Da giorni si discute dei documenti segreti del Pentagono, che qualcuno avrebbe trafugato e messo online, scatenando un putiferio a livello internazionale. Dico “avrebbe”, perchè non si può escludere del tutto che si tratti di una operazione di disinformazione, operata dal Pentagono stesso.
Ma tutti gli indizi tendono a suggerire che i documenti siano reali, e che il loro rilascio abbia decisamente infastidito i vertici di Washington. Due sono infatti gli elementi che sono emersi, e che imbarazzano chiaramente gli americani. Il primo è il fatto –non certamente nuovo – che il Pentagono sia stato beccato a spiare i suoi diretti alleati. In particolare, sono emersi i dettagli di una conversazione fra militari sudcoreani, che discutevano su come far arrivare armi all’Ucraina senza violare l’articolo della loro costituzione, che gli proibisce di inviare armi ai paesi in guerra (la soluzione, in questo caso, sarebbe stata trovata vendendo le armi alla Polonia).
Un’altra intercettazione riguarda Israele: secondo la C.I.A., sarebbero stati elementi stessi del Mossad ad aizzare le proteste di piazza contro Netanyahu. Anche questa rivelazione non può certo fare piacere ai servizi israeliani, abituati a spiare e non a essere spiati.
Il secondo elemento di imbarazzo che emerge dai documenti, è la scarsa fiducia che i vertici di Washington sembrano nutrire sulla capacità di tenuta degli ucraini. Secondo i documenti trapelati, la capacità di difesa degli ucraini è agli sgoccioli, e non sembra che siano in grado di mettere insieme una controffensiva efficace per recuperare il terreno perduto in Donbass.
Questo naturalmente ha fatto innervosire gli ucraini, al punto che Blinken ha dovuto intervenire, rassicurandoli che “il supporto degli Stati Uniti per l’Ucraina rimane pieno e totale”.
Dai documenti trapelati infine si rivela che Washington sia convinta che nemmeno la Russia abbia la forza di concludere la propria “operazione speciale” nel corso del 2023, e che quindi questa guerra sia destinata a trascinarsi almeno fino all’anno prossimo.
Insomma, tanto rumore per nulla: i documenti rivelano semplicemente ciò che tutti già sapevano, ovvero a) che gli Stati Uniti non hanno mai avuto remore a spiare i propri alleati, e b) che gli Stati Uniti stanno combattendo la loro personalissima guerra contro la Russia “fino all’ultimo ucraino”.
In tutto questo, l’unico che sembra non avere una visione chiara della situazione sembra proprio Zelensky, il quale continua a ripetere che “andremo avanti fino alla vittoria finale”. O forse lo ripete semplicemente perché è l’unica cosa che gli permettono di dire.
Massimo Mazzucco