Esistono sofisticati programmi di intelligenza artificiale che in pochi minuti scrivono articoli perfetti su praticamente qualsiasi argomento.
Una manna dal cielo sopratutto per i padroni della comunicazione mainstream; chi fra loro infatti vorrebbe pagare gente in carne e ossa se un algoritmo fa a costo praticamente zero il lavoro dei giornalisti?
E qui è il punto centrale della questione; l’algoritmo può produrre quello che dice il padrone, secondo i criteri e i parametri decodificati da chi ha costruito quell’intelligenza artificiale. E dietro a questo delirio ci sono “menti” e “persone” che sognano un mondo artificiale fatto di automi obbedienti. Quindi è chiaro che qualsiasi mente pensante, qualsiasi idea che non rientri nei rigidi parametri dei glaciali algoritmi, non è contemplata.
Chi non ha idee preconfezionate, ma anche chi ha semplicemente idee, sfugge alla logica della macchine. Ecco quindi perché ad esempio questo giornale, veramente libero e indipendente senza padrini e padroni da sempre, non potrà mai essere confezionato dalle macchine. Qui sforniamo idee e opinioni che nessun algoritmo può produrre perché sono idee vive e non morte, perché sono idee che non rientrano nei parametri di questo o quell’interesse, sono idee libere, quindi inconcepibili sia per le macchine che per i padroni del vapore. E noi da sempre abbiamo chiarito qual è la nostra posizione e nel sottotitolo del giornale, dal virtuale al reale, abbiamo esplicitato che occorre passare dalla virtualità all’azione e relazione diretta, nei tanti campi e argomenti di cui ci occupiamo.
E pare che questa modalità, che dodici anni fa sembrava velleitaria e utopistica, venga ripresa recentemente anche da altri media, come succede spesso a varie idee e proposte del nostro giornale.
Infatti attualmente anche chi da sempre ha puntato tutto sul virtuale, accorgendosi che la cosa non paga abbastanza, soprattutto sul piano dei ritorni economici, sta tentando varie iniziative per avvicinare gli utenti, cercando di fidelizzarli con iniziative che li vedano protagonisti nel reale. Forse avranno capito che solo con il virtuale non cambia granchè e si resta uno degli infiniti media, poco importa quello che dici, tanto in rete trovi qualsiasi cosa e il contrario di qualsiasi cosa.
La vera differenza la fa se tu sei anche reale; infatti se il mondo rimane in mano alle macchine non farà una bella fine. Perchè la gente, fino a quando sarà ancora carne e ossa, vorrà incontrarsi, vedersi direttamente, scambiarsi opinioni e sentimenti senza schermi, vorrà agire materialmente, vorrà costruire, coltivare, ritornare a una relazione con la natura e con gli altri non filtrata da niente ma diretta, sana e profonda.
Ecco perché la nostra proposta senza padrini e padroni di un virtuale che si rivolge sempre al reale è quanto mai attuale anche grazie alle imitazioni che ne confermano la validità.