Dal 13 al 16 luglio a San Piero a Grado presso i Tre Pini avrà luogo il campeggio “Fermare l’escalation”, quattro giorni di dibattiti, iniziative, socialità e condivisione per continuare a immaginare insieme la costruzione di un processo di opposizione reale alla corsa alla guerra e al riarmo che stiamo vivendo e organizzare nuove forme di mobilitazione verso l’autunno. La grande assemblea del 4 giugno a Pisa ha dato inizio ad un importante processo di cooperazione tra realtà diverse (sindacati, collettivi, associazioni…) provenienti da moltissimi territori. «Insieme abbiamo preso atto che ogni singola lotta può fermare un pezzetto di escalation, ma da solə nessunə riuscirà a vincere e rompere il muro di propaganda e manipolazione che i governi e i media stanno costruendo. Per questo, abbiamo condiviso con molte altre realtà la volontà di rispondere insieme alla pericolosa escalation bellica e militare che sta velocemente travolgendo le nostre vite, trascinandoci in un inaccettabile vortice di distruzione, e di costruire insieme un campeggio per dare voce alle tante forme di rifiuto della guerra ma, soprattutto, per connetterle tra loro e dare concretezza alla nostra opposizione».
Nel corso del campeggio sono previsti molti momenti di approfondimento su svariati temi, ma anche momenti di condivisione, socialità, laboratori per bimbə e momenti di riposo. Di seguito il programma completo
GIORNO 1 – Giovedì 13 Luglio
ORE 17 Inaugurazione Campeggio
Momento di apertura del campeggio, presentazione del programma, degli obiettivi e indicazioni per la migliore attraversabilità possibile dei giorni insieme ai Tre Pini
ORE 20.30 Cine-iniziativa. Chiudono gli ospedali, aumentano le spese di guerra. Ma c’è chi non ci sta. Proiezione del documentario “C’era una volta in Italia – Giacarta sta arrivando”
Cariati, uno sperduto paesino della Calabria affacciato sullo Jonio.
La sanità pubblica è ridotta al lumicino da decenni di tagli al bilancio e privatizzazioni. Con il Piano di rientro è stato chiuso anche l’ultimo ospedale della zona: uno dei 18 ospedali cancellati nel giro di una notte in tutta la Calabria.
Un manipolo di ribelli di ogni età decide di protestare come nessuno ha mai osato fare, occupando l’ospedale con l’obiettivo di ottenerne la riapertura. Nel frattempo alcuni dei più importanti intellettuali, medici, esperti e attivisti italiani e internazionali ci svelano le vere responsabilità locali e globali dell’attacco alla salute pubblica, e sostengono la lotta di Cariati.
Proprio a partire da questa storia emblematica, vogliamo affrontare con la medica e sindacalista Chiara rivetti e con Federico Greco, uno dei registi del documentario, il tema centrale del tracollo del nostro sistema sanitario, mettendolo in dialogo con le rivendicazioni che stanno muovendo il nostro percorso contro l’escalation militare e bellica.
Infatti, mentre assistiamo ad un aumento degli investimenti pubblici nel settore sanitario, e la privatizzazione dilaga come unica risposta al disinvestimento sul settore sanitario -rendendo le cure sempre più inaccessibili per la gran parte delle persone, i fondi investiti dal governo nel settore militare e bellico aumentano come non mai, a discapito delle nostre stesse vite.
E intanto: Case della salute, medicina di prossimità, telemedicina, in questi ultimi anni, dopo la grande paura dei primi mesi di pandemia, ci hanno riempito di parole e proposte fumose quando le uniche cose concrete che vediamo sono il dirottamento dei fondi su altro, l’aumento delle cliniche private, i pronto soccorso pieni, le liste infinite per qualsiasi tipo di analisi, gli ospedali che chiudono.
Vogliamo parlare di tutto questo con chi ha reso un film la storia della resistenza di Cariati, ma anche chi ha attraversato una protesta come quella del Comitato per il diritto alla tutela della salute e alle cure che a maggio ha portato in piazza in Piemonte oltre 12mila persone.
Al contempo vorremmo che il dibattito dopo il film fosse una possibilità di confronto per tutti coloro che sul proprio territorio stanno scontando con evidenza tutte le ricadute di questo o che, da professionisti del settore, ne vedono ogni giorno le conseguenze sul proprio lavoro e non sono più disposti ad accettarle.
Un primo momento di discussione in continuità con le iniziative dei giorni seguenti del campeggio che andranno più in profondità sia del legame della questione della salute con quello della guerra, sia della gestione dei fondi del PNRR.
GIORNO 2 – Venerdì 14 Luglio
Ore 10 Ribellarsi alla cultura della guerra: assemblea del mondo della formazione
Come si esplicita la cultura della guerra sui nostri territori? Quali pratiche di lotta e obiettivi possiamo darci per contrastarla, in relazione ai territori e alle diverse componenti che attraversano i luoghi della formazione? Quale cooperazione possiamo immaginarci su fronti diversi come studentə, docenti, genitorə e ricercatorə?
Un’assemblea per proiettarci verso un autunno di ribellione e diserzione dalla militarizzazione della formazione e da modelli educativi gerarchici, competitivi e violenti; per immaginarci la costruzione di spazi di discussione, organizzazione e formazione alla cura e alla pace.
Ore 16 Guerra, ambiente, salute: mappiamo la devastazione ambientale.
Mappare per conoscere. Conoscere per agire.
Il laboratorio si propone di costruire collettivamente una mappatura della devastazione ambientale e sanitaria connessa alle infrastrutture della guerra come basi militari, arsenali, poligoni, e al contempo di mettere in luce l’intrinseco legame tra fonti fossili e guerra.
A partire da una panoramica sul rapporto tra guerra, devastazione ambientale e fonti fossili ci si propone di realizzare insieme una mappatura delle strutture militari e energetiche esistenti o in progetto e delle relative conseguenze ambientali e sanitarie, con la possibilità di approfondire le questioni oggetto del laboratorio con proiezioni di documentari, dibattito e interventi che le mettano in relazione tra di loro e con la questione dello stato della sanità pubblica italiana già approfondita nel documentario del giorno precedente.
Ore 17 (in contemporanea al laboratorio) Raccoglimento al campeggio per visita a Ippoasi
Ore 21.30 CONCERTO LIVE: SODA SISTERS!
GIORNO 3 – Sabato 15 Luglio
Ore 10 Disertare la guerra: assemblea su sciopero e forme di sabotaggio della filiera della guerra
Le guerre stanno tornando ad essere lo strumento più violento col quale imporre sfruttamento, distruzione e morte per ristrutturare i sistemi di potere e dominio nel mondo. A velocità sempre maggiori vengono imposti ruoli sociali, di genere, lavorativi contro i quali si è lottato negli anni: per l’autodeterminazione, contro lo sfruttamento lavorativo, dei corpi e della natura.
Dall’assemblea nazionale “fermare l’escalation” del 4 giugno diverse prospettive di lotta, attive da tempo, hanno condiviso la volontà di costruire insieme una mobilitazione e hanno proposto diverse pratiche tra cui il blocco e lo sciopero. Sciopero che negli ultimi anni si è configurato come sciopero per il clima e contro il cambiamento climatico, sciopero femminista e transfemminista. Mobilitazioni e scioperi che hanno contestato il sistema che si fonda sulla guerra e su questa fonda le crisi che lo attraversano: il carovita, il caro affitti e l’inflazione che erode i salari.
Ore 15 Disarmare la guerra: assemblea su occupazioni e missioni militari, logistica di guerra e militarizzazione delle frontiere
Le guerre non scoppiano all’improvviso, ma vengono preparate giorno dopo giorno: quali sono le basi e i flussi di armi e personale militare e come impattano su chi abita nei nostri territori e su chi è costrettə a migrare? Quali pratiche di lotta possono incidere in funzione del disarmo e della demilitarizzazione dei territori e dei confini? Come desecretare le informazioni sulle attività militari, sempre più impattanti sulla vita delle persone?
Un’assemblea per ricostruire la filiera della guerra attraverso i territori, da quelli a noi più vicini fino alle proiezioni nel Mediterraneo allargato; un momento di confronto collettivo per far comunicare le nostre lotte e costruire una cooperazione sempre più efficace e trasversale verso un autunno di mobilitazione per il disarmo della società, delle frontiere e dei territori.
Ore 17 Tavola rotonda “Desecretiamo l’economia di guerra”
L’Europa corre al riarmo, con nuovi finanziamenti straordinari alla produzione bellica con cui intensificare le missioni militari ai confini. L’escalation piega il Pnrr alle nuove esigenze, smantella welfare, misure di reddito, a favore di austerità e sostegno alle lobby dell’industria militare. Diventa fondamentale capire come si articola l’economia di guerra e su chi ricadano i suoi costi, in termini ambientali, sociali ed economici. Nella tavola rotonda “Desecretiamo l’economia di guerra” si vogliono approfondire e discutere questi nodi, nell’ottica di una conoscenza condivisa e comune.
Ore 21 Mobilitazione
Ore 22.30 Concerto live I FANCIULLINO
GIORNO 4 – Domenica 16 Luglio
Ore 10 Assemblea Plenaria: come fermiamo l’escalation?
Oltre al programma qui sopra, tutti i giorni: colazioni, pranzi, cene sociali, banchetti, distro, attività per bimbx e molto altro!