Palestina – Ricordando il massacro di Deir Yassin

La violenza dell’apartheid raccontata da chi resiste. Dalla striscia di Gaza sotto assedio dal 2007, nasce Over the Wall, una rubrica frutto della partnership tra Global Project e il media indipendente palestinese Days of Palestine per denunciare i crimini israeliani nei territori occupati. Gli articoli sono pubblicati ogni domenica su Globalproject.info.

Il 9 aprile 1948, circa 120 miliziani sionisti presero parte all’invasione di Deir Yassin, trucidando decine e decine di persone. Deir Yassin era un villaggio palestinese, situato su una collina, a breve distanza dalla zona ovest di Gerusalemme. Se oggi tentate di cercarlo oggi su una mappa rimarrete delusi: dopo essere stato raso al suolo del villaggio non ne rimane più alcuna traccia.

Le truppe ebraiche che assaltarono Deir Yassin appartenevano principalmente a due gruppi paramilitari clandestini ed estremisti, l’Irgun e il Lehi noti anche come la Stern Gang, entrambi legati al movimento sionista di destra e descritti come “organizzazioni terroristiche ebraiche”.

I due gruppi attaccarono il villaggio con lo scopo di sgomberare la strada verso Gerusalemme dai suoi residenti arabi e per lanciare un avvertimento agli altri palestinesi della regione. Anche il Palmach, un’unità dell’Haganah la cui leadership era legata alla sinistra politica, fu coinvolto nell’operazione, seppur con un ruolo minore.

Deir Yassir

Il massacro di Deir Yassin provocò un gran numero di vittime, stimate tra le 110 e le 250, tra cui donne, bambini e anziani. Altre fonti, perlopiù arabe e palestinesi, parlano addirittura di 360 persone uccise. Per celare le prove della strage, l’accesso alla scena fu negato a diverse organizzazioni internazionali, tra cui la Croce Rossa.

Il massacro del 9 aprile rimane uno dei più brutali nella storia del conflitto israelo-palestinese.Sette decenni dopo, come dimostrano gli eventi in corso in Cisgiordania e nella Striscia di Gaza, i palestinesi continuano ad essere uccisi nella più totale impunità.

Le flash news della settimana

Dall’inizio del 2023, le forze israeliane hanno arrestato 700 cittadini palestinesi nella Gerusalemme occupata. Lunedì 10 aprile 2023, il Palestinian Center for Prisoners Studies (PCPS) ha dichiarato che durante il primo trimestre dell’anno le forze di occupazione israeliane hanno arrestato 700 cittadini palestinesi di Gerusalemme, tra cui 110 bambini e 24 donne e ragazze. Il numero rappresenta il 44% degli arresti totali nei territori palestinesi occupati, che ha raggiunto quota 1600. Il PCPS ha confermato inoltre che dall’inizio dell’anno, il governo di occupazione estremista ha intensificato la repressione contro i Gerosolimitani, sotto forma di abusi, detenzioni, multe pecuniarie, espulsioni e arresti domiciliari.

L’occupazione israeliana trattiene un totale 1016 detenuti amministrativi palestinesi. Il Palestinian Prisoner Club (PPC) riporta che l’occupazione israeliana ha emesso, negli ultimi 3 mesi, oltre 800 ordini di detenzione amministrativa contro i palestinesi. Il Prisoner Club sottolinea come la detenzione amministrativa sia uno dei crimini più pericolosi commessi dall’occupazione israeliana contro il popolo palestinese e che continua ad intensificarsi progressivamente. L’occupazione israeliana sostiene che i detenuti amministrativi palestinesi abbiano fascicoli segreti che non possono essere divulgati. Gli stessi detenuti non conoscono né la durata della loro condanna né tantomeno l’accusa.  Negli ultimi 9 anni sono stati 13.000 gli ordini di carcerazione emessi dalle autorità di occupazione.

Il ban di Israele priva dalle cure i pazienti di Gaza. Nel 2022, 20.295 pazienti palestinesi a Gaza hanno fatto richiesta di recarsi negli ospedali di Gerusalemme, Cisgiordania e Israele per ricevere le cure necessarie. Le autorità israeliane ne hanno respinto il 33%, impedendo i trattamenti di 6.700 pazienti, sia per rifiuto diretto o ritardi nell’evasione della richiesta. Il 29% delle richieste inoltrate sono per bambini, il 19% per pazienti over 60, il 35% per i malati di cancro. Il 47% dei pazienti sono di sesso femminile.

50 palestinesi provenienti dai Territori del ‘48 sono stati arrestati per il loro sostegno alla moschea di Al-Aqsa. Le forze di occupazione israeliane hanno arrestato decine di palestinesi nei Territori occupati del ‘48 per la loro partecipazione alle proteste a sostegno della moschea di Al-Aqsa, invasa la scorsa settimana dalle truppe israeliane che ha attaccato fedeli, impedendo loro di pregare, e ferendo oltre 200 palestinesi,

Migliaia di coloni israeliani invadono Jabal Sabih, a sud di Nablus. Lunedì 10 aprile 2023 migliaia di coloni israeliani sostenuti dalle forze militari israeliane hanno marciato per la legalizzazione dell’avamposto illegale di “Avitar” costruito sulla cima del monte Abu Sbeih. Alla manifestazione hanno partecipato sette ministri israeliani e più di 20 membri della Knesset, tra cui il ministro delle Finanze Bezalel Smotrich e il ministro della sicurezza nazionale Itamar Ben Gvir. La Cisgiordania e le terre di Gerusalemme sono territori occupati e il diritto internazionale non riconosce, definendoli illegale, gli insediamenti israeliani costruiti in quelle aree.

Israele approva sei nuovi piani di insediamento in Cisgiordania. Sabato 8 aprile 2023 le autorità di occupazione israeliane hanno approvato la costruzione e l’espansione di 543 nuove unità di insediamento israeliane tra Ramallah e Nablus, nella Cisgiordania occupata. La Palestinian Colonization and Wall Resistance Commission ha riferito inoltre che un altro piano approvato mira all’espansione di altri due insediamenti israeliani a Gerico e Hebron.

Nel primo trimestre del 2023, l’esercito israeliano ha sequestrato 100 palestinesi nel solo distretto di Gerico. Martedì 11 aprile 2023, la Palestinian Prisoner’s Society ha riferito che in soli tre mesi le forze di occupazione israeliane hanno arrestato a Gerico ben 100 cittadini palestinesi, tra cui 10 bambini. I sequestri si sono concentrati perlopiù nel campo profughi di Aqabt Jabr, che ha assistito a una preoccupante escalation di attacchi israeliani. 32 persone risultano ancora prigioniere nelle carceri dell’Occupazione.

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