III stagione de Il Tecnoribelle di Maurizio Martucci, una produzione targata ComeDonChisciotte.org
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Dopo la retina e il sangue artificiale, in attesa dell’utero digitale sono già pronti i primi neuroni artificiali, un’imitazione quasi perfetta di quelli naturali, l’ennesima sfida all’essere primordiale lanciata stavolta dal gruppo di ricerca dell’Università svedese di Linköping guidato dall’italiano Simone Fabiano. “Una delle sfide principali nella creazione di neuroni artificiali – affermano i ricercatori – è la capacità di incorporare la comunicazione che avviene tramite gli ioni, tipica delle cellule biologiche“, superati i limiti dei neuroni in silicio per stabilire contatti tra le cellule. Lo studio è stato appena pubblicato sulla rivista scientifica Nature Materials: testati sui topi, se collegati al nervo vago i tecno-neuroni sono in grado di modulare la frequenza cardiaca, presentando 15 delle 20 caratteristiche tipiche delle cellule nervose biologiche, arrivando a trasmettere impulsi elettrici con transistor elettrochimici organici fatti di un particolare tipo di polimeri conduttori, mentre già lo scorso anno un sistema sintetico che funziona come le cellule del nostro cervello aveva portato La Stampa a titolare: “È nato il neurone artificiale: è così bravo da dare gli ordini alla pianta carnivora”, sottolineando come i neuroni artificiali abbiano aperto la strada alle protesi controllate con il pensiero, mettendo sempre più in rapporto diretto l’essere umano ai computer, tanto che oggi si arriva a titolare “Robot con un cervello, funzionano i primi neuroni artificiali”.
Per capire tutto questo cosa possa significare, ma soprattutto dove possa finire e dove potrebbe far transitare l’umanità intera, basta guardare non solo le nuove frontiere della nanomedicina dei nanomateriali e i progetti del 6G dell’Internet dei corpi, ma anche i massicci finanziamenti istituzionali di Europa e America: con Horizon, il più ampio programma transnazionale di ricerca scientifica al mondo come iniziativa dell’Unione europea, quindi Consiglio più Parlamento di Bruxelles, miliardi di euro finiscono infatti nelle università del bio-tech per sperimentare nanorobotica e neurotecnologie allineate alle teorie transumaniste della fusione del fisico col biologico e il digitale. Tanto per fare un esempio, la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa ha ricevuto un contributo netto di 1,499 milioni di euro per il progetto di microrobot intelligenti basati su particelle ispirati alle cellule che, sul modello delle cellule del sistema immunitario, “intende sviluppare microrobot innovativi (…) in grado di muoversi naturalmente attraverso i tessuti del corpo” umano. Mentre oltre Atlantico, già dalla presidenza Obama finanziamenti a pioggia associano le tecnologie dell’informazione al cervello umano per aiutare i computer a pensare come un uomo, e viceversa.
Insomma, tra una scoperta e un’altra, tra un finanziamento e un altro, tra un programma scientifico pluriennale e lo sfondo dell’Agenda 2030, l’Era transumanista avanza inarrestabile e indisturbata, senza alcun tipo di conoscenza, consapevolezza e critica da parte della società civile che, prima o poi così già avvenuto per i sieri genici sperimentali, senza nemmeno accorgersene in un prossimo futuro nemmeno troppo lontano potrebbe trovarsi a testare l’ultima innovazione uscita dai laboratori di cyber-ingegneria sociale.
Ma tranquilli, lo faranno di certo per il nostro bene!
Link Rumble https://rumble.com/v27uwqm-neuroni-artificiali-avanza-luomo-cyborg.html
Link Odysee https://odysee.com/@comedonchisciotte:2/CDC—TecnoRibelle—2023-01-31—HD:3
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Massimo A. Cascone, 31.01.2023