di Vittorio Lovera (Attac Italia)
Finalmente torniamo all’azione.
Dopo un interminabile, drammatico e luttuoso periodo pandemico, durante il quale molti di noi hanno “cauterizzato” paure e disagi facendo/tessendo “comunità” – per la nostra quota di impegno politico e sociale – grazie al prezioso e formativo percorso della Società della Cura siamo finalmente tornati all’azione scegliendo di lanciare la Campagna nazionale Riprendiamoci il Comune, raccolta firme per due leggi di iniziativa popolare.
Questo numero de il Granello di Sabbia è interamente dedicato ad analizzare motivazioni e scenari che ci hanno spinto a tornare all’azione. A tornare nelle piazze, nei mercati, agli eventi programmati nel territorio per riprendere un dialogo franco e sincero con il disorientamento delle cittadine e dei cittadini, offrendo loro spunti e proposte precise per iniziare – forti di una rete di promotori ampia, variegata e inclusiva, in parte figlia anche del gran lavoro di conoscenza e condivisione fatta negli oltre tre anni di Società della Cura, a cambiare radicalmente le regole che ci hanno portato sull’orlo del non ritorno.
Sarà, però, un Granello listato a lutto.
Listato a lutto per piangere e onorare donne, bambini e uomini che –in condizioni drammatiche – cercavano un brìciolo di speranza in Occidente ma si sono imbattuti nel barbaro machismo ideologico della destra nostrana e sono stati ignominiosamente affogati più che dai marosi dalla becera volontà delle Istituzioni preposte.
Le parole del ministro Matteo Piantedosi – l’alias operativo di Matteo Conan Salvini – successive alla tragedia sono state così sprezzanti e disumane da certificargli, per la prossima vita, un posto fisso nel più infimo e indegno dei gironi danteschi.
Negli striscioni apparsi in alcuni stadi tedeschi e a lui dedicati – per ben più amene questioni sportive, ma sempre legate a divieti e spostamenti – la descrizione proposta appariva verosimile, soprattutto nei ricordi di chi a Roma già l’aveva subito quale Prefetto (o podestà?).
A Steccato di Cutro il 26 febbraio 2023 ben 86 esseri umani (dato aggiornato al 15 marzo 2023) – mentre proseguono le ricerche di altri 15 dispersi, di cui altri 6 bambini; i minori deceduti nel naufragio sono (al momento in cui scriviamo) 35, di cui 26 compresi nella fascia d’età fra zero e 12 anni – sono stati lasciati morire dal voluto immobilismo di chi a-culturalmente ritiene i poveri esseri inutili e i disperati esseri sacrificabili in quanto non portatori di skills positive. Vera logica para nazista.
E il 12 marzo 2023, al largo delle coste libiche, il dramma si è ripetuto senza soluzione di continuità: “Le autorità erano informate ma hanno ritardato i soccorsi lasciandoli morire”. Altri 30 esseri umani innocenti sono stati sacrificati in maniera criminale.
Questo cinismo – che dura da almeno 15 anni – avvicina e forse equipara le responsabilità morali di ripetute classi di politici (nazionali, europei, mondiali) che hanno avvallato le pratiche/modalità dei naufragi e degli annegamenti, con quelle di scafisti e organizzazioni criminali che quelle traversate organizzano.
E noi – per quanto poco conti – metteremo un secondo segno di lutto sulla nostra pubblicazione per non rendere del tutto vano il loro sacrificio.
Il numero 50 de il Granello di Sabbia (giugno-luglio 2022) – “Guerra e migranti, guerra ai migranti” – è stato dedicato proprio al tema degli esodi epocali, delle migrazioni: molti degli articoli proposti ipotizzavano – con la possibilità della destra al governo – sia un drastico peggioramento dei servizi di accoglienza, sia un incremento del numero di drammi e morti, con l’introduzione di più dure e disumane pratiche di respingimento.
Torniamo, col cuore ferito, alle due proposte di iniziativa popolare.
Con una proponiamo la riforma della finanza pubblica locale, attanagliata da anni e anni di continui tagli che rendono totalmente ingestibili i Comuni, gli unici presidi dei bisogni dei cittadini. I Comuni, infatti, sono gli Enti locali che rappresentano la comunità, ne curano gli interessi e ne promuovono lo sviluppo e la coesione sociale.
Con l’altra diamo risposta all’affermazione da sempre utilizzata dalla politica per non cambiare mai nulla, ovvero “Non ci sono i soldi”. I soldi ci sono eccome, sono in Cassa Depositi e Prestiti (CdP), oltre 280 miliardi di euro. Noi proponiamo semplicemente che con la sua ri-socializzazione, CdP torni a svolgere le funzioni per cui era nata (finanziare gli Enti locali) prima che una sciagurata riforma (centrosinistra, tandem D’Alema – Amato) ne modificasse la mission.
Sarebbe compito delle Istituzioni preposte individuare soluzioni che incidano positivamente sui problemi reali che attanagliano, da tempo immemore, la vita di milioni di cittadini.
Visto il loro colpevole immobilismo tocca a noi agitare le acque, tirare il sasso nello stagno.
Abbiamo alle spalle ragionamenti condivisi con oltre 50 realtà nazionali (Attac Italia, soggetto proponente, la rinnovata e agguerrita Arci, Acli e Pastorale Sociale del Lavoro, Funzione Pubblica della Cgil, Fondazione Banca Etica e Valori, Altreconomia, Comune-info, Associazione dei Comuni Virtuosi, CittadinanzaAttiva, Cadtm Italia, Forum Italiano dei Movimenti per L’Acqua, Coop. Mag 2 Milano e Mag 4 Piemonte, Associazione Laudato sì, i Fridays for Future, Medicina Democratica, Fuorimercato, Rete delle città in comune, Rete Economie Solidali, Zero Waste Italy, Yaku, Unione inquilini, Unicos, Forum Nazionale Salviamo il Paesaggio, Movimento per la Decrescita, Iniziativa Femmminista, Rete delle Comunità solidali e tante tante altre) presenti in 19 regioni con ben 87 comitati territoriali.
Questa raccolta firme è temuta, tant’è che dall’oggi al domani – dopo che la piattaforma istituzionale per la raccolta delle firme online era stata pomposamente lanciata da ministri e sottosegretari, e dopo che le nostre due proposte di legge di iniziativa popolare erano già state pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale (GU n. 11 del 14 gennaio 2023), la piattaforma risulta ora inaccessibile, con una motivazione a dir poco credibile: test di funzionalità.
Il 7 marzo 2023 abbiamo organizzato, in Piazza Santi Apostoli a Roma, un partecipato sit in – assieme all’Associazione Luca Coscioni (Marco Cappato), a Michele Santoro e la sua Associazione Servizio Pubblico e molte altre realtà – per denunciare l’ennesimo vulnus alle forme di democrazia diretta e partecipata, messo in atto da un governo di destra, che getta veli ancora più inquietanti sulla loro visione delle forme democratiche di partecipazione.
Con la raccolta firme, anche digitale, avevamo stimato di poter raccogliere 400mila adesioni. Il quorum richiesto per portare le due proposte di legge di iniziativa popolare in Parlamento è di 50mila cartacee e gli 87 comitati territoriali di Riprendiamoci il Comune stanno lavorando bene e alacremente per raggiungerle.
Fin dall’inizio di febbraio siamo nelle strade e nelle piazze: come sempre si sta creando un clima allegro, motivato, determinato e convinto e le risposte dei cittadini, anche su questioni molto più tecniche rispetto al referendum per l’acqua pubblica, stanno dando ottimi riscontri.
Le molteplici crisi di questo modello economico (il 13 marzo 2023 è saltata la Silicon Valley Bank incensata con A3 da Moody’s e definita pochi mesi fa da JP Morgan “fuoriclasse globale con grandi possibilità”) rendono evidente l’insostenibilità di una società regolata esclusivamente dal mercato e finalizzata al profitto individuale.
Un nuovo modello ecologico, sociale e relazionale è possibile a partire dalle comunità territoriali e dalla democrazia di prossimità che permette la partecipazione diretta delle persone alle decisioni sulle scelte fondamentali che le coinvolgono.
Ecco perché è nata la Campagna nazionale Riprendiamoci il Comune e perché ti invitiamo a adottarla e a diffonderla, nel suo doppio significato di riappropriarci – sottraendolo al mercato e alle privatizzazioni – di tutto quello che ci appartiene e di restituire un ruolo pubblico, sociale, ecologico e relazionale ai Comuni, luoghi della democrazia di prossimità.
È ora di aprire una nuova stagione ribelle.
Una stagione nella quale le comunità locali mettano in campo una lotta senza quartiere per la riappropriazione sociale di tutto quello che appartiene alla collettività e va sottratto al mercato.
Una stagione che rimetta insieme le persone e faccia comprendere la necessità di superare la solitudine competitiva come orizzonte voluto dal mercato e le faccia approdare alla cooperazione solidale e alla rivoluzione della cura: un grazie di cuore a Marco Bersani per la sua ultima fatica editoriale, preziosa opera divulgativa: La rivoluzione della cura – uscire dal capitalismo per avere un futuro (Edizione Alegre, 2023).
Firma e fai firmare: in concomitanza con la Giornata mondiale dell’acqua (20 marzo 2023), ricordando la grande vittoria referendaria per l’acqua pubblica e i beni comuni, abbiamo organizzato per il fine settimana 25-26 marzo 2023 una due giorni di raccolta firme contemporanea in tutte le piazze italiane, per avvicinare ancor di più il quorum necessario.
Non possiamo chiudere questo editoriale senza ribadire la vicinanza di Attac Italia alla battaglia di diritto giuridico di Alfredo Cospito e a quella di tutte le lavoratrici e i lavoratori della GKN di Campi Bisenzio, per la loro insorgenza a difesa di posti di lavoro e per i loro progetti di reindustrializzazione dal basso.
Foto: Campagna “Riprendiamoci il Comune”
Articolo tratto dal Granello di Sabbia n. 51 di Gennaio-Marzo 2023: “Riprendiamoci il Comune“