Nelle prime ore di lunedì 19 giugno, l’esercito israeliano ha invaso la città occupata di Jenin, scatenando scontri a fuoco con i combattenti palestinesi. Durante l’attacco sono stati utilizzati anche aerei ed elicotteri da guerra israeliani che hanno preso di mira un’abitazione nel quartiere di Jabriyat.
In concomitanza all’aggressione a Jenin, si sono verificati altri raid militari in diverse parti della Cisgiordania, durante i quali sono stati sequestrati almeno cinque palestinesi. Il primo bilancio del ministero della Salute palestinese parlava di cinque vittime, tra cui un minore di 15 anni, uccisi dai colpi di arma da fuoco e almeno un centinaio di feriti, di cui 23 feriti gravi. Diversi perderanno la vita nelle ore successive.
Amjad Aref Al-Jaas, 48 anni, è deceduto martedì 20 giugno per le ferite riportate. Lo scorso 25 gennaio 2023 aveva perso il figlio Wasim durante un altro massacro commesso a Jenin, a seguito del quale sono stati uccisi nove palestinesi. Le altre vittime sono Nasser Sinan, 55 anni, deceduto martedì notte, e la studentessa Sadeel Turkman, di 15 anni, colpita alla testa con un proiettile dalle forze di occupazione israeliane.
I cecchini israeliani hanno aperto il fuoco anche contro i giornalisti palestinesi che erano impegnati a coprire l’aggressione militare. Il veicolo su cui viaggiava il giornalista Hafiz Abu Sabra è stato danneggiato da diversi proiettili. I soldati israeliani hanno circondato e aperto il fuoco anche contro Hazem Nasser, un fotoreporter del canale televisivo al-Ghad.
Martedì 20 giugno, due giovani palestinesi sono stati uccisi dopo aver aperto il fuoco contro una stazione di servizio sulla Highway 60 nei pressi della città di Ramallah, vicino all’insediamento illegale di Eli, in Cisgiordania. Quattro coloni israeliani sono stati uccisi e altri quattro sono stati feriti. Uno dei coloni uccisi aveva preso parte all’assalto del villaggio palestinese di Huwwara. L’attacco è avvenuto intorno alle 16:00 ora locale in risposta al raid di Jenin del giorno precedente.
All’alba di mercoledì 21 giugno, centinaia di coloni israeliani, protetti dall’esercito di occupazione, hanno lanciato violenti attacchi organizzati contro dieci città palestinesi della Cisgiordania occupata, provocando vittime e danni. A Nablus sono stati danneggiati 140 veicoli palestinesi. Mohammed Hashah, 17 anni, e Alaa Hafnawi, 18 anni, sono stati uccisi dall’esplosione di un ordigno mentre un’altra persona è rimasta gravemente ferita.
Numerosi attacchi si sono concentrati nei pressi del checkpoint di Za’atara, nelle città di Sawiya, Al-Lubban Al-Sharqiya, alla rotonda di Salman al-Farsi a Huwara ealla rotonda di Deir Sharaf. Un autolavaggio e diversi campi di grano sono stati dati alle fiamme nel villaggio di Al-Lubban Al-Sharqiya.
La Mezzaluna Rossa ha soccorso ad Huwara 36 feriti con sintomi da soffocamento a causa dell’inalazione di gas asfissianti durante gli scontri con l’occupazione e i coloni. Due ambulanze sono state danneggiate.
I coloni israeliani hanno ferito un bambino palestinese vicino alla rotatoria di Salman al-Farsi a Huwara. L’esercito israeliano ha chiuso l’unico ingresso al villaggio di Marah Rabah utilizzando jeep militari, impedendo l’ingresso o l’uscita dal villaggio e istituito posti di blocco all’ingresso delle città di Al-Khader e Jinsafut. I coloni hanno attaccato numerosi veicoli di cittadini palestinesi nei pressi di Sinjil e Turmus Ayya. Altri coloni si sono radunati, protetti dall’esercito, a Betlemme e nella parte nord orientale di Ramallah, attaccando altri veicoli palestinesi. Altri attacchi congiunti tra coloni ed esercito si sono verificati a Gerico, Al-Bireh e Salfit. Un bambino di 13 anni ha riportato una frattura alla gamba dopo essere caduto mentre veniva inseguito dai soldati vicino alla città di Azmout. Una jeep israeliana ha investito un bambino palestinese di 15 anni nel villaggio di Al-Nassariya.
L’attacco più grave si è verificato a Turmusaya, a nord-est di Ramallah. Circa 400 coloni israeliani armati hanno attaccato gli abitanti palestinesi e le loro proprietà, provocando danni e vittime. Omar Katin, 27 anni, è stato colpito mortalmente. Altri 12 palestinesi sono stati feriti con proiettili, 30 edifici e 60 auto. Altre decine di palestinesi sono state aggredite con spray urticante.
A Masafer Yatta, a sud di Hebron occupata, un cittadino palestinese è stato condotto in ospedale dopo essere stato ferito e derubato da quattro coloni israeliani. Un bambino palestinese di cinque anni ha perso un occhio dopo essere stato colpito da un proiettile rivestito di gomma vicino al villaggio di Bazaria, a nord-ovest di Nablus.
La sera di mercoledì 21 giugno, tre palestinesi, tra cui un minore di 17 anni, sono stati uccisi a Jenin dopo che un drone militare israeliano ha bombardato l’auto su cui viaggiavano, uccidendo tutte le persone al suo interno. Le forze di occupazione israeliane hanno successivamente circondato il mezzo, impedendo alle ambulanze di raggiungerlo, e sequestrato i corpi delle vittime. È la prima volta dal 2005 che un drone militare, della stessa tipologia utilizzata a Gaza durante le escalation, viene utilizzato per compiere omicidi mirati in Cisgiordania.
Il 2022, è stato considerato l’anno più letale per i palestinesi degli ultimi due decenni, con 225 persone uccise tra Gaza e Cisgiordania, tra cui 42 bambini e minori. Nel 2023, le vittime di esercito e coloni hanno superato già le 180. Lo scorso maggio, si sono verificati un totale di 492 attacchi contro case e proprietà palestinesi nella Cisgiordania occupata e a Gerusalemme.