Conflitto e azioni solidali non sono mai state slegate nella storia dei movimenti. Al di là delle goffe provocazioni dei soliti tromboni paternalisti della politica (vedi Ignazio La Russa) e del giornalismo (vedi Enrico Mentana), è un dato di fatto che le lotte sociali contengano intrinsecamente un potenziale fatto di cooperazione, mutuo soccorso e autorganizzazione. Non c’è bisogno di scomodare gli “angeli del fango” del ’66 per avere una corrispondenza storica di questo. Basti pensare alle Brigate di solidarietà attiva nate dopo il terremoto di L’Aquila del 2009 o alla miriade di esperienze mutualistiche esplose in Italia durante la pandemia, che molto spesso hanno svolto una funzione di supplenza di fronte alle carenze istituzionali e talvolta hanno sperimentato vere e proprie pratiche di commonfare.
Anche in Emilia-Romagna, come era accaduto nelle Marche dopo l’alluvione dello scorso settembre, la cosiddetta “macchina della solidarietà” non si è fatta attendere. Fin dalle prime ore gruppi locali di Fridays For Future, centri sociali e associazioni hanno mosso un ingranaggio locale e nazionale capace di raccogliere un’eccedenza incredibile. Sono centinaia le persone che spalano il fango nelle diverse aree coinvolte, altrettante quelle che mettono a disposizione spazi sociali per raccogliere viveri e materiali. Il tutto al di fuori della visibilità mediatica, ma soprattutto in una logica che vede un continuum tra il muoversi collettivamente in una situazione oggettiva di emergenza e la critica politica a quella “normalità capitalista” che produce continuamente emergenza.
Segnaliamo alcune realtà che si stanno attivando nei territori alluvionati. A Ravenna, dove l’allerta rimane ancora molto alta, da lunedì 22 maggio il Csa Spartaco (via Chiavica Romea 88) ospiterà il punto di coordinamento delle Brigate di Solidarietà Attiva. A Forlì il punto di riferimento è la sede di Forlì Città Aperta, situata in via Fossato Vecchio 2/D: gli appuntamenti per organizzare le squadre di volontari sono ogni giorno alle 9,30 e alle 14. A Cesena il Magazzino Parallelo (via Genova 70) è sempre aperto per coordinare le attività e raccogliere cibo e materiali. A Bologna si è attivata da subito PLAT – Piattaforma d’intervento solidale, che ha creato anche un gruppo telegram e un’iniziativa di raccolta fondi: ogni giorno il ritrovo è alle 11 in via Nicolò dall’Arca 34 e al Berneri per partire con le carovane verso i luoghi più colpiti. PLAT ha indetto anche un’assemblea, tenutasi venerdì sera, che ha visto una grande partecipazione: sono stati lanciati alcuni appuntamenti politici, tra i quali una mobilitazione cittadina martedì 23, in occasione del Consiglio dei ministri, un’assemblea popolare in piazza Maggiore sabato 27 maggio alle 16. Nell’assemblea è uscita l’allusione di una manifestazione regionale a un mese dall’alluvione, il 17 giugno, che arrivi sotto la Regione.