Un dirigente della casa editrice La Fabrique è stato arrestato e successivamente rilasciato dalla polizia britannica, adducendo il suo presunto coinvolgimento nelle proteste in Francia contro i mega-bacini. Il suo avvocato denuncia una “strumentalizzazione” britannica che sospetta sia legata alle autorità francesi. “Ci sono tutte le ragioni per credere che questo arresto per ottenere dati personali e professionali del mio cliente sia legato alla Francia, dal momento che la polizia di frontiera francese e britannica lo ha trattenuto per così tanto tempo alla sua partenza da Parigi che Ernest ha perso il treno e ha dovuto prendere quello successivo”. Nel frattempo il prossimo fine settimana è annunciata una nuova mobilitazione di Les Soulèvements de la Terre.
Marcia indietro del governo sullo scioglimento dei Soulèvements de la Terre alla vigilia di una nuova mobilitazione
Il 28 marzo, davanti all’Assemblea nazionale, Gérald Darmanin aveva annunciato lo scioglimento dei Soulèvements de la Terre per la metà di aprile (JDD, 1° aprile 2023). Tuttavia, il governo la scorsa settimana ha fatto un passo indietro sulla questione, di fronte all’intensa ondata di solidarietà e sostegno che questo annuncio ha suscitato. Infatti, la decisione non è stata presa né il 13 aprile né durante il Consiglio dei ministri del 19 aprile. Eppure questo fine settimana (22-23 aprile) ci sarà la prossima mobilitazione di Soulèvements de la Terre, contro l’inizio dei lavori di costruzione dell’autostrada A69 tra Castres e Tolosa.
Va detto che dall’annuncio di Darmanin, più di 90.000 persone hanno dichiarato pubblicamente il loro sostegno al movimento. Inoltre, c’è stata l’ufficializzazione di oltre 100 comitati locali in tutta la Francia, oltre che in Svizzera e in Belgio. Darmanin ha spinto contro la sua volontà la moltiplicazione di una forza che potrebbe rivelarsi di una grandezza e di una determinazione senza precedenti nelle lotte ambientaliste?
Il futuro lo dirà, in quanto porterà ad azioni collettive e di impatto diretto contro la devastazione ambientale e commerciale. Potremmo rallegrarci di questo innegabile effetto boomerang, ma ciò che non possiamo né perdonare né dimenticare è che questa decisione del governo è arrivata in un momento in cui il signor Darmanin stava cercando di fare del suo meglio per scagionarsi dalla responsabilità di una sanguinosa politica repressiva. Oggi i nostri pensieri sono ancora rivolti a Serge, che è ancora tra la vita e la morte, e agli altri feriti di Sainte-Soline e del movimento pensionistico.
I comitati locali hanno organizzato decine di manifestazioni questa sera in tutto il Paese. Questi incontri e dibattiti sono un modo per affermare che le lotte per la terra e l’acqua sono indissolubili, ma sono anche un primo passo per creare momenti di incontro e scambio, per dare sostanza ai comitati locali e ai loro legami con le lotte territoriali più vicine a loro.
Il 22 e 23 aprile c’è una mobilitazione contro l’autostrada A69. Il progetto dell’autostrada Castres-Toulouse condannerebbe 400 ettari di terreni agricoli, zone umide, foreste e altre forme di vita. Da settimane i collettivi locali moltiplicano le azioni contro l’inizio dei lavori e questo fine settimana ci sarà una mobilitazione nazionale.