO2 sono aumentate senza sosta!
Attenzione nessuno sta dicendo che la CO2 non sia un gas serra, ma evidentemente la sua incidenza sul riscaldamento del pianeta è irrilevante.
Protocollo di Kyoto
Il Protocollo di Kyoto, pubblicato l’11 dicembre 1997 impegnava i paesi che l’avessero sottoscritto a ridurre le emissioni in media di circa il 6% rispetto ai valori del 1990.
Nel 2008 fallimento del protocollo era lapalissiano, visto che le emissioni in quell’anno erano state il 40% superiori a quelle del 1990.
Nonostante questo l’Unione Europea approvava il pacchetto 20-20-20 per il clima.
I 27 paesi dell’UE avrebbero dovuto ridurre le emissioni del 20% entro il 2020, aumentare l’efficienza energetica del 20% e portare al 20% il contributo dell’energia rinnovabile al fabbisogno energetico europeo. Follia delle follie.
La colossale presa per il culo è che non ha alcun senso ridurre le emissioni in Europa quando quelle del resto del mondo continuano ad aumentare esponenzialmente. Attualmente i principali inquinatori sono Stati Uniti, Cina e India.
Se le emissioni degli Stati Uniti sono aumentate del 3% rispetto quelle del 1990, quelle della Cina e India sono aumentate rispettivamente del 320% e 350%.
Sapete qual è il risultato finale?
Le emissioni globali sono oggi il 60% in più di quelle del 1990, altro che il 6% che si auspicava il protocollo di Kyoto
Conclusioni
Nonostante la narrazione deil mainstream, il clima è certamente uno dei fenomeni più complessi in Natura, in quanto governato da numerosi parametri: pensare che esso possa dipendere agendo solo su un parametro è da dementi seriali.
La conclusione è molto semplice: l’aumento delle emissioni di gas serra e l’aumento del riscaldamento climatico non c’è alcuna correlazione e pertanto non vi è alcuna relazione di causa effetto!
Dal libro “Non esiste alcuna emergenza climatica”, di Franco Battaglia, ed. 21mo secolo