Francia – La continuità della rivolta

Non si ferma la mobilitazione contro la riforma delle pensioni in Francia: undicesimo sciopero generale del 2023 e ancora una volta centinaia di migliaia di manifestanti in piazza, blocchi delle aree produttive e dei trasporti e scontri in diverse città. Lo sciopero di oggi segue il fallimentare incontro tra sindacati e governo, ma soprattutto precede di una settimana il pronunciamento della Corte Costituzionale.

Nonostante la data sia stata in qualche modo “interlocutoria”, come ormai prassi degli ultimi mesi, le prime azioni di blocco iniziano nelle primissime ore del giorno. Barricate nelle principali strade di accesso a Lione e Rennes; manifestazioni mattutine a Nantes. L’eco dello sciopero si estende anche oltre i confini francesi: ad Anversa, in Belgio, c’è stato il blocco di un deposito petrolifero, in solidarietà alla lotta dei lavoratori della raffineria di Normandia, la più grande di Francia. Questa vertenza è diventata uno dei simboli di questo ciclo di mobilitazioni, anche perché i continui tentativi di requisire lo stabilimento sono la rappresentazione plastica dello scontro tra governo e classe lavoratrici che è in atto in questa fase. Per questa ragione assume grande valore la sentenza del Tribunale Amministrativo di Rouen che ha sospeso la requisizione della raffineria imposta dal governo.

Moltissimi i blocchi anche a Parigi: alle 5 è iniziata la mobilitazione dei netturbini, con tre depositi di camion bloccati; centinaia di manifestanti hanno occupato in mattinata il terminal 1 dell’aeroporto Roissy-Charles De Gaulle e della Gare de Lyon. Da segnalare anche l’occupazione della filiale parigina della BlackRock, la più grande società d’investimento al mondo la cui sede principale è a New York che avrà il compito di gestire la capitalizzazione dei fondi pensione.

Il corteo parigino inizia alle 15: circa 400 mila si muovono nel cuore di Montparnasse. Quando il corteo giunge a La Rotonde, il ristorante di lusso situato dove Macron ha festeggiato la sua ultima vittoria alle presidenziali, i manifestanti danni vita a una fitta sassaiola e un lancio di petardi. La polizia interviene con cariche e lacrimogeni, spezzando in due il corteo, che poi riesce a ricompattarsi. A Denfert-Rochereau viene attaccata la banca Crédit Agricole: qui la polizia interviene in maniera massiccia, con lancio di lacrimogeni e granate.

Il corteo raggiunge Place d’Italie intorno alle 18,30 e qui gli scontri con la polizia si intensificano. Molto tesa la situazione anche in altre città; in particolare si segnalano violenti scontri a Rennes, Lione, Strasburgo e Tolosa.

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