L’ottavo sciopero generale del 2023, il primo da quando è stata approvata la riforma delle pensioni, inizia con blocchi delle aree industriali e delle principali vie di comunicazione del Paese.
L’ottavo sciopero generale del 2023, il primo da quando è stata approvata la riforma delle pensioni, inizia con blocchi delle aree industriali e delle principali vie di comunicazione.#FranceProtestspic.twitter.com/F7EdXSUdte
— global_project (@global_project) March 23, 2023
Nelle prime ore del giorno vengono segnalate Proteste dei netturbini che resistono alla FDO presso il deposito del camion discarica a Aubervilliers, nell’ Île-de-France. Blocco della periferia a Tolosa, barricate dei pescatori alla stazione di Rennes e nelle strade principali di accesso a Chambéry, a Lille e Lione e Lorient. Nel frattempo centinaia di licei e università in tutta la Francia sono occupati. Per la prima volta occupata anche l’Università Panthéon-Assas di Parigi, quella che forma la classe dirigenziale francese, a segnalare quanto la svolta anti-democratica fatta con il 49.3 stia politicizzando e radicalizzando fasce sociali storicamente riluttanti alla mobilitazione.
Come in altre giornate di sciopero generale, molto sollecitato è il settore energetico. Nella notte c’è stata una manifestazione di portuali, ferrovieri e lavoratori di altri settori davanti alla Raffineria di Normandia (la più grande di Francia), che è stata requisita dal governo in occasione dello sciopero. In solidarietà, i dipendenti dell’impianto petrolchimico di fronte hanno votato per fermare la produzione. In tilt anche il settore dei trasporti: attorno alle 9 è stato occupato dai manifestanti il drop-off del terminal 1 dell’aeroporto Charles De Gaulle; piccole e grandi stazioni ferroviarie del Paese sono chiuse e circolano pochissimi treni.
L’appuntamento più atteso era la manifestazione pomeridiana di Parigi. La stessa prefettura parigina prevedeva la presenza di 700.000 partecipanti, e il ministero dell’interno per la prima volta ha palesato la difficoltà di gestire l’ordine pubblico, visto che numerosi agenti di polizia sono impegnati nelle province, dove ormai lo scenario è ingovernabile. Mentre a Parigi sono centinaia di migliaia le persone che si radunano in Piazza della Bastiglia già in tarda mattinata, la situazione diviene incandescente in molte città: violenti scontri nel centro di Rennes, Nantes e Rouen e davanti alla Sottoprefettura di Lorient. Manifestazioni di massa a Marsiglia, Lione, Montpellier e Montauban. Sempre a Lorient, nel pomeriggio i manifestanti hanno dato fuoco alla Sottoprefettura e alla Questura.
A Parigi, il pre-concentramento universitario raggiunge alla spicciolata il corteo che poco dopo le 14 è già chilometrico, composto da organizzazioni autonome e da una composizione mista non militante. Al seguito si radunano gli altrettanto moltitudinari spezzoni sindacali, a partire da Sud Solidaires. Ci sono – come ormai da settimane succede – due cortei separati che si ricongiungeranno ad Opéra. La separazione non è politica ma dovuta ai numeri esorbitanti, tutte le fonti confermano che questi numeri nelle piazze non si vedevano da almeno 40 anni.
Davanti al servizio d’ordine intersindacale vi è il Cortège de Tete, composto da giovani e giovanissimi, con forte presenza di terze e quarte generazioni che hanno iniziato azioni spontanee: cassonetti in fiamme e sanzionamenti alle vetrine della cartellonistica pubblicitaria. Subito dopo la partenza del corteo iniziano anche le risposte della controparte: la polizia prova a insinuarsi e lanciare qualche lacrimogeno o granate con l’obiettivo di disperdere il corteo. Tra gli slogan più diffusi “contro lo stato, gli sbirri e i padroni unica soluzione l’autogestione”, “sciopero blocco sabotaggio”, “anche noi useremo la forza per passare”, in relazione alla forzatura usata con il 49.3.
La polizia prova a spaccare il corteo: all’altezza dell’arco della Porta Strasbourg San Denis il cortège de tete risponde con le prime barricate e roghi.
La polizia prova a spaccare il corteo: all’altezza dell’arco della Porta Strasbourg San Denis il cortège de tete risponde con barricate e roghi.#FranceProtests#GreveGeneralepic.twitter.com/r0MMQcxHYW
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Negli scontri che seguono un poliziotto perde conoscenza e viene trasportato da altri agenti ai margini della piazza: la polizia fatica a tenere i manifestanti. L’atteggiamento delle forze dell’ordine è quello di evitare l’impatto, ma di tentare a più riprese di rompere l’unità del corteo con lacrimogeni e granate e con l’intervento delle Brigades de répression des actions violentes motorisées (BRAV-M) in motocicletta ai lati del corteo.
Le forze dell’ordine hanno provato a più riprese a spaccare il cortège de tete, ma i manifestanti hanno resistito in maniera compatta per quasi due ore, supportati dal servizio d’ordine dell’intesindacale.
Situation très tendue dans le cortège de tête. Jets d’engins incendiaires et violente charge des forces de l’ordre. La #manifestation parisienne est coupée en deux #ReformeDesRetraites #manif23mars pic.twitter.com/yEXApLMP0Y
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Dopo aver spaccato il corteo, la polizia ha continuato a caricare i manifestanti. Una parte consistente è riuscita comunque ad arrivare a Opera, dove si è ricompattata e sta resistendo con grande successo. Un gruppo di pompieri si è unito al corteo. Nel frattempo a Tolosa l’elettricità nel centro città è saltata, circa 37000 utenze sono al buio come tutte le telecamere del centro. L’azienda Enedis riporta di un sabotaggio a una sottostazione di sorgente.
Intorno alle 18,30 anche il corteo intersindacale riesce a raggiungere Place de l’Opéra. nel frattempo la Cgt parla di 800.000 persone presenti al corteo. In serata la capitale Parigi diventa ingovernabile: barricate e scontri con la polizia in tutto il centro. La Prefettura ha dichiarato lo “stato di emergenza” e ha chiesto a tutte le forze di polizia dell’Île-de-France di convergere sulla capitale. Stessa situazione anche in altre città: a Bordeaux è stato dato alle fiamme il Municipio.